Merckx manda all'offensiva Zilioli ma alla Marmolada vince Dancelli

Merckx manda all'offensiva Zilioli ma alla Marmolada vince Dancelli Giro d'Italia: Ritter e Adorni crollano nel primo tappone dolomitico Merckx manda all'offensiva Zilioli ma alla Marmolada vince Dancelli (Dal nostro inviato speciale) Marmolada, 5 giugno. Michele Dancelli, ancora lui, ha vinto il primo round della battaglia sulle Dolomiti. Sul traguardo posto ai piedi della stazione della funivia per la Marmolada, il ciclista bresciano si è presentato solo, sorprendendo a ottocento metri dall'arrivo mia ristrétta pattuglia comprendente nell'ordine Bitossi, Van Den Bossche, Merckx, Gimondi, Zilioli e Gòsta Pettersson, classificatisi nello spazio di l'06" dal vincitore. Nella tappa che ha visto Merckx e Gimondi pareggiare il loro grande duello sul filo del più stretto equilibrio, i soli veri sconfitti sono il danese Ritter, che ha perso il secondo posto in classifica a vantaggio di Gimondi accusando un ritardo di otto minuti, il campione d'Italia Vittorio Adorni, giunto al traguardo staccato di oltre dodici minuti e Vianelli, in ritardo di 27 minuti. Queste le principali conseguenze della prima tappa dolomitica per quanto riguarda la classifica generale, che vede Eddy Merckx sempre in maglia rosa, con 3'14" su Gimondi, seguito da Van Den Bossche a 4'59", Dancelli a 5'31" e Zilioli a 5'33". Al di là della classifica tuttavia il grande sconfitto della giornata è Italo Zilioli, il quale ha visto sfumare il sogno di una clamorosa impresa solitaria a poco meno di quattro chilometri dall'arrivo, dopo 130 chilometri di fuga, durante i quali era stato, per un lungo periodo, virtualmente maglia rosa. Il torinese era partito all'attacco, dopo circa 45 chilometri, su suggerimento del suo « capitano » Merckx, In quel momento il giovane Rosclen faceva da battistrada alla corsa, dopo che lo stesso Eddy, scattato di sorpresa staccando di quasi un minuto Gimondi e Ritter, si era lasciato riassorbire dal plotone. Il fuoriclasse belga si è avvicinato a Zilioli, lo ha invitato ad infilarsi nella prima fuga. Italo, con la collaborazione del gregario Farisato, è riuscito ad evadere dal gruppo, portando con sé lo spagnolo Ponton ed il giovane Francioni. Zilioli, con Farisato e Ponton, riusciva in breve a raggiungere Rosolen mentre Francioni, a sua volta agganciato da Reybroeck, proseguiva la fuga a buona distanza dai battistrada. Dietro, Merckx reggeva le redini del gioco, suggestionando con la sua presenza Gimondi e tutti gli altri avversari: ogni tanto operava qualche scatto, a titolo dimostrativo, come il pescatore che tiene tesa la lenza per assicurarsi che il pesce che ha abboccato sia sempre ben fissato all'amo. Il piano del fuoriclasse belga era semplice: se Gimondi e gli altri avessero contrattaccato, lui si sarebbe fatto trascinare da loro, se gli avversari avessero esitato nella controffensiva, Zilioli avrebbe potuto ottenere una clamorosa vittoria ed uh sostanzioso balzo in avanti nella classifica. Zilioli, davanti, faceva il suo dovere, sostenendo il maggior peso dell'offensiva: primo sul Passo Mauria trascinandosi a ruota i tre compagni d'avventura, con 2'45" su Reybroeck e Francioni, 3'30" su Merckx e 3'50" sul gruppetto di Gimondi; ancora primo sulla Forcella Cibiana accompagnato dal solo Ponton, mentre il drappello della Maglia rosa, dopo aver accusato un distacco massimo di 5'35" era a 4'15". Sulla Forcella Staulanza, terza salita della tappa, non durissima ma con diversi tratti dal fondo orribile, il sogno di Zilioli ha incominciato a vacillare. Il torinese era rimasto solo, dopo, il crollo dello spagnolo Ponton, pedalava ancora con sufficiente disinvoltura, ma dietro Gimondi aveva rotto gli indugi. Il bergamasco aveva aumentato il ritmo, si era messo a tirare con decisione senza rallentare un attimo l'andatura. Il solo Merckx, naturalmente senza offrirgli la mi- nima collaborazione, era riuscito a resistergli ed a passare con lui sotto lo striscione del Gran premio della montagna, ad appena l'50" da Zilioli, precedendo di poche decine di secondi Dancelli. Bitossi, Van Den Bossche e Gòsta Pettersson. Nella ripidissima discesa su Caprile, Zilioli ha giocato il tutto per tutto, rischiando la pelle ad ogni curva, ma era ormai vuoto di energie, sapeva che negli ultimi dieci chilometri, nella stretta gola incassata fra pareti di roccia che conduce, in lenta e costante salita, vèrso il traguardo della Marmolada, la riscossa degli avversari lo avrebbe inevitabilmente beffato in extremis. A quattro chilometri dall'arrivo, le realistiche previsioni di Zilioli si sono avverate ed il torinese ha dovuto rassegnarsi al ruolo, purtroppo soltanto platonico, di sfortunato protagonista della tappa, lasciando agli altri l'onore di giocarsi la vittoria finale. E Dancelli, validamente spalleggiato dal compagno Van Den Bossche, è riuscito, in vista del traguardo ad operare lo scatto decisivo che gli ha consentito dì completare uno splendido « poker » personale di successi di tappa. i Gianni Pigliata 10. Schlavon s.t.; 11. FontanelII 8*12"; 12. Ponton 8'21"; 13. Houbrechts 9*45"; 14. Taccone 9'48"; 15. Balmamlon 10'3"; 16. Poggiali-10»"; 17. Moser 10'13"; 18. Laghi lira"; 19. Mfpuel Las» 10'28"; 20. Cavalcanti 10*32" 23. Adorni a 12'10"; 61. Sercu a 27'7"; 83. VlanelU a 27'16". Ritirati: Martini, Santantonio, Macchi, Tumellero, Bramuccl, Milloli, Lopez, Rodriguez, Basso

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