Oggi si riuniste il Consiglio dei ministri di Felice FroioCarlo Casalegno

Oggi si riuniste il Consiglio dei ministri Oggi si riuniste il Consiglio dei ministri (Nostro servizio particolare) Roma, 15 giugno. Tutti i sindacati della scuola, sia pure con motivazioni diverse, hanno confermato il blocco degli scrutini e degli esami. La situazione diventa preoccupante per le conseguenze che questa decisione avrà su 8 milioni di alunni e le loro famiglie. p II fatto più sconcertante di questa vertenza è che i sindacati, pur ritenendo soddisfacenti le soluzioni di alcune richieste prioritarie, proseguono lo sciopero, perché non hanno la certezza che vengano attuate, in quanto non sono stati mantenuti gli impegni assunti l'anno scorso alla vigilia degli esami. Nell'ultimo incontro a questa obiezione avanzata da alcuni sindacalisti U ministro Misasi ha risposto precisando che le offerte del governo sono il risultato di tre lunghe riunioni presiedute dal presidente del Consiglio e alle quali partecipavano il vice presidente De Martino e tutti i ministri interessati alla vertenza. Queste dichiarazioni evidentemen¬ te non sono state ritenute sufficienti, e uno dei motivi determinanti della conferma del blocco degli esami è la mancanza di credibilità all'impegno del governo. Nei comunicati con i quali le singole organizzazioni sindacali confermano lo sciopero si insiste nelle « garanzie ». Il sindacato autonomo scuola media italiana (Sasmi) dice che « l'azione proseguirà fino a quando il governo non avrà provveduto, con immediate, concrete garanzie legislative, a soddisfare pienamente le richieste »; tutti i sindacati della scuola elementare chiedono al ministro Misasi « precisazioni e garanzie »; lo Snafri (professori fuori ruolo) è più esplicito e conferma lo sciopero « soprattutto per la scarsa credibilità della categoria dei docenti, esasperata dalle molte promesse non mantenute »; il sindacato nazionale presidi e professori di ruolo afferma che « lo sciopero sarà revocato alla sola condizione della immediata presentazione al Consiglio dei ministri dello stato giuridico » e della « concessione dell'acconto sui miglioramenti ». Inoltre i sindacati, valutano insufficienti alcune offerte. L'Intesa della scuola, che raggruppa sette sindacati e rappresenta la quasi totalità dei docenti, in un comunicato afferma: « Una parte delle proposte governative poteva, essere giudicata positivamente ma, per contro, proprio per l'attuazione di questa parte mancano gli strumenti legislativi. Inoltre il disegno di legge delega sullo stato giuridico non è stato ancora approvato dal Consiglio dei ministri ». Il provvedimento contiene la norma irrinunciabile dei sindacati, cioè un diverso trattamento economico rispetto alle altre categorie di statali che i docenti avevano ottenuto con la legge m del 1961. L'Intesa chiede poi un acconto mensile sui miglioramenti economici, il passaggio al ruolo B degli insegnanti tecnico-pratici e alcuni miglioramenti di carriera per il personale non insegnante. Il comunicato dell'Intesa finisce precisando che « senza prescindere da una immediata approvazione da parte del Consiglio dei ministri dello stato giuridico, i sindacati riterrefibero accettabile una decorrenza delle nuove norme a decorrere dal 1" gennaio 1971 ». Il sindacato Cgil Scuola valuta negativamente le offerte del governo, ma per motivi diversi: « Si nota una palese volontà del governo.di rifiuto effettivo di ogni passo verso la realizzazione del diritto allo studio e la democratizzazione della vita della scuola ». Però è contrario ad alcune proposte del governo in quanto mantengono posizioni di privilegio come, ad esempio, la concessione del lavoro straordinario ai presidi e ai direttori didattici. La Cgil Scuola si oppone ad alcune richieste dell'Intesa che mirano ad « ottenere posizioni di privilegio per gli insegnanti rispetto alle altre categorie di statali e ad aggravare allo stesso tempo una sperequazione all'interno della stessa categoria ». I sindacati della scuola elementari hanno inviato al ministro un documento col quale chiedono precisazioni e garanzie su alcuni punti, dopo di che « potrà essere decisa la sospensione dell'azione in atto ». In questa situazione è difficile fare delle pj-evisiohi sulle conseguenze dello sciopero. E' ormai quasi eerto che anche ali esami di maturità subiranno un rinvio; se la vertenea-poirà essere risolta eh* tro qualche giorno potranno cominciare verso il 4-5 luglio, altrimenti si andrà ancora più avanti. Nel pomeriggio di àggi il ministro Misasi ha avuto a Palazzo Chigi un colloquio con il presidente del Consiglio al quale ha illustrato la situazione. Il Consiglio dei ministri si riunirà domani alle 8,30. Se il governo approverà, oltre i decreti legge promessi, anche lo stato giuridico ci sono buone probabilità per una soluzione della vertenza. E' escluso che venga accolta la richiesta dell'acconto, ma questo non impedisce che si possa giungere all'accordo. Felice Froio (A pag. 2: Giusta la protesta, non i metodi, di Carlo Casalegno).

Persone citate: De Martino, Giusta, Misasi

Luoghi citati: Roma