Rinviato il processo al sindaco e all'assessore di Carmagnola

Rinviato il processo al sindaco e all'assessore di Carmagnola Rinviato il processo al sindaco e all'assessore di Carmagnola Per lo scandalo edilizio di sette anni fa - Imputato anche un geometra dell'ufficio tecnico - La mancata citazione del Comune ha impedito il dibattito E' incominciato ieri davanti alla seconda sezione del Tribunale il processo per lo scandalo edilizio di Carmagnola. Sul banco degli imputati l'ex sindaco Bartolomeo Fumerò, 64 anni, il geom. Domenico Lovallo, 34 anni, e Domenico Tuninetti, 46 anni. Assente, perché ricoverato al Maria Vittoria, l'ex assessore Giuseppe Stasslo, 44 anni, che, secondo l'accusa, sarebbe il principale responsabile. Il presidente dott. Lacquanlti ha preso visione del certificato medico, ma ha voluto controllare e ha incaricato il prof. Baima Bollone, dell'Istituto di Medicina legale di eseguire una perizia seduta stante. Il sanitario si è recato all'ospedale e dopo un'ora ha portato il suo responso che è stato messo a verbale: lo Stasslo. ricoverato per accessi stenocardie! in soggetto diabetico, è notevolmente migliorato, gli esami elettrocardiografici hanno stabilito che la situazione cardiocircolatoria rientra nei limiti della norma. E' stato quindi giudicato in grado di presenziare all'udienza. Secondo l'accusa, lo Stassio, fra il settembre del '63 e il 25 gennaio del '64, essendo delegato alla firma del sindaco per quanto riguardava 1 lavori pubblici, avrebbe concesso a se stesso delle licenze edilizie in deroga al programma di costruzioni, commettendo il reato di « interesse privato in atti d'ufficio ». In seguito alle proteste generali, la Giunta provinciale amministrativa presso la Prefettura, rigettò la delibera di una concessione, ma il sindaco Fumerò lo tenne nascosto. Lo Stassio stipu- lò una convenzione col Fumerò, impegnandosi, in cambio dell'autorizzazione a sopraelevare un edificio, di cedere al Comune le aree ricavate dall'arretramento al filo stradale, e di eseguire opere di miglioria che non furono mai fatte. Il geom. Lovallo dell'Ufficio tecnico comunale avrebbe redatto due relazioni servendosi delle indicazioni fornite dallo Stassio, con valori di aree non corrispondenti al vero: di conseguenza deve rispondere di falso ideologico. Domenico Tuninetti è invece accusato di diffamazione perché, essendo candidato alle cariche amministrative di Carmagnola, in due comizi, il 25 ottobre e il 15 novembre del '64, accusò l'assessore Stassio di avere approfittato dell'assessorato per fare i suoi interessi, ed il sindaco Fumerò di avere coperto le malefatte del complice. I difensori avv. Accatino, Deigrosso, Cabri, Badini Confalonieri e Magnani Noya hanno eccepito la nullità del decreto di citazione, perché il Comune, nella persona dell'attuale sindaco, non era stato invitato a costituirsi parte civile. Il dibattimento è stato quindi rinviato a nuovo ruolo. Precedentemente l'ex sindaco aveva ritirato la querela per diffamazione a mezzo stampa contro la direttrice del giornale « Il Nuovo Arco ii Degilla Franchino ed i collaboratori Guglielmo Solavagione e Franco Roggero che avevano riportato la notizia dello L'ex sindaco Fumerò

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