Boninsegna (8'), Schnellinger al 92' poi Mueller, Burgnich, Riva, Rivera di Paolo Bertoldi

Boninsegna (8'), Schnellinger al 92' poi Mueller, Burgnich, Riva, Rivera Boninsegna (8'), Schnellinger al 92' poi Mueller, Burgnich, Riva, Rivera (Dal nostro inviato speciale) Città del Messico, 17 giugno. Stavolta il grande tifo non esplode sulle gradinate del maestoso stadio Azteca. Sul campo, per giocare la semifinale « europea » di questi campionati del mondo, ci sono Italia e Germania, mentre il Messico ha già concluso la sua corsa: i tifosi messicani hanno accettato con amarezza (e con sportività) una sconfitta logica anche se triste e adesso fanno da spettatori disinteressati a questa semifinale. Sono comunque molti e insieme ai tedeschi e agli italiani raggiungono i cento mila. Caldo afoso e cielo coperto accolgono le due squadre al loro ingresso sul terreno di gioco. Qualche raro soffio di vento rinfresca di tanto in tanto l'ambiente che certamente è assai diverso da quello dell'ultimo confronto fra le Nazionali italiana e tedesca: nel marzo '65 si giocò ad Amburgo, con tanta pioggia e tanto fango e si finì sull'I a 1. Dopo cinque anni Italia e Germania sì ritrovano impegnate in un duello che ha come posta l'ingresso in finale della Coppa Rìmet. L'arbitro è Yamasaki, che ha un nome d'origine giapponese, è nato in Perù ma ha passaporto e nazionalità messicani. Nei primi minuti fischia subito un fallo su Riva, commesso da Vogts, il biondo terzino che ha il compito di controllare il nostro u goleador,». Al 7"-miau-to in* vece il fischio di Yamasaki annuncia un evento assai più lieto per gli italiani: addirittura un gol, giunto improvviso e graditissimo. Il merito di questa bella sorpresa è di Boninsegna, che finalmente può far esplodere la sua gioia dopo quattro partite caratterizzate da tante botte e poche soddisfazioni: il centravanti azzurro conquista un pallone ai limiti dell'area, lo dà a Riva e scatta in avanti per riceverlo dì ritorno. Il « servizio » arriva puntuale e Boninsegna scarica un sinistro teso e potente, a mezz'altezza con una prontezza che lascia di stucco Schnellinger e Maier, il quale si tuffa sulla destra senza potere deviare il tiro che porta in vantaggio gli azzurri. I tedesci si guardano smarriti, gli azzurri si abbracciano felici: è già 1 a 0 per noi. Il vantaggio raggiunto tanto in fretta consente agli italiani di svolgere con calma e fiducia le loro manovre. La difesa appare sicura.-con Cera ancora una volta impeccabile come « libero » e Rosato attento controllore di Mueller, il cannoniere numero uno di questi mondiali: a centrocampo Mazzola fatica un po' a tenere Beckenbauer, pericoloso quando « cambia marcia » e si lancia verso l'area, mentre Bertini e De Sisti seguono Seeler e Overath. All'attacco Riva e Domenghini giungono spesso in zona di tiro. E al 22' Maier deve tuffarsi per fermare una improvvisa conclusione della nostra ala destra: subito dopo Riva scambia in corsa con Boninsegna. stringe al centro e tira forte ma fuori di sinistro. La Germania si fa valere soltanto con un lungo cross al 25' che Albertosi respinge in uscita, di pugno. Passa un minuto e ancora il portiere azzurro blocca, al centro della porta, una stangata da fuori area di Overath. Prende tono ■dizione dei tedeschi che si spingono iti massa all'attacco e con fitti palleggi creavo qualche scompenso nella nostra difesa. Arrivano al tiro verso la mezz'ora prima Seeler (anticipato da Bertini), poi Mueller (che conclude a lato). Cera e gli altri resistono con tenacia ma con qualche affanno. Due volte Riva in eviden-1 za prima della fine del lem-1 po. Al 41' con una fulminea deviazione su allungo di Do- \ menghini che Maier devia in angolo, al 42' con un sinistro rasoterra in diagonale che il portiere lascia passare e vede poi finire a lato di mezzo metro. Ancora una emozione al 45', per una punizione di seconda in area a nostro favore, propiziata da Maier che indugia un po' prima di rinviare il pallone: Mazzola tocca a Riva ma il « muro » dei difensori tedeschi è troppo fitto (e troppo vicino, non certo a 9 metri) per cui il bolide viene respinto. E si va al riposo sull'I a 0 per l'Italia. Quando gli azzurri tornano in campo fra loro c'è Rivera, secondo programma: come già contro il Messico ha preso il posto di Mazzola. Naturalmente Rivera lo rimpiazza nel ruolo ma non nei compiti tattici ed è Domenghini a prendersi ora cura di Beckenbauer. Al 6" i tedeschi rimpiazzano Lohr con Libuda: il cambio