Che cosa fara adesso il governo ? di Felice Froio
Che cosa fara adesso il governo ? Che cosa fara adesso il governo ? (Nostro servizio particolare) Roma, 16 giugno. I provvedimenti approvati stamane dal Consiglio dei ministri in favore del personale della scuola non sono valsi a far revocare il blocco degli esami e degli scrutini. L'Intesa della scuola che raggruppa sette sindacati autonomi e la Cgil- scuola, valutati i decreti-legge e l'impegno preso dal governo sullo stato giuridico, hanno ritenuto di confermare lo sciopero. La decisione è giunta imprevista perché la dichiarazione del prof. Bettoni, segretario generale del sindacato nazionale - scuola media, uno dei più rappresentativi dei docenti, pareva far intravedere una possibilità di accordo. Stamane il Consiglio dei Ministri ha approvato quattro decreti-legge (che hanno immediata efficacia) per i professori (e un quinto per l'Università) ed ha preso precisi impegni sullo stato giuridico del personale della scuo¬ la. Col primo decreto viene fissata la non licenziabilità dei professori fuori ruolo accogliendo le richieste della categoria, cioè estendendola ai non abilitati in servizio anche nel biennio precedente al 1969-70 e che abbiano avuto un incarico di almeno otto ore settimanali invece delle 15 previste nella prima offerta. Il decreto contiene una norma che sospende per il futuro i concorsi di abilitazione in attesa del nuovo sistema di reclutamento degli insegnanti. Inoltre gli incarichi verranno assegnati in base al posto orario e non più in riferimento alle cattedre. Il secondo decreto-legge riguarda il riconoscimento del servizio pre-ruolo, esteso anche ai capi d'istituto ai soli fini degli aumenti periodici dello stipendio. Agli insegnanti saranno riconosciuti quattro anni più un terzo dei restanti anni ai fini giuridici ed economici (per la promozione ai coefficienti successivi), tutti gli altri per gli scatti biennali. Il medesimo riconoscimento, con diversa valutazione viene esteso anche al personale non insegnante. Con altro decreto-legge vengono decentrate alcune com petenze del ministero. I sindacati avevano fatto questa richiestili jaerché^ Vamministraziohe non"è'ìnCgràd~»~di evadere sollecitamente tutte le pratiche del personale che a volte attende alcuni anni prima di percepire lo stipendio. Ora anche gli uffici provinciali del Tesoro potranno aprire partite provvisorie di spesa. Il quarto decreto precisa che gli insegnanti non di ruolo possono chiedere l'incarico in un solo provveditorato agli studi. E quesf-o per evitare eventuali ritardi all'inizio dell'anno scolastico. L'ultimo decreto riguarda gli studenti universitari: viene aumentato lo stanziamento dei fondi del pre-salario. Il Consiglio dei ministri, su richiesta del ministro Misasi, ha anche iniziato l'esame dello stato giuridico. Su questo problema Misasi ha precisato che il governo ha confermato l'inclusione nel disegno di legge della parte riguardante la diversità di trattamento economico con le altre categorie del pubblico impiego assicurando che il provvedimento sarà approvato dal Consiglio dei ministri entro il 10 luglio. Sul problema della credibilità degli impegni governativi il ministro ha detto: « Il ricorso al decreto-legge compensa il tempo trascorso dagli accordi del 10 giugno dell'anno scorso e costituisce la migliore prova della volontà politica di sbloccare la situazione. E' auspicabile quindi che ciò possa superare le accuse di scarsa credibilità ». Sembrava che le decisioni del governo dovessero portare ad una composizione della vertenza, invece nel pomeriggio è giunta la conferma del blocco da parte dell'Intesa. Il comunicato dice: « I sindacati rilevano che i provvedimenti approvati dal governo sono parziali e trascurano aspetti qualificanti e irrinunciabili posti dal personale direttivo, docente e non docente. Questi provvedimenti costituiscono solo una parte delle Offerte fatte ai sindacati nella riunione del 12 giugno e pertanto dimostrano totale elusione delle chiare indicazioni venute dalle assemblee di base e dagli organi deliberanti che già li avevano considerati insoddisfacenti. Non essendo intervenuto alcun fatto nuovo, l'Intesa conseguentemente conferma la prosecuzione del blocco ». Da questo comunicato non si può stabilire quali siano i problemi « qualificanti e irrinunciabili » cui l'Intesa si riferisce. E' vero che rimangono non risolti alcuni problemi che riguardano gli insegnanti tecnico-pratici e l'acconto sui miglioramenti economici, ma, nel complesso, il governo ha accolto se non tutte, la maggior parte delle richieste. Che cosa accadrà ora? Gli stessi dirigenti sindacali parlano di provvedimenti di emergenza da parte del governo. Il prof. Rienzi, segretario generale del Sasmi, in una dichiarazione dice tra l'altro: « Se il ministro attuasse un drastico provvedimento, del resto improbabile, quale un decreto che promuova tutti gli studenti all'anno successivo senza scrutini o addirittura senza esami, la reazione della categoria sarebbe tale da compromettere irreparabilmente l'inizio del prossimo anno scolastico ». Il prof. Bettoni segretario nazionale del Snsm: « Il ministro ha attualmente due al- ternative; o rinviare la soluzione del problema con una disposizione che trasferisca a settembre scrutini ed esami, oppure far recepire dal governo le richieste di fondo dell'Intesa ». L'unico sindacato che ha revocato il blocco è lo Sua¬ fri, il sindacato det profes- sori fuori ruolo che si dichiara soddisfatto. I sindacati della scuola elementare, dopo aver valutato le offerte del governo, hanno confermato che non faranno né scrutini né esami. A tarda notte il ministro Misasi ha convocato i sindacati dei professori illustrando il valore dei provvedimenti approvati. Ma anche questo ultimo tentativo è fallito. I professori hanno riconfermato il blocco. Felice Froio Roma. Il ministro Misasi dopo la riunione (Team) Roma. I.'on. Rumor ieri al termine del Consiglio dei ministri. A destra, l'on. Piccoli (Teleloto Ap)
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