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Arrestato per rapina ha tentato d'uccidersi Arrestato per rapina ha tentato d'uccidersi Si è tagliato le vene dei polsi nel carcere di Alessandria - E' stato internato in manicomio (Dal nostro corrispondente) Alessandria, 19 giugno, (f. m.) Giovanni Meneghin, il ventiseienne di Penango d'Asti arrestato nei giorni scorsi con due complici per avere aggredito a scopo di rapina una mondana ha tentato il suicidio in carcere ed è stato ricoverato in manicomio. La notte di sabato scorso, il Meneghin, Livio Pistore, di 27 anni e il diciannovenne Antonio D'Orio, entrati come clienti nell'appartamento della trentasettenne Maria Maddalena Zanini, in via Pavia 1, ad Alessandria, avevano colpito la donna con pugni e calci perché consegnasse il denaro. Benché i rapinatori le avessero tappato la bocca con stracci, la Zanini riuscì a chiamare aiuto: i carabinieri, subito accorsi, arrestarono il D'Orio e la mattina del lunedi successivo bloccarono gli altri due. Interrogati in carcere, i giovani hanno confessato altre due rapine. La notte del 31 gennaio, a Casale, avevano fatto salire sulla loro « Mini Minor » rossa la ventisettenne Silvia Bellandi, abitante a Lido di Camaiore, cui avevano poi strappato la borsetta con 90 mila lire. Poi, la notte del 31 maggio scorso, sempre a Casale, avevano preso a bordo della loro auto la ventunenne Lidia Turinetto, abitante a Novara in via Coggiola 2. Portata la giovane in una località isolata lungo la strada per Mortara. le avevano strappato la borsetta con 60 mila lire. Quindi l'avevano scaraventata fuori dell'auto ed erano fuggiti. Dopo avere confessato, il Meneghin era apparso sconvolto: ieri, con il tappo metallico di una bottiglietta per bibite si è tagliato i polsi, rotolandosi poi sul pavimento della cella e battendo la testa contro le pareti. Al detenuto, subito soccorso, è stata riscontrata una grave crisi psicomotoria, che lo rendeva pericoloso a sé e agli altri. Il giovane è ora in manicomio.