segue di poco una spettacolare conclusione di Riva che di testa, in tuffo, aveva impegnato Maier sfiorando il gol Una punizione a sorpresa dei « bianchi » ci regala un grosso brivido al 18': la difesa azzurra rimane ferma mentre Overath libera Grabowski che conclude fuori, j in diagonale. E' il momento più duro per noi: Albertosi devia in angolo un cross di Overath, poi lo stesso Overath al 20' colpisce la traversa con un gran sinistro al volo dopo una mischia provocata da un passaggio all'indietro di Bertini. La Germania attacca a fondo, il nostro centrocampo balla parecchio. E a questo punto i tedeschi ricorrono alla seconda sostituzione, mandando Held in campo al posto di Paztke. Si accentua l'assedio alla nostra porta. Albertosi deve intervenire continuamente. Emozione massima al 22': Grabowski tira da sinistra, Albertosi è battuto ma Rosato ribatte sulla linea in acrobazia, raccoglie Seeler che si libera con un fallo di Bertini poi viene atterrato, infine Mueller calcia fuori. Continua a dominare la Germania: al 31' Mueller si libera per il tiro ma calcia fuori, di sinistro, da fuori area. Al 34' è Seeler a svettare, come sempre, di testa e il pallone finisce ancora alto. Il pallone rimane sempre più a lungo nella nostra metà campo, gli azzurri si difendono a denti stretti e con qualche fallo. Una delle tante punizioni dal limite, al 38', viene respinto dalla barriera: tira ancora Beckenbauer, para Albertosi che poi perde il pallone per un intervento falloso di Held. La sfera sta per finire in porta, ancora Albertosi la ricaccia di piede ma intanto l'arbitro aveva fischiato la punizione a nostro favore. I minuti passano lentissimi, la Germania insiste nella sua offensiva. Ancora un brivido al 44', per un colpo di testa di Seeler che Albertosi, bravissimo, mette in angolo. E poi la doccia fredda per noi, in piena recupero: i tedeschi pareggiano quando si gioca da 1 minuto e 40 oltre il tempo regolamentare. La beffa è firmata da Schnellinger, proprio lui, il rinforzo « italiano » della squadra germanica: il « libero » avanza sino al centro della nostra area e raccoglie al volo, di destro, un centro di Held per battere Albertosi. 1 a 1, un pareggio meritato dai tedeschi per il loro insistente attaccare ma che risulta amarissimo per noi. E bisogna ricorrere ai supplementari. Gli azzurri rimpiazzano Rosato (dolorante) con Poletti, i tedeschi manduno in campo Beckenbauer con la spai- la e il braccio destro bloccati da un bendaggio rigido. Purtroppo Poletti non ha la buona sorte con sé ed è lo sfortunato protagonista dopo sóli due minuti dell'azione- chedà il gol del 2 a 1 alla Germania: su corner dalla destra Poletti controlla un pallone al centro dell'area{ tenta di appoggiare su Albertosi ma si inserisce Mueller e dallo scontro fra i tre esce un pallone beffardo che va lentamente a spegnersi in fondo alla nostra rete. I tedeschi sono in vantaggio. Sembra finita per noi, invece 7 minuti dopo il risultato torna in parità. Il miracolo 10 compie Burgnich, spintosi in avanti su una punizione di Rivera: il terzino sfrutta un mnpallo favorevole e insacca dal centro dell'area. 2 a 2, la partita si diverte a creare emozioni in serie. E al 13' la situazione si capovolge ancora, facendo rischiare l'infarto ai tifosi italiani in tribuna. Gli azzurri segnano e si portano sul 3 a 2: tutto merito di Riva che finalmente trova uno spunto dei suoi e realizza un gol favoloso. Gigi si scatena su un lancio di Domenghini, con un controllo volante aggira Schnellinger in area e libera 11 suo fantastico sinistro: parte la stoccata in diagonale, tesa e precisa. Ed è rete, 3 a 2 per noi, quello che nessuno osava più sperare. Secondo tempo supplementare. I tedeschi devono riprendere il loro assalto, mentre il cielo si fa scuro e si accendono i riflettori. La gara diventa drammatica, memorabile: arrivano altri due gol in due minuti. Al 5' pareggiano i tedeschi, al 7' torniamo in vantaggio noi con una successione di emozioni incredibili. Il gol del 3 a 3 è di Mueller, di testa, su corner deviato da Seeler; quello del 4 a 3 per gli azzurri è di Rivera che con un tocco stupendo di destro mette in rete un centro basso del bravissimo Boninsegna. "'' Finalmente arriva il fischio conclusivo di Yamasaki. Italia 4, Germania 3 è il risultato finale di una storica partita che lancia gli azzurri nella finale della Coppa Rimet 1970. Paolo Bertoldi La difesa azzurra è stata impegnata a fondo; da sinistra, Facchetti e Rosato in azione