Un nuovo giudice accerterà la verità su Chiari e Luttazzi di Francesco Santini

Un nuovo giudice accerterà la verità su Chiari e Luttazzi Formalizzata l'istruttoria sulla droga a Roma Un nuovo giudice accerterà la verità su Chiari e Luttazzi L'inchiesta passata nelle mani di un magistrato napoletano che oggi interrogherà i due artisti in carcere - I presunti oscuri legami con la malavita romana (Nostro servizio particolare) Roma, 12 giugno. Gli atti dell'inchiesta sulla droga a Roma sono da oggi nelle mani del dott. Renato Squillante, un giudice napoletano di 45 anni, incaricato dal capo dell'ufficio istruzione del Tribunale di accertare la verità nell'affare ChiariLuttazzi. Al dott. Fratta, che fino ad oggi ha guidato le indagini della Guardia di Finanza, resta il ruolo di pubblico ministero, cioè di accusatore. Domattina il dottor Squillante si recherà per un primo interrogatorio, nel carcere di « Regina Coeli » dove Chiari e Luttazzi sono rinchiusi in cella d'isolamento da 22 giorni. Il magistrato ha un anno di tempo per chiarire gli oscuri legami che secondo l'accusa univano, i due artisti al mondo della malavita romana: all'ex pugile Guido Malmignati e ai suoi tredici gregari spacciatori di stupefacenti. Al centro della vicenda ri- mane ancora oggi un chilogrammo di cocaina allo stato puro, sequestrato la notte del 14 maggio a Guido Malmignati mentre, a bordo di una auto percorreva la via litora.nea, diretto nella sua villa di Tor Vaianica. La tesi degli inquirenti è che il grosso stock di cocaina, del valore di cento milioni, sia passato, prima del sequestro, per le mani di Walter Chiari e per quelle di Luttazzi. I due artisti' sarebbero dunque — secondo l'accusa — spacciatori di stupefacenti, ma non consumatori. Nel provvedimento di arresto il giudice Fratta non parla di uso di droga. Soltanto lo sviluppo delle indagini potrà chiarire perché due artisti affermati siano rimasti implicati in uno scandalo che in caso di condanna, oltre a privarli per lungo periodo di tempo della libertà, significherà per loro la fine di una brillante carriera. Nell'ordine di cattura il magistrato afferma di essere in possesso di indizi che riguardano altri gravi reati connessi indirettamente al traffico degli stupefacenti. Il segreto istruttorio impedisce di sapere a quale settore della vita privata dei due artisti il magistrato si riferisca. Subito dopo l'arresto si parlò di una villa compiacente nei pressi di Tor Vaianica, di parties sconcertanti, di relazioni nascoste. Certo è che Guido Malmignati, l'ex pugile che ha portato la Guardia di Finanza ad interessarsi di Chiari e Luttazzi, prima di spacciare stupefacenti controllava il racket della prostituzione legata ai night clubs della capitale: gli stessi locali notturni dove anni fa, lasciato il ring, aveva esordito come « buttafuori ». Che a guidare l'inchiesta sia adesso il giudice Squillante rassicura i difensori di Chiari e di Luttazzi. Il magistrato gode negli ambienti giudiziari romani di grande prestigio. Gli avvocati Gatti e De Simone Si dicono certi di ottenere, quanto prima, un permesso di colloquio con i detenuti e di poter prendere visione dei verbali d'interrogatorio per impostare la linea di difesa. Dopo l'improvviso svenimento di ieri l'altro che costrinse il magistrato a interrompere l'interrogatorio, Chiari s'è ripreso. Il miglioramento ha rassicurato sua moglie, Alida Chelli, che nella villa di Fregene aspetta la nascita di un bambino per la fine di luglio. A darle notizie del marito è suo padre, il maestro Rustichelli, che continua, ogni giorno, ormai da tre settimane, ad accompagnare a Palazzo di Giustizia l'avvocato difensore, Eugenio De Simone, per sapere qualcosa del genero in prigione. Francesco Santini

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