Satana e le sue donne alla sbarra

Satana e le sue donne alla sbarra Charles Manson davanti alla "Superior Court,, di Los Angeles Satana e le sue donne alla sbarra Il processo rischia di andare per le lunghe - « Durerà ancora quando saremo tutti morti » ha detto un pubblico accusatore - Il capo della comunità « hippie » deve rispondere come ispiratore e mandante degassassimo di Sharon Tate e di altre sei persone (Dal nostro inviato speciale) New York, 15 giugno. E' cominciato il processo Manson, che, secondo il New York Times sarà ricordato un giorno come il « più bizzarro » capitolo nella storia del diritto penale americano. « Bizzarri », e allucinanti i personaggi: eccezionali le complessità giuridiche. Uno dei due prosecutors, i pubblici accusatori, Aaron H. Stovitz dichiara: « Questo processo durerà ancora quando saremo tutti morti ». L'altro prosecutor, Vincent Bugliosi, dice: « Non vedo come questa causa possa concludersi prima di due anni ». E' quanto vuole Charles Manson: tempo per intralciare il già lento passo della giustizia, tempo per appannare le testimonianze e le memorie. Charles Manson, detto Satana e anche Dio, è ora dinanzi alla Superior Court di Los Angeles quale ispiratore e mandante dell'assassinio di Sharon Tate, di altre quattro persone, ospiti dell'attrice, e dei coniugi La Bianca. Sette vittime, in tutto: tre donne e quattro uomini. Imputate con Manson, ma di omicidio, sono tre ragazze della sua nomade « famiglia ». Susan Atkins, 21 anno, un viso amabaile, una mente agghiacciante: Patricia Krenwinkel, 22 anni, capelli lunghissimi, sguardo altero; Leslie Van Houten, 20 anni, graziosa, pronta al sorriso. In realtà, vi sono altri due imputati: e qui cominciano le complicazioni. Vi è il giovane Charles Watson, il «massacratore» in quella notte di sangue del 9 agosto sulle colline di Hollywood, colui che, assistito dalle fanciulle, uccise Sharon Tate, il parrucchiere Jay Sebring, l'ereditiera del tabacco Abigail Folger, il suo amante Voyteck Frykowski e il diciottenne Steven Parent, un amico del custode (Manson non avrebbe assistito alla strage, l'avrebbe solo « ordinata »: avrebbe osservato invece, senza ammazzare, l'assassinio, il giorno dopo, dei due La Bianca). Watson è ancora in carcere nel Texas, s'è opposto con successo a tutte le richieste iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitii californiane di seradizione. Sarà forse processato separatamente da un tribunale texano. Infine, Linda Kasabian, di 20 anni, un'altra « schiava » del « satana » Manson in quella sua desolante comunità, hippie forse nelle forme, ma criminale senza eufemismi nella sostanza. La Kasabian — sposata due volte, divenuta madre alla fine di marzo di un bimbo, nato in carcere, che sarebbe di Manson — ha accettato la parte di « testimone dello Stato ». In altre parole, dar^ le prove vo-' Iute dall'accusa, che in cambio non chiederà la sua condanna. E' la parte che doveva sostenere Susan Atkins, ma che l'ex ballerina ripudiò dopo un breve e eccitato colloquio con Manscn. Oggi è stato annunciato che il processo alla Kasabian è stato separato da quello contro gli altri imputati e in sostanza non verrà fatto. L'udienza di questa mattina è stata dedicata a consultazioni tra il giudice Charles H. Older, i due rappresentanti dell'accusa e il nuovo difensore di Manson, Irving A. Kanarek, un avvocato noto soprattutto per l'astuzia con cui riesce a far prolungare anche le cause più semplici. (Manson voleva difendersi da solo, ma l'istanza fu respinta nei giorni passati). Nel pomeriggio, cominciava l'esame di varie questioni procedurali. Domani avrà inizio la scelta dei giurati, che potrezze durare pochi giorno o molte settimane. Non si esclude neppure un rinvio del dibattimento all'autunno. Gli imputati non erano in aula, né si sa se vi saranno nei prossimi giorni. Nelle udienze preprocessuali, la settimana scorsa, Manson e le compagne voltavano la schiena al magistrato, in segno di spezzo e d'ira, lanciavano grida e si atteggiavano, braccia aperte, visi curvi, a tristi crocefissi. Il giudice Older non sembra disposto a tollerare quelli che ha già definito « spettacoli teatrali », e po- 111 il 11 II 11111 11 1111111111111111111111111111111111111111111 trebbe anche escludere dalla sala Manson, la Atkins, la ! Krenwinkel e la Van Houten. Sulla strada, dinanzi alla Hall of Justice, sostano frotte di ragazze che conobbero Manson o che sono cadute sotto il suo diabolico fascino attraverso i racconti altrui o la sola lettura di giornali. Cercano di vendere interviste, di raccogliere oboli. Vogliono soldi per meglio difendere il loro « leader spirituale », vittima d'un «turpe complotto». Di quali armi dispone l'accusa? Aaron Stovitz dice: « Presenteremo circa ottanta testimoni. Abbiamo le impronte digitali, trovate nelle due case, dtPatricia Krenwinkel e di Charles Watson; abbiamo le dichiarazioni delle compagne di cella di Susan Atkins, secondo le quali ella narrò, nei particolari, entrambe le stragi. Abbiamo la vitale testimonianza della Kasabian ». Il difensore Kanarek ribatte: « Di quegli ottanta testimoni, due su tre sono poliziotti.: Le impronte di Watson non valgono, perché il giovane non sarà sul banco degli Imputati. Susan Atkins ha già smentito tutto. La Kasabian è una drogata, ha la mente contoria da oltre trecento dosi di Lsd. Durante lo sterminio nella villa di Sharon Tate, la Kasabian, pare, rimase nell'auto, sulla strada». Da un funzionario, a Los Angeles, sono giunte alcune indiscrezioni sulle ferite subite da Sharon Tate e dalle altre vittime. E' un elenco quasi incredibile nel suo orrore. La Tate, incinta di otto mesi, sarebbe stata pugnalata sedici volte. La Folger ventuno volte; Sebring avrebbe ricevuto sei colpi di coltello e due di arma da fuoco; Frykowsky sarebbe stato pugnalato 51 volte, percosso alla testa tredici volte col calcio di una pistola e fatto bersagnio d'una pallottola. Gli assassini avrebbero sparato quattro volte contro Steven Parent. Non meno atroci le caratteristiche del caso La Bianca. La donna fu trafitta da « olire quaranta colpi di lama», lì marito fu pugnalato più volte e sul suo torace vennero incise tre grandi X. Mario Ciriello Los Angeles. Charles Manson « Satana ». Accanto: Susan Atkins, a sinistra, e Patricia Krenwinkel coimputate (Telefoto)

Luoghi citati: Hollywood, Los Angeles, New York, Texas