Imminente l'arresto di Lelio Luttazzi dopo l'interrogatorio della fidanzata di Francesco Santini

Imminente l'arresto di Lelio Luttazzi dopo l'interrogatorio della fidanzata Si complica la posizione dei due artisti in carcere per la droga Imminente l'arresto di Lelio Luttazzi dopo l'interrogatorio della fidanzata Lo ha annunciato il magistrato che conduce l'inchiesta - Ricostruita, attraverso le dichiarazioni della fotomodella, la sua vita con il musicista triestino - Minuziosa perquisizione nella villa di campagna del presentatore: nessuna traccia di droga - Polemica dell'avvocato difensore (Nostro servizio particolare) Roma, 26 maggio. Per Lelio Luttazzi l'ordine di fermo sarà tramutato in ordine di arresto: lo ha annunciato oggi il sostituto procuratore Francesco Fratta che conduce le indagini sugli stupefacenti lasciando, nel primo pomeriggio, il suo ufficio di piazzale Clodio. Con la decisione del magistrato la posizione di Luttazzi, che è in stato di' fermo giudiziario ormai da sette giorni perché « indiziato di reato », viene quindi ad essere identica a quella di Walter Chiari. Il provvedimento significa che il dottor Fratta, proseguendo l'inchiesta, ha raccolto sul conto del musicista triestino elementi tali da ritenerlo responsabile di un reato. Prima di lasciare il Palazzo di Giustizia ed annunciare la notizia, il dottor Fratta ha avuto un lungo colloquio con il suo superiore diretto, il procuratore della Repubblica Augusto De Andreis. Con il procuratore capo, il dottor Fratta si è, consultato e gli ha riferito sugli sviluppi dell'indagine: l'interrogatorio-fiume di ieri di Anna Saia, la giovane fidanzata di Luttazzi, e la perquisizione di stamane nella villa del musicista, nei pressi di Roma. Lasciata libera all'una della notte la fotomodella legata ormai da oltre un anno a Luttazzi, il magistrato ha ordinato stamane la perquisizione nella villa. Due pattuglie in borghese della Guardia di Finanza, al comando di un ufficiale, il ten. Betti, si sono recate alle 9 in punto nell'attico di piazza Fontana di Trevi e, dopo aver prelevato Anna Saia, si sono dirette a gran velocità sulla via Flaminia. La casa di campagna di Luttazzi, un edifìcio rosso a due piani, sorge in una verdissima valletta nei pressi di Sacrofano, a 20 chilometri dalla città, nella zona di Monte Falcone. All'operazione della Finanza, che si è protratta per due ore, ha assistito il legale di Luttazzi, l'avvocato Adolfo Gatti. Dopo l'interrogatorio della notte scorsa Anna Saia appariva stanchissima; i suoi capelli rossi a piccoli riccioli erano in disordine e il suo lungo abito color amaranto faceva risaltare il pallore del volto disfatto. Anche l'esito della perquisizione di stamane è ovviamente coperto dal segreto istruttorio. Poiché — a quanto si apprende — gli inquirenti non hanno portato via nulla dalla villa è certo che si sia rivelato negativo. Che cosa cercassero le guardie della Finanza è facile supporlo: tracce di droga. Non si esclude però che l'ipotesi di trovare un indirizzario o un libretto di assegni abbia' spinto il magistrato, dopo aver interrogato la Saia, a ordinare l'ingresso nella casa di campagna. Nelle 15 ore che il magistrato è rimasto con la fidanzata di Lelio Luttazzi la conversazione ha toccato tutto l'arco della relazione dell'ex fotomodella con il musicista. La giovane ha mantenuto sempre lo stesso atteggiamento: un po' svanito, tra il sorpreso e il meravigliato. Secondo mdiscrezioni di buona fonte, il magistrato ha fatto ripetere alla giovane attrice la sua storia con Luttazzi, dal loro primo incontro. Ha chiesto notizie delle loro amicizie, delle feste, degli ambienti che frequentavano. Sempre la stessa storia, sempre più arricchita di particolari, fino al quadro completo di un anno di vita in comune. Con domande specifiche su elementi in suo possesso, il dottor Fratta inoltre ha voluto sperimentare e saggiare la ragazza per essere sicuro che dicesse tutta la verità e che non raccontasse una storia precostituita nei giorni scorsi. Sembra che Anna Saia abbia superato la prova senza contraddirsi. Riserbo assoluto, invece, sull'interrogatorio dell'amministratore di Walter Chiari, Walter Moscatelli, cominciato dal dottor Fratta all'una della notte, subito dopo aver lasciato andare Anna Sala, e portato avanti fino alle 3 del mattino. Uscito dalla caserma della Finanza all'alba, il sostituto procuratore, ben rasato, s'è presentato di buona ora a Palazzo di Giustizia Uscendo da Palazzo, il magistrato, dopo aver annunciato per imminente il mandato di cattura per Luttazzi, ha anche smentito la voce che s'era diffusa nei giorni scorsi che Chiari e Luttazzi fossero in carcere per sei grammi di droga. « Questo numero — ha detto —, il numero 6 non esiste in nessuna pagina del processo: non ci sono sei grammi di droga, non ce ne sono sei etti, e non ce ne sono sei chili. Per la legge, comunque, basterebbe anche meno di sei grammi. State tranquilli però che se delle persone stanno in carcere, non ci stanno per niente ». All'avvocato Eugenio De Si- mone che difende Walter Chiari e che stamane è arrivato a Palazzo di Giustizia assieme al maestro Rustichelli, il padre di Alida Chelli, il dottor Fratta ha aggiunto: « Fra pochi giorni potrò concedere il permesso di colloquio con il suo assistito e mettere a sua disposizione i verbali ». L'avvocato Gatti, difensore di Lelio Luttazzi, ha assunto un'iniziativa chiaramente polemica. Ha presentato una istanza al dottor Fratta in cui chiede in sostanza: 1) l'auto¬ rizzazione a parlare con Luttazzi; 2) il deposito in cancelleria del verbale d'interrogatorio; 3) il deposito in cancelleria del decreto di convalida del fermo di polizia giudiziaria. Inoltre l'avvocato Adolfo Gatti ha espresso senza mezzi termini nella sua istanza « grande perplessità circa la legittimità del procedimento in corso ». « La recente modifica alle norme di procedura penale — ha sottolineato il difensore di Luttazzi — non può essere intesa soltanto nel senso che si è voluto sottrarre l'indiziato al potere della autorità di polizia per affidarlo alla maggiore garanzia del pubblico ministero La ragione della legge innovatrice risiede essenzialmente nel dovere, costituzionalmente sancito, di limitare rigorosamente una situazione di fatto che viene a privare la persona della sua libertà senza adeguate garanzie giuridiche. E non vi è dubbio che il fermo di polizia giudiziaria, in cui L. convalida del magistrato ha soltanto funzione di accertamento di legittimità non consente l'esercizio dei diritti di difesa. Comunque — ha concluso l'avvocato Gat. ti — ritengo che all'indiziato che si trovi in stato di fermo non importa sotto quale denominazione e per ordine di quale autorità sia dovuta la assistenza del difensore. Questa non può ridursi soltanto alla nomina dell'avvocato senza che si attribuisca ad esso alcuna concreta ed operante facoltà di intervento ». Francesco Santini Roma. Anna Saia, la fidanzata di Luttazzi (Telefoto Team)

Luoghi citati: Roma, Sacrofano, Trevi