Sotto l'ombra di Maldoror di Sandro Volta

Sotto l'ombra di Maldoror LA POESIA DI NQUVEAU Sotto l'ombra di Maldoror Nelle edizioni della Pleiade (Gallimard) sono uscite nei giorni scorsi, in un unico volume, le opere complete di Lautréamont e di Germain Nouveau. L'accostamento è dovuto soltanto ad esigenze 'pratiche, perche le 300 pagine che occupa tutta l'opera di Lautréamont non sarebbero bastate a comporre un tomo della famosa collezione. Nessuna affinità autorizza infatti a mettere Nouveau vicino a Lautréamont, il quale caso mai, per la violenta rivolta comune alle loro adolescenze e per la carica di sovversione contenuta nelle loro opere, che è alle origini di tutta la poesia contemporanea, può esser messo vicino soltanto a Rimbaud. Per tutt'altre ragioni, invece, Germain Nouveau e strettamente legato a Paul Verlaine quanto allo stesso Arthur Rimbaud, non soltanto per la comunità di vita che ebbe con loro, ma soprattutto per l'influenza che le loro opere esercitarono sulla sua. Meno inquietante, meno tragica, meno veggente di quella di Rimbaud, la poesia di Nouveau raggiunge spesso la stessa splendida lucidità, il fuoco delle immagini illuminanti, l'aspirazione a un mondo restituito alla trasparenza delle origini. Di Verlaine, Nouveau ha la sensualità c l'innocenza: il suo mondo è, nello stesso tempo, profano c mistico. La pubblicazione delle opere complete di Germain Nouveau ha dovuto portare necessariamente a raccogliere innumerevoli scritti che hanno poco che fare con la letteratura e presentano, tutt'al più, un interesse documentario. Quante filastrocche piatte e ridotte alla banalità del luogo comune quotidiano si trovano in queste pagine: non basta tener conto dell'impegno di umiltà dell'autore per credere che tanta miseria espressiva sia volontaria. Ma, in mezzo a quella desolazione, quante gemme diffondono all'improvviso la loro luce ambigua e travolgente: aveva ragione Aragon, quando giudicava Nouveau « non un epigono di Rimbaud: il suo uguale ». L'avventura di Germain Nouveau incominciò nel 1873, a 22 anni, quando in un caffè della Rive Gauche incontrò Arthur Rimbaud, che ne aveva allora 19 e aveva già fatto stampare Une saison en enfer. I due poeti partirono per Londra, rinnovando in qualche modo la vicenda che un anno prima Rimbaud aveva vissuto con Verlaine, che era adesso in carcere per il colpo di rivoltella di Bruxelles. E' il momento che Rimbaud rinnegò definitivamente la poesia e si direbbe che, con la rinunzia, comunicasse la grazia al nuovo amico: ci sono versi di quel tempo che non è facile attribuire all'uno piuttosto che all'altro. Però il sodalizio durò poco tempo: Rimbaud partì verso altre avventure, Nouveau ritornò in Francia, dove si legò questa volta con Verlaine, ed alla nuova amicizia è dovuta probabilmente la sua conversione religiosa. La vita di German Nouveau diventò allora un pellegrinaggio nella più completa indigenza, che lo ridusse a mendicare davanti alla porta delle chiese. Ad Aix-en-Provcnce, Paul Cézanne gli dava uno scudo ogni domenica, quando, dopo la Messa, gli tendeva la mano sotto il portico del Saint-Sauveur. Sconosciuto da tutti, perché rifiutava di pubblicare le sue opere, il poeta vagava di città in città procurandosi il cibo nei recipienti della spazzatura. Morì d'inedia, dopo quaranta giorni di digiuno, il giorno di Pasqua 1920 e venne sepolto in una fossa comune a Pourrières, la città in cui era nato 68 anni prima. Questi elementi romantici mancano del tutto nella vita di Lautréamont, intorno alla quale il mistero è completo. Di lui si sa soltanto che Isidore Ducasse, figlio d'un cancelliere del consolato di Francia, nacque a Montevidco il 4 aprile 1846 e morì il 24 novembre 1870, a 24 anni, in un piccolo albergo di Parigi. Non sembra che avesse cercato relazioni negli ambienti artistici e letterari francesi, ne che avesse altre amicizie di qualsiasi gene- re. Pubblicò anonima la prima edizione dei Chants de Maldoror, ristampati poi sotto lo pseudonimo di Le Comtc de Lautréamont. La sua opera successiva, pure in prosa, è intitolata Poésies e porta come sottotitolo l'réjace à un lìvre futuri In più di queste poche pagine, non sono rimaste di lui che sei lettere indirizzate all'editore e al banchiere che gli trasmetteva l'assegno passatogli dal padre. 7 canti eli Maldoror, sono un'opera puramente intellettualistica, in cui si direbbe che l'autore non ha mai preso a modello né una persona vivente, né un paesaggio o altro aspetto reale della natura. Sono il risultato d'un processo intimo di, elaborazione delle infinite letture. Romanzi d'appendice di Eugène Sue, romanzi neri degli scrittori inglesi della fine del XVIII secolo, parodie della letteratura romantica, trattati di scienze naturali, sono le fonti da cui Lautréamont ha ricavato il suo Maldoror, nello splendore di una limpida prosa che, chiuso giornate intere nella sua camera d'albergo, componeva accompagnandone il ritmo al pianoforte. Personaggio farsesco e, nello stesso tempo, scellerato, crudele e vendicatore, Maldoror j esprime la disperazione d'una adolescenza rivoltata. Nega o profana tutto ciò che è consacrato. « La mia poesia — ha scritto Lautréamont — consisterà soltanto neìl'attaccare, con ogni mezzo, l'uomo, questa bestia feroce, e il Creatore che non avrebbe dovuto generare una tale marmaglia ». Di tutt'altro tono sono (apparentemente) le Poésies: « Cantare la noia, i dolori, le tristezze, le melanconie, la morte, l'ombra, il grigio, ecc., è non volere, a nessun costo, guardare altro che il puerile rovescio delle cose. Lamartìnc, Hugo, Mussct si sono metamorfosati volontàriamente in femminucce. Ecco perché ho completamente cambiato metodo, per cantare soltanto la speranza, la calma, la felicità, il dovere. Ed è così che rinnovo con i Corneille e i Racine la catena del buon senso e del sangue freddo, bruscamente interrotta dopo Voltaire e JeanJacques Rousseau ». Si poteva credere, dunque, che avesse rinnegato gli orrori di Maldoror, ma, in realtà, si trattava di un'immensa mistificazione: la bontà parodistica delle Poésies non aveva, infatti, altra funzione che di rendere più drammatici quegli orrori. Se ne resero conto i surrealisti, che riscoprirono Lautréamont, dimenticato prima di loro, quando affermarono la bellezza dell'* incontro fortuito, su una tavola di vivisezione, d'una macchina da cucire con un ombrello ». Sandro Volta

Luoghi citati: Bruxelles, Francia, Londra, Parigi