Confronto dei partiti alla tv Parlano vincitori e sconfitti di Fausto De Luca

Confronto dei partiti alla tv Parlano vincitori e sconfitti «Quali riflessi avrà il voto sulla situazione politica?» Confronto dei partiti alla tv Parlano vincitori e sconfitti Terrana (pri) : « Il Paese è stanco di manovre e di crisi » - Cariglia (psu) : « De e psi non possono fare un governo da soli » - Mosca (psi) : « Il psi è impegnato a trovare a livello di governo la risposta alle ansie dei lavoratori » Arnaud (de) : « Gli elettori non vogliono né avventure né immobilismo » JN&str.o s.erv.KÌo, particolare j Roma, 12 giugno. La polemica tra i partiti sulla valutazione dei risultati elettorali si è dispiegata stasera, dalla televisione, dinanzi agli occhi dei cittadini. Il confronto era diviso in due parti. Nella prima, dopo una sintetica indicazione numerica dei voti ottenuti, con aumenti o regressi, dai singoli partiti, c'è stato negli esponenti politici un lodevole sforzo di obiettività. Chi ha perduto (monarchici, socialproletari e liberali) lo ha riconosciuto, chi ha guadagnato come i repubblicani o i missini ha avuto un facile compito. Più complesse le dichiarazioni dei comunisti e dei democristiani: i primi tendenti a porre in risalto la loro avanzata rispetto alle amministrative che non la diminuzione rispetto alle politiche, i secondi impegnati a far risaltare non la diminuzione del loro partito ma l'aumento globale della maggioranza di centrosinistra. Il psu ha sostenuto che tradotto in termini parlamentari | la percentuale ottenuta alle regionali farebbe aumentare di 15 unità il proprio gruppo di deputati. Il psi ha esaltato il ritrovamento del proprio elettorato tradizionale e la sua posizione di terzo « grande partito » dello schieramento. Nella seconda parte della trasmissione, dovendo rispondere alla domanda « quali riflessi avranno i risultati elettorali sulla situazione politica del Paese e in quella regionale? », le indicazioni degli uomini politici hanno fatto registrare una minore chiarezza. Per il repubblicano Terrana, il voto è « la prova di appello, nel senso della conferma, della polìtica di I centro-sinistra ». « Il Paese — ha detto — è stanco di ma- I novre politiche, di crisi e di \ correnti, di rinvìi e ritardi ». Cariglia (socialdemocratico) ha detto che un primo risultato è che « de e psi non sono in grado di fare un governo da soli ». Ma quale politica fare all'interno del centrosinistra? « Non si tratta di fare la lotta a chicchessia, ha aggiunto Cariglia, il centro-sinistra deve fare la propria politica, basata sulla delimitazione della maggioranza verso destra e verso sinistra, e consistente nelle riforme ». Il socialista Mosca ha detto che « il psi e un partito di sinistra impegnato nell'azione di difesa e di conquista dei lavoratori italiani, impegnato quindi a trovare a livello di governo le soluzioni che rispondano, con le riforme, alle attese dei lavoratori ». Per Arnaud ( de ) « gli elettori non vogliono né l'avventura né l'immobilismo. Vogliono una politica di stabilità democratica, di sicurezza democratica, ma anche di mo¬ vimento, di rinnovamento, di spostamento, di spostamento del potere. Vogliono cioè una polìtica nuova all'interno del centro-sinistra. Noi crediamo che ci siano le condizioni per fare questa politica ». L'opposizione di sinistra (Menchinelli per il psiup, Di Giulio per il pei) ha sostenuto che non è corretto parlare di successo del centro-sinistra come se fosse un partito unico. « La maggioranza di centrosinistra è composta di quattro partiti che hanno politiche fortemente differenzia te. La verifica sì farà sul terreno delle soluzioni concrete. Bisogna partire dai problemi posti dai lavoratori e scegliere le soluzioni. Secondo il pei, essendosi creata una situazione in cui pare molto più diffìcile esercitale un ricatto sulle sinistre e minacciare lo scioglimento delle Camere, ci sono le condizioni per fare le riforme sociali e costruire progressivamente nuovi rapporti politici ». Malagodi ha auspicato che il centro-sinistra attui nei vari campi la politica auspicata dal partito liberale e che, finora non accolta, ha provocato crisi e sbandamenti. Ha chiesto, fra l'altro, che il centro-sinistra non permetta al psi di fare le giunte con pei e psiup nelle tre regioni « rosse ». Di questo rifiuto il missino Tripodi ha fatto il banco di prova dell'anticomunismo della maggioranza di centro-sinistra, offrendo i propri voti a sostegno delle giunte minoritarie di centrosinistra in Toscana e in Umbria. Nella de le tesi di Butini per la Toscana non sono con¬ divise da altri settori. Il vice-segretario de della Toscana, Remo Giannelli, della sinistra di « base », ha ripetuto le cose dette al nostro giornale, proponendo al psi di appoggiare dall'esterno la Giunta regionale pci-psiup. Un tono polemico ha pure una nota morotea che si riferisce ai colloqui avviati da Fanfani sul tema della maggioranza interna de. « La convocazione del Consiglio nazionale per martedì, dice l'agenzia Ipe, costituisce una ottima occasione per discutere pubblicamente taluni problemi legati alla situazione interna del partito, problemi che da qualche giorno sono oggetto di una serie di colloqui privati di alcuni esponenti dello scudo crociato ». Fausto De Luca

Persone citate: Cariglia, Fanfani, Giannelli, Malagodi, Terrana

Luoghi citati: Mosca, Roma, Toscana, Umbria