Anna dei mille sgarbi alla Corte d'Inghilterra di Carlo Cavicchioli

Anna dei mille sgarbi alla Corte d'Inghilterra La figlia d'Elisabetta definita "insolente,, Anna dei mille sgarbi alla Corte d'Inghilterra Di lei si è occupato Duncan, in un libro che va a ruba e, ieri, il « Sunday Mirror» - E' scontrosa, non studia, si mette in mostra e cerca marito dal corrispondente Londra, lunedi mattina. La principessa Anna d'Inghilterra «non ha un carattere incline ad addolcire l'esistenza della nazione » e il suo futuro è un grosso problema per la Corte. La figlia della regina «non sa bene neppure lei che diavolo voglia fare, tranne una cosa: trovar marito ». Negli studi è un disastro, al punto che « le votazioni conseguite negli esami son state troppo impressionanti per permetterle di entrare all'università ». Con tutto ciò, Anna ha una personalità più spiccata del fra tello, insiste per decidere a modo suo e non è simpatica al personale di Buckingham Palace ove è indicata talora sarcasticamente come madam anziché « Sua altezza ». «Dalla sua faccia scontrosa con una gran mascella e il labbro inferiore troppo sporgente ha cavato il meglio in grazia d'un sapiente trucco» e in generale è di complessione, appetitosa ed è «conscia del suo sex appeal e compiaciuta della pubblicità che riceve ». Questi ed altri apprezzamenti non meno spregiudica ti sulla diciannovenne principessa son pubblicati nel volume (di cui abbiamo già parlato) «The realities of monarchy » (Le realtà della monarchia) in vendita da stamane nelle librerie di Londra e già noto in parte per lunghi estratti divulgati dai giornali. L'autore, Andrew Duncan, dice di aver speso anni a studiar la Corte di San Giacomo e a intervistar non meno di 500 persone dell'aristocratico entourage. Una simile fatica e un analogo libro, solo qualche decennio addietro sarebbero valsi allo scrittore un posto in una cella delle prigioni di Sua Maestà, per mancanza di rispetto verso la prima famiglia della Gran Bretagna. Ma i tempi sono cambiati molto da quando la regina Vittoria poteva sbarazzarsi perfino dei leaders politici osservando «we are not amused» (non ci diverte affatto), con solenne, plurale majestatis. Da un pezzo ai discendenti della intramontabile Queen Victoria — effigiata un po' dovunque nella capitale, ma in particolare di fronte a Buckinghan Palace in un grande raccapricciante monumento bianco che sembra una torta di nozze — tocca ingoiar più di un rospo in silenzio. Il meno che gli capiti è che si rida di loro. Lo stesso libro di Duncan rivela ir¬ rispettosamente un. imbarazzante malinteso tra Elisabetta e Filippo al tempo di una visita ufficiale in Brasile. La regina, alla fine di un banchetto era stata presa da una di quelle necessità impellenti cui neppure i monarchi posson sottrarsi: e cercò discretamente e di fretta di uscire dalla sala. Ma il prin¬ cipe, -che non aveva capito nulla, la fermò intrappolandola in una conversazione con maggiorenti locali e poi in altre incombenze — incluso lo scoprimento di una lapide — alle quali la regina intimamente turbata dovette assoggettarsi per più di tre ore. Al centro dèi pettegolezzi mondani, anche indipendentemente dai franchi giudizi espressi nel volume citato, è però in questi giorni la principessa Anna. Il popolare Sunday Mirror le ha dedicata ieri una intera pagina intitolata « Petulant princess » (La principessa insolente). L'articolo elenca una serie di sgarbi e di frasi insofferenti cui la ragazza si è abbandonata nella recente tournée della famiglia in Australia e nella Nuova Zelanda. A Melbourne, durante una conferenza stampa, un giornalista le chiese se le sarebbe piaciuto viver per qualche tempo in Australia come aveva fatto in passato suo fratello: «No, no, grazie tante» rispose Anna. A Hobart una donnetta che aveva atteso per ore il passaggio dei reali le disse: «Che peccato che sia piovuto!». Ribatté la principessa: « Ma adesso ha smesso, e dunque di che si lamenta, lei?». Nella lunga visita a queste parti del Commonwealth, Anna, « conscia del suo sex appeal », si mostrò quasi sempre in minigonne o niiniabiti audacissimi. Il che per gli | australiani è un po' un invito a familiarità non gradite all'etichetta di corte. A Sydney un fotografo sollecitò la principessa a posare con questa frase: « Ehi, amore, puoi voltarti da questa parte? ». «Io non sono amore — lo rimbeccò Anna — sono Sua Altezza Reale ». Ci fu qualche fischio. Carlo Cavicchioli | La principessa Anna ad un ricevimento ufficiale

Persone citate: Andrew Duncan, Anna D'inghilterra, Hobart, Queen Victoria, Vittoria

Luoghi citati: Australia, Brasile, Gran Bretagna, Inghilterra, Londra, Melbourne, Nuova Zelanda, Sydney