Improvviso allarme tra gli "azzurri,, Domenghini, Cera e Boninsegna malati di Paolo Bertoldi

Improvviso allarme tra gli "azzurri,, Domenghini, Cera e Boninsegna malati La gara con gli uruguaiani diventa più difficile del previsto Improvviso allarme tra gli "azzurri,, Domenghini, Cera e Boninsegna malati Colpiti da disturbi viscerali - Rinviato a stamane il trasferimento a Puebla, sede del match, dove la formazione verrà decisa in extremis - Molto probabile l'inserimento di Furino all'ala destra - Il solo Domenghini non ha però preso parte all'allenamento (Dal nostro inviato speciale) Città del Messico, 5 giugno. Momenti d'ansia per la squadra italiana alla vigilia del confronto con l'Uruguay. Cera, Domenghini e Boninsegna risultano affetti da notevoli disturbi viscerali. In particolare Domenghini — il più provato dopo la gara con la Svezia — ha sofferto del malanno durante tutta la notte. Appariva con la faccia tirata, stanco e con gli occhi arrossati. La sua presenza all'importante in¬ contro di domani è molto in dubbio. Il programma della trasferta di Puebla è stato cambiato. La nazionale doveva partire nel pomeriggio per riposare nella località dove si svolgerà l'incontro ed invece resterà al Parco dei Principi, trasferendosi nella città distante 115 km soltanto domani mattina. Abbiamo lasciato i giocatori mentre salivano sul pullman per recarsi al campo America a sostenere un leg¬ gero allenamento. Domenghini però è rimasto al Parco dei Principi e solo più tardi forse si unirà ai compagni. I medici federali dicono che sperano nel recupero degli atleti. Certamente per Domenghini le probabilità sono y poche e sarebbe comunque un grave errore farlo scendere in campo dopo la massacrante prova sostenuta l'altro giorno contro la Svezia. I sostituti nel caso di indisponibilità sarebbero: Ferrante al posto di Cera, Gori al posto di Boninsegna. Per Domenghini si parla di Furino o Rivera, ma quest'ultimo ha dichiarato testualmente: « Se me lo ordimmo in modo espresso io gioco all'ala destra; però, se posso esprimere il mio parere con. franchezza, preferireU o occupare il mio ruolo oppure rimanere in panchina». Anche questo aumenta le probabilità e si può dire l'opportunità di fare giocare Furino. La squadra italiana partirà per Puebla, che com'è noto dista 115 chilometri da Città del Messico, domattina verso le ore 9 e intorno a mezzogiorno riposerà in albergò, in modo da presentarsi al campo per l'incontro possibilmente riposata del viaggio. Chi vince domani tra italiani e uruguayani avrà la certezza psicologica, se non proprio quella matematica, di appartenere al gruppo delle otto più forti nazionali del mondo. Il successo è importante perché permette di defilarsi alle sorprese, di concedere ai giocatori un più lungo periodo di distensione, e di incasellare nel bilancio il segno di un traguardo importante praticamente superato, quello degli ottavi di finale.. Gli azzurri sono diventati maturi; consapevoli della loro forza non ingigantiscono il valore degli avversari alla vigilia, ma neppure si abbandonano alla sicurezza da annoiati divi; ora sono solo preoccupati delle condizioni fisiche dei singoli. L'Italia affronta l'Uruguay con estrema attenzione. Mandelli e Valcareggi non comunicheranno ufficialmente la squadra fino all'ultimo, una volta accertato lo stato di salute degli atleti indisposti. A parere nostro almeno una sostituzione sarebbe utile: quella dell'ala destra. Domenghini autore della rete del successo sugli svedesi non è stato bene dopo la gara, in cui si era spremuto con una generosità ammirevole, ed ora denuncia un nuovo malanno. Merita un grazie ed un turno di riposo. Meglio lasciarlo tra i cinque rincalzi e dare la maglia di ala ad un altro. A Rivera o Furino. Decisamente siamo per il secondo. Furino ha la stessa capacità di correre, di lottare e di soffrire che caratterizza Domenghini. Gli manca il tiro improvviso e sconvolgente, in compenso in fase di contrasto è più tenace. Con l'Uruguay si giocherà ad una quota notevolmente inferiore a quella di Toluca, 2164 metri contro i 2620 dello stadio in cui si svolse la partita con la Svezia. Il rendimento fisico resterà più»vicino a quetlo-« normale ». Furino avrà una carta in più a suo favore, ed in ogni caso gli altri nostri attaccanti non dovrebbero più giungere in zona gol con i riflessi appannati da carenza di ossigeno. Riva dovrà stare attento a non lasciarsi trascinare dalla generosità, ed evitare proiezioni impetuose contro cui le durezze dei «celesti» risulterebbero tremende, ma, speriamolo, avrà modo di sparare in porta con la forza e la precisione abituali. L'Italia contro l'Uruguay non dovrebbe ridursi ad una gara difensiva. Già con la Svezia i nostri si sono raccolti troppo spesso nella loro metà campo sicuri di ribattere poi l'ultimo difensore gialloblu. Di fronte alla classe, e allo stile più preciso degli uruguayani, simile tattica rischierebbe di essere dannosa. Paolo Bertoldi