L'ex parroco uxoricida ricorre contro la condanna a 16 anni

L'ex parroco uxoricida ricorre contro la condanna a 16 anni L'ex parroco uxoricida ricorre contro la condanna a 16 anni Spera che nel processo d'appello venga accolta la tesi difensiva che esclude la volontà omicida - Accoltellò la moglie poco dopo il matrimonio (Nostro servizio particolare) Pavia, 24 giugno. (/. m.) Igino Daprà, il quarantottenne ex parroco di Torre Berretti condannato ieri a 16 anni di reclusione dalla Corte d'Assise di Pavia per avere ucciso a coltellate la moglie, non ha perso la speranza di vedere accolta la sua tesi difensiva che esclude la volontà omicida: ha incaricato i difensori avvocati Dino Cristiani e Vaccaro di presentare appello avverso alla sentenza di condanna, che è stato depositato stamane in Cancelleria. Ma neppure il P. M. è apparso soddisfatto della decisione dei giudici e così si avrà anche il ricorso della pubblica accusa. Il P. M. prof. Maiani aveva infatti sostenuto che l'imputato, definito « un cinico e freddo scannatare » non dovesse beneficiare delle attenuanti generiche e ne aveva chiesto la condanna a 24 anni di reclusione. Dell'ex parroco e del suo delitto si riparlerà quindi tra qualche mese. Il delitto risale alla notte tra il 16 e il 17 dicembre 1967, quando il Daprà uccise con undici coltellate la moglie Giuditta Pasquarelli di 44 anni, la donna per la qua¬ le nel '50 aveva abbandonato j l'abito talare e che aveva poi potuto sposare soltanto nel 1 1964. Ridotto allo stato laicale l'imputato aveva intrapreso l'attività di assicuratore e per fare risaltare la sua « abilità » simulò di aver concluso numerose assicurazioni sulla vita firmando contratti falsi. Si dedicò nello stesso tempo a lavori di rappresentante e il maggior successo fu quello di collezionare protesti e falsi in cambiali. Oberato di debiti l'ex parroco ebbe una crisi religiosa e implorò, con lettere al Papa ed al Vescovo di poter redimersi: non aveva ancora contratto le nozze religiose con la Pasquarelli e la sua richiesta venne accolta. Fu inviato pertanto in un istituto di Cesano Boscone per un periodo di prova, ma fu ben presto cacciato perché insidiava una giovane inserviente. Senza dubbio questi elementi della personalità dell'ex parroco hanno negativamente influenzato i giudici della Corte d'Assise che non hanno pertanto ritenuto di poter prestare credito alla versione del dramma fornita dall'imputato.

Persone citate: Dino Cristiani, Giuditta Pasquarelli, Igino Daprà, Maiani, Pasquarelli, Torre Berretti, Vaccaro

Luoghi citati: Pavia