Una ventina di rivoltellate dei ladri contro la polizia: un agente colpito

Una ventina di rivoltellate dei ladri contro la polizia: un agente colpito Il feroce episodio di delinquenza della scorsa notte in via Pianezza Una ventina di rivoltellate dei ladri contro la polizia: un agente colpito I banditi catturati: sono due tunisini - Stavano svaligiando un negozio, ma il proprietario, che dormiva nel retro perché già derubato dieci giorni fa, li ha sentiti e ha chiamato la polizia - Una pattuglia ha sorpreso gli svaligiatori che per fuggire hanno aperto un fuoco infernale - Uno degli svaligiatori è stato bloccato e ha fatto il nome del complice La notte scorsa ladri sorpresi a svaligiare un negozio hanno sparato contro la polizia, ferendo un agente. Abbiamo pubblicato la notizia nell'ultima edizione di Ieri, mentre si stava dando la caccia al banditi. Sono stati catturati: uno la notte stessa, l'altro ieri mattina. Sono due tunisini. Ecco i particolari di questo nuovo episodio di feroce delinquenza. Il negozio assalito (tre grandi locali ben forniti di radio, televisori, elettrodomestici) è In via Pianezza 43, appartiene ad Antonio Occhetti, 40 anni. Dieci giorni fa i ladri vi fanno un bottino di tre milioni. L'Occhettl, che abita in corso Lombardia 127, teme un nuovo furto e decide di dormire nel retro. Acquista una pistola - giocattolo, convinto di spaventare con questa gli eventuali ladri. La notte scorsa, verso l'una, è svegliato da un autofurgone che passa e ripassa davanti al suo negozio. Pensa subito ai ladri. Si veste, ma non si. Infila le scarpe per non fare rumore mentre esplora il negòzio, con ia « pistòla i) in pugno. Ancora l'autofurgone: rallenta, si ferma, parte e ritorna. L'Occhetti, solo nel grande negozio al buio, è assalito dalla paura, dal terrore. Passa un'ora di angosciosa incertezza. Sono le 2,10. L'Occhetti sente rumori inquietanti nel cortile, uno scalpiccio. Poi la finestra del negozio che dà nel cortile va in frantumi. Il negoziante corre a chiudersi nel retro, telefona alla polizia: « Presto, i ladri ». I banditi stanno allargando le sbarre della finestra con un cric. La « Volante di zona » numero 7, avvertita dalla Centrale via radio, arriva sul posto un minuto e mezzo dopo. Autista Palmisano, capopattuglia Manna, gregario Pietro Spinnato, 23 anni. Vanno al portone del cortile: alto un paio di metri e sopra è teso del filo spinato, che è tagliato in parte. Ecco da dove sono passati i ladri. Lo Spinnato si arrampica sul portone per entrare nel cortile, sta per scavalcarlo, i banditi lo vedono e gli sparano due rivoltellate. Lo mancano. Egli si lascia cadere in strada, con il Palmisano e il Manna corre per appostarsi nel vicino vicolo, dietro a un angolo da dove si può dominare la situazione senza rischiare di essere colpiti. I ladri, vistisi scoperti, cercano scampo. Il primo si arrampica sul portone e spara, colpisce lo Spinnato che sta per raggiungere 11 vicolo. Il poliziotto cade. Il bandito continua a sparare e sotto i colpi, gli altri due agenti soccorrono il compagno, lo trascinano al sicuro, dietro l'angolo. Il bandito scarica l'arma, la ricarica, continua a sparare e fugge. L'Occhetti è corso in strada, ora sta schiacciato contro il muro per evitare i proiettili. Il fuoco è infernale: verranno trovati 16 bozzoli. Altri sono andati persi. I colpi sono stati una ventina. Il secondo ladro scavalca a sua volta il portone, ma in questo momento arriva un'altra radiomobile ed egli è afferrato dagli agenti. Palmisano e Manna trasportano Pietro Spinnato al Maria Vittoria. Ha un proiettile nell'anca: quasi sflora la spina dorsale. Verrà operato, la prognosi è di un mese. Nel pomeriggio è visitato dal questore De Nardis e dai colleghi. Altre pattuglie accorrono sul posto e si esplora il negozio-magazzino (si ignora quanti fossero i ladri, è possibile che qualcuno di loro sia nascosto dietro una lavatrice o un frigorifero). Parecchi agenti con mitra perlustrano la zona, cercando in tutti i portoni. Il bandito catturato viene portato .in Questura. Non vuol dire quanti sono i complici né il loro nome. Si chiama Salvatore Pugliesi, 32 anni, immigrato da Tunisi, abitante in via Passo Buole 17. Cede agli interrogatori dopo parecchie ore. Dice che con lui c'era soltanto Giovanni Poliseri, anch'egli tunisino, di 36 anni, abitante in via Gorizia 78. E' lo sparatore. La polizia lo trova in casa, con la moglie e i due figli, e lo arresta; nell'alloggio scopre due pistole e due coltelli serramanico. Erano nascosti nello scarico dell'acqua del gabinetto. Il questore De Nardis visita in ospedale l'agente ferito. - Una fase della drammatica caccia ai ladri - Giovanni Poliseri, arrestato, aveva due pistole

Luoghi citati: Tunisi