Dancelli guida l'attacco a Merckx e lo stacca al traguardo di oltre 1'

Dancelli guida l'attacco a Merckx e lo stacca al traguardo di oltre 1' Il vincitore della "Sanremo,, protagonista anche al Giro Dancelli guida l'attacco a Merckx e lo stacca al traguardo di oltre 1' II fuoriclasse belga e Zilioli hanno preferito lasciare sfogare un solo avversario relativamente pericoloso - Gimondi, Adorni e Bitossi non hanno voluto (o saputo) approfittare dell'iniziativa del rivale (Dal nostro inviato speciale) Francavilla, 29 maggio. Michele Dancelli, il trionfatore della Milano-Sanremo, ha vinto per distacco la tappa della Majelletta, una delle più dure del Giro. L'aspra salita, affrontata dalla pattuglia dei migliori seguendo il ritmo imposto da un Gimondi ben più vivo di quanto ci si aspettasse, non ha operato l'attesa selezione. Gli assi si sono accontentati di rimanere con Merckx (oppure Merckx ha dovuto accontentarsi di restare con loro?) ed in fondo alla discesa, poco dopo Pretoro, un gruppo di ben ventisei corridori era ancora in lizza per disputarsi il successo dell'undicesima tappa. Il bresciano ha afferrato fulmineamente certe sfumature di questa situazione non conforme alla logica, ha capito che un coraggioso attaccante avrebbe potuto forse approfittare della relativa rilassatezza del « grande » Merckx. A trentacinque chilometri dal traguardo Michele è scattato di forza. Gli altri hanno atteso che fossero la Maglia Rosa ed i suoi gregari a fare la prima mossa. La reazione, guidata da Zilioli, è stata timida, poco convinta, quasi a nascondere una reale preoccupazione per la strana passività del fuoriclasse belga. I « Paemino » hanno passato la mano, temendo di essere presi in contropiede da qualche altro avversario di maggior peso per la classifica. Ma nemmeno gli altri componenti del gruppo di testa (c'erano Gimondi, Adorni, Bitossi, Van Den Bossche, Ritter) hanno creduto opportuno reagire alla sortita di Dancelli. Questa rilassatezza, determinata da opposti motivi, nei ranghi del plotoncino che seguiva Dancelli spiega anche come sia riuscito a Taccone, l'« enfant du pays », di sottrarsi egli pure alla sorveglianza degli avversari, quando già il bresciano, in testja alla corsa con più di un minuto di vantaggio, era andato a vincere il traguardo tricolore di Chieti, a ventun chilometri, dall'arrivo. Il piccolo abruzzese è riuscito a resistere al « serrate » degli inseguitori, presentandosi al traguardo di Francavilla a Mare, con l'18" di ritardo su Dancelli e precedendo di ap¬ pena 3" lo sprint del gruppo vinto da Basso su Lasa e Van Den Bossche. Salvo il salto di Dancelli dall'ottavo al quinto posto in classifica, la tappa della Majelletta non ha portato quindi altre novità. E bisogna rivedere in rapida sintesi il film dell'arrampicata per cercare di intuire le ragioni di questa delusione. Il gruppo si era presentato praticamente compatto ai' piedi della Majelletta, dopo aver concesso ad un neo-professionista abruzzese, Mezzetti, di andare a vincere il Gran Pre¬ mio della Montagna sul Passo San Leonardo. Quando la stretta strada sterrata, col sole a picco sulla testa dei corridori, ha incominciato ad impennarsi in ripidi tornanti, si è vista la caratteristica sagoma di Gimondi passare in testa alla fila e salire in progressione, senza mai calare di ritmo. Si aspettava, di curva in curva, la rispósta di Merckx o di Zilioli, ma i due si sono accontentati di restare a turno incollati alla ruota del bergamasco, senza tentare alcun contrattacco. Un Merckx dun¬ que, in piena posizione di difesa, impegnato forse a mascherare, come sul Croce Domini, un momento di debolezza e rassegnato a lasciare il controllo della corsa ad un Gimondi il quale, riscaldato dal sole di montagna, sentiva attenuarsi l'affanno della bronchite. Uno scattista (un Adorni meno malconcio o un Bitossi meno preoccupato a sua volta di non farsi staccare) avrebbe potuto sorprendere Merckx. Il fuoriclasse belga è riuscito invece a « tenere » il ritmo di Gimondi e l'unico scatto, sulla Majelletta, è stato quello con cui Van Den Bossche ha vinto, davanti a Zilioli, lo sprint per il Gran Premio della Montagna, precedendo di 5" il bergamasco e di 20" Merckx e gli altri. In discesa Gimondi ha giocato la sua ultima carta. Si è buttato giù alla disperata ma una foratura lo ha fermato quando, rimontati Zilioli e Van Den Bossche, era già solo con una quarantina di secondi di vantaggio. Su questo episodio si è chiusa, senza conseguenze, un'altra giornata contraria abilmente mascherata da Merckx. Domani una tappa relativamente facile lungo la costiera adriatica, con due brevi rampe nel finale ed arrivo in leggera salita a Loreto, dopo 175 chilometri. Gianni Pignata Così sul traguardo 1) Dancelli (Moltenl) km 180 in 5 ore 13'49" alla media di km 34,415; 2) Taccone a 1*18"; 3) Basso a l'21"; 4) Miguel Lasa; 5) Van Den Bossche; 6) Bitossi; 7) Merckx; 8) Móser A.; 9) Ritter; 10) Zilioli; II) Gimondi tutti col tempo di Basso. Seguono altri quindici corridori, tutti a 1*21 dal vincitore. 27) Polldorl a 6'35", con Lopez Rodriguez, Sahagun, Vercelli, Bramucci, Altig, José Lasa e Chiappano. Il grosso del plotone a 9'33". Classifica generale 1) Merckx in 45 ore 44'22"; 2) Ritter a 2'41"; 3) Gimondi a 2*52"; 4) Van Den Bossche a 4'59"; 5) Dancelli a 5*1"; 6) Zilioli a 5*8"; 7) Adorni a 5*19"; 8) Bitossi a 5'53"; 9) G. Pettersson a 6'33; 10) Vianelll a 7'37"; 11) Miguel Lasa 7'55"; 12) Maggloni 12'27"; 13) Poggiali 12'39"; 14) Balmamion 12*47"; 15) Attilio Rota 16*17"; 16) Taccone

Luoghi citati: Chieti, Loreto, Milano, Pretoro, San Leonardo, Sanremo, Vercelli