In piazza fino all'alba gli emigrati in Germania di Tito Sansa

In piazza fino all'alba gli emigrati in Germania Mezzo milione di lavoratori italiani impazziti per la gioia In piazza fino all'alba gli emigrati in Germania Di fronte al silenzio dei tedeschi delusi, esplode la rumorosa felicità dei nostri connazionali - « Gli azzurri ci hanno aiutato a vincere un po' dei nostri complessi» - Violente polemiche contro l'arbitro: i giornali accusano la malasorte (Dal nostro corrispondente) Bonn, 18 giugno. Una cappa di silenzio è calata la scorsa notte alle 1,15 sulla Germania, dopo il fischio di chiusura alio stadio « Azteca » di Città del Messico. Spenti milioni di televisori (gli abbonati sono 17 milioni, di cui quasi un milione a colori ) i tedeschi sono saliti sulle loro automobili e in meste colonne sono tornati alle loro case. Nelle grandi città vi sono stati ingorghi, come la notte di Capodanno. Ma senza allegria. Gran parte dei tedeschi, sicuri della vittoria della loro squadra, avevano assistito all'incontro con gli azzurri in casa di amici, in un'atmosfera euforica, con cenoni, birra a fiumi e lo spumante pronto in fresco. Tanto maggiori, giovedì, la delusione e l'amarezza. A Siegburg, presso Bonn, un giovane padre di famiglia ha detto: « Non so come affronterò domattina le derisioni dei miei colleghi italiani ». E' salito sconvolto sull'automobile e quattro metri dopo, alla prima curva, è uscito di strada uccidendosi contro un muro. Mentre quasi trentacinque milioni di tedeschi (secondo i sondaggi demoscopici) si rodevano per la sconfitta e maledicevano la cattiva sorte e l'arbitro Yamasaki, mezzo milione di italiani in Germania impazziva per la gioia, dopo avere sofferto per più di due ore. Dappertutto gli italiani, che si erano riuniti in gruppi intorno ai televisori, nei baraccamenti, nelle abitazioni, nei ristoranti e nelle gelaterie gestiti da nostri connazionali, con le famiglie e con i bimbi, sono usciti pelle strade e hanno dato sfogo al loro entusiasmo, con canti, urla di gioia, concerti di trombe d'auto, spari di mortaretti, fiaccolate. Ovunque esistano comunità italiane in Germania, il silenzio è stato rotto da manifestazioni di pazza gioia. Wolfsburg, dove 5 mila italiani lavorano nella fabbrica di automobili Volkswagen, due o tremila di essi si sono riversati sulle strade con caroselli che la polizia ha definito « infernali », agitando bandiere, urlando e strombazzando. Ai principali incroci hanno posto le vetture di traverso, ostruendo il traffico. A Sindelfingen. nel BadenWurttemberg, al « Club Bacigalupo » (che ha una squadra di calcio la quale in questo campionato ha disputato 16 incontri, vincendoli tutti) sono stati prudenzialmente installati due televisori, italiani e tedeschi sono stati divisi per evitare incidenti. Due persone sono svenute, vi è stato un tentativo di rompere un televisore dopo la rete del pareggio tedesco segnata da Schnellinger al 92" minuto. Anche a Colonia la polizia è dovuta intervenire per evitare scontri tra italiani e tedeschi. Nel quartiere di Stammheim, dove abitano alcune centinaia dei 2100 italiani impiegati alla « Ford », centinaia di essi sono usciti per le strade urlando a squarciagola « Italia, Italia ». Dalle finestre i tedeschi gli gridavano: « Avete comperato l'arbitro, come sempre ». Stamane, in.fabbrica, calma assoluta. Ieri, gli italiani sono andati a incassare i soldi vinti nelle scommesse. Sempre a Colonia, nel quartiere di Deutz, vi è stato un episodio simpatico: quando un centinaio di spazzini italiani è uscito per le strade cantando, molti tedeschi si sono uniti a loro gridando « Viva Italia ». « Siamo sfiniti dalla tensione — mi ha detto un capobaracca di Stoccarda — ma un'occasione come questa, di rispondere all'arroganza dei tedeschi, non ce la facciamo sfuggire ». Un gelataio di Bonn: « Vivo da quarant'anni all'estero, ma una soddisfazione come questa non l'ho mai avuta. Per tre decenni mi sono sentito dire "Caporetto", da quattro anni mi deridono con la parola "Corea". A partire da stanotte hanno cominciato a stare zitti ». Un sacerdote di una missione italiana in Germania: « Sono contento per i nostri connazionali. E' come se avessero giocato e vinto loro, hanno perso un po' del complesso di inferiorità che li affligge, hanno anche bestemmiato. Bisogna capirli. E' la vittoria della povera gente all'estero, degli emigrati italiani in Germania. Ora si sentono rispettati ». E l'interprete degli italiani alla « Mercedes » così si esprime: « Da oggi e bello essere italiano in Germania ». Tito Sansa