Perché ha sposato cinque mogli? "Mi facevano pena i loro bimbi"

Perché ha sposato cinque mogli? "Mi facevano pena i loro bimbi" Colloquio con il superbigamo scarcerato dopo sei anni Perché ha sposato cinque mogli? "Mi facevano pena i loro bimbi" Così risponde Aldo Donati: « Alla base di ogni mio matrimonio c'è sempre stato un figlio illegittimo, non mio, a cui ho dato il mio nome » - Ora sta per sposarsi per la sesta volta: una infermiera di 38 anni che gli ha scritto lettere appassionate quando lui era in carcere (Nostro servizio particolare) Roma, 28 maggio. Il super-bigamo ci accoglie sulla soglia del modesto alloggio della fidanzata, via dell'Acqua Bulicante 369, quartiere Prenestino: « Non faccio dichiarazioni. Hanno scritto che la casa è in disordine e che io posseggo un solo abito stracciato. Non voglio più avere rapporti coi giornalisti ». Ma poi si convince: tutto sommato, non sono accuse gravi. Ed è comunque preferibile dimostrare che nell'armadio vi sono almeno sei vestiti nuovi, il cassetto è pieno di camicie ben stirate. Quanto poi al disordine è bene dimostrare che è fatto soprattutto di libri: una quantità di libri portati dal' carcere, quasi tutti di filosofia. E' uscito dal carcere tre giorni fa. Ha sposato cinque donne, fu arrestato prima che dicesse il fatale sì alla sesta in una chiesa di Messina per tentata bigamia. Di questo reato andò assolto per la semplice ragione che nel momento in cui lo raggiunsero i carabinieri egli era ancora in tempo a dire di no. Ma saltò fuori la seconda moglie, che lui chiama « la Petrelli », sposata quando lui era già regolarmente coniugato con « la Frizzi », e Aldo Donati, benché fosse in corso la causa di annullamento, si beccò nove anni di carcere, di cui due gli furono poi condonati. Quanto alle nozze con « la Ballana » e con « la Gabrielli », afferma, non furono che matrimoni di coscienza, celebrati soltanto in chiesa: « Io so tutto della teologia, potrei far lezione ad un prete. E so che Dio non guarda gli atti ma le intenzioni. Ora le spiego. Lei si chiederà perché un uomo sano di mente si sposi tante volte. Ebbene, ecco la ragione. Alla base di ogni mio matrimonio c'è sempre stato un bambino illegittimo, non mio, a cui io ho dato il mio nome. E, aggiungo, tutte le mie mogli erano al corrente della mia situazione di uomo sposato ». Anche lui è stato un bambino illegittimo, benché abbia due atti di nascita e due cognomi: uno, fornito dalla madre a Firenze, dove è nato, la quale poi subito l'abbandonò; l'altro, fornito dal padre, che si chiamava Giannini, che lo riconobbe per figlio,suo e della sua legittima moglie pur non potendolo fare. Forse, alla base della complicata storia di Aldo Donati alias Giannini c'è davvero questa sua infanzia infelice di bambino nato due volte ma cresciuto senza padre né madre, e di ragazzo solo al mondo ma con due cognomi. Ma ora è libero, dal carcere e dai vincoli: il matrimonio con « la Frizzi » è stato annullato. Ha fatto sei anni e rotti di carcere senza che nemmeno una delle mogli si sia ricordata di lui. Un solo conforto: una donna non bella, conosciuta occasionalmente a Roma e mai corteggiata, ma che gli scrive tutti i giorni lettere appassionate e lo aspetta: Emilia Bigliani, 38 anni, infermiera in un ente parastatale, sola al mondo anche lei con la madre ottantatreenne. Eccoli insieme nella stanza da pranzo dove è stato allestito un letto per il « fidanzato ». Lei ha gli occhiali, i capelli corti, il viso di brava ragazza senza grilli. Lui invece è disinvolto, loquace, un po' farraginoso, tutt'altro che brutto. Come diavolo si sono incontrati due tipi così diversi? E chi dei due ha fatto il primo approccio? « Io, sono stata io », risponde lei illuminandosi. «Lui faceva il collaboratore scientifico in una ca- sa farmaceutica, capitò nella mia infermeria, parlammo un poco. Mi innamorai d prima vista. Ma lui non mi guardava. Sono stata io a fargli il "filo", certo non immaginavo la baraonda della sua vita. Lui mi teneva buona,, quan¬ do veniva a Roma gli servivo da pied-fcterj'e.. Ma d stava poco. Ha l'argento vivo addosso,' lui. Viaggiava su e giù per l'Italia, delle volte mi telefonava da lontano: Insomma, mi faceva un fischio e io correvo. Poi un giorno lessi tutta la storia sui giornali: tutti quei nomi di donne che aveva sposato... Dissi a me stessa: sono l'ultima ruota del carro, è finita. Feci uno dei miei pianterelli. Ne ho fatti tanti da quando lo conosco ». Lui la guarda tenero: «Sente com'è adorabile? E' una bambina. Non ho mai trovato tanta dolcezza come in lei nella mia vita. Sa che cosa le dico? Che io ho avuto tante mogli, ma questa sola è la mia sposa. Parlo in senso biblico, lei m'intende. Ah, se avessi incontrato Emilia nel '48... Certo non mi sarei sposato tante volte e non sarei finito in prigione ». Emilia è al settimo cielo, gli occhi le luccicano dietro gli occhiali. « Poi lui dal carcere mi ha scritto: sono disperato, non ho che te. Che cosa potevo fare? Gli ho risposto, naturalmente. Da allora gli ho scritto tutti i giorni. Non ci siamo più visti, fino all'altro ieri, quando arrivò alle sei del mattino ». Adesso vi sposate? domando. Aldo Donati spiega che manca il certificato di battesimo, bisogna richiederlo a Fiume, che ora è in Jugoslavia, ci vuole tempo. Un matrimonio civile? Non ci ha pensato. Lei si fa oscura. « Sì, ci sposiamo. Però finché non l'ho acchiappato definitivamente, non ci credo ». Laura Bergagna Roma. Aldo Donati ieri con Emilia Bigliani (Tel. Team)

Persone citate: Aldo Donati, Emilia Bigliani, Gabrielli, Giannini, Laura Bergagna, Petrelli

Luoghi citati: Emilia, Firenze, Fiume, Italia, Jugoslavia, Roma