Perdona il marito che la sfigurò con una fucilata: "Era ammalato,,

Perdona il marito che la sfigurò con una fucilata: "Era ammalato,, In Assise il carpentiere che tentò di uccidere la moglie Perdona il marito che la sfigurò con una fucilata: "Era ammalato,, L'uomo soffriva di mania di persecuzione - Condannato a dieci anni - Altro fatto: movimentato inseguimento e cattura di tre giovani ladri d'automobili La Corte d'Assise (pres. Luzzatti, p.m. Marzachi, cane. Santostefano) ha condannato a 10 anni dl reclusione, di cui 2 condonati, il carpentiere Italo Conte, 48 anni, da San Giorgio in Bosco (Padova), che il 28 gennaio 1969, a La Loggia, tentò dl uccidere la moglie Dina Zambonin, 50 anni, con un colpo dl doppietta. La donna fu colpita in pieno viso dalla rosa dei pallini e rimase orribilmente sfigurata. Per circa un mese fu in pericolo di vita e poi, lentamente, si ristabilì. Ma l segni indelebili delle ferite le resteranno per sempre, specialmente sulla guancia sinistra. Il Conte soffriva dl mania di persecuzione e per un nonnulla provocava furibonde scenate. Ave- va sposato circa 24 anni or sono la Zambonin, che gli aveva dato una figlia. Nel '68, da Moncalieri dove avevano sempre abitato, i Conte si trasferirono a La Loggia, dove si erano costruiti una casetta. L'edificio non era ancora ultimato quando ia coppia lo occupò. Nel frattempo la figlia li aveva lasciati. Era stanca dei continui litigi ed era anche preoccupata perché il padre l'accusava di essere d'accordo con la madre per avvelenarlo. Il 24 gennaio scorso un vicino di casa, Giovanni Bramante, attratto dalle urla del Conte, si precipitò per vedere cosa stava accadendo e trovò il carpentiere con il fucile in mano, puntato contro la moglie Tre giorni dopo sorprese di nuovo il Conte con l'arma in pugno e gli domandò: « Sei impazzito? ». Ma l'altro lo tranquillizzò: « Cosa credi? Sto soltanto pulendo le canne ». Invece, la mattina dopo, il sanguinoso dramma. Il Conte, difeso dall'avv. Gabri, non ha detto molto. Del resto i periti psichiatrici lo hanno dlchiarato seminfermo dl mente. « Ho sparato durante un litigio a mia moglie e l'ho vista cadere. Mi sono accorto che era ancora viva e l'ho lasciata là. Subito dopo sono andato dai carabinieri ». Si è saputo che quando la Zambonin, per sottrarsi alle continue persecuzioni, si allontanava temporaneamente da casa, il Conte radunava 1 suoi abiti nel cortile e li bruciava. Pare che in carcere le condizioni del carpentiere siano peggiorate. La moglie, nonostante tutto, lo ha perdonato: « Mi tormentava, mi picchiava, ma non era colpa sua. Era malato ». * * Tre ladri d'auto sono stati catturati nel campi di Moncalieri dalla polizia stradale dopo un breve inseguimento. Ore 17 di ieri. Una pattuglia della Stradale — guardia scelta Meringolo, agente Leone — intimano l'alt! ad una 124 S con 5 giovani, che percorre a velocità eccessiva via Pastrengo di Moncalieri. L'auto, diretta verso il Po, accelera, gli agenti si lanciano all'inseguimento. Vicino al sottopassaggio l'operaio Salvatore Rosas, 30 anni, di Carignano,- che parla con alcuni colleglli, balza sulla sua Simca e segue gli agenti. La 124 svolta in via San Vincenzo, sempre tallonata dagli inseguitori. Dal balcone la signora Maria Chiantano e la studentessa Anna Maria Cassln assistono alla scena. Dicono: « La polizia ha bloccato davanti a casa mia l'auto in fuga, tagliandole la strada. Nel tentativo di scappare, l'autlLta ha inchiodato l'auto sull'orlo del fosso che costeggia la strada. Gli occupanti sono schizzati fuori, due diretti verso la radiale, tre verso il Po ». Mentre gli agenti inseguono questi ultimi, il Rosas segue le tracce degli altri due che si sono nascosti in un campo presso il deposito dl roulottes. Ne blocca uno, l'altro viene fermato dall'a[ gente Dompé, della Stradale, che si trova a passeggio con la moglie. Il terzo è catturato dall'agente Meringolo in riva al Po. Ha 1 pantaloni Infangati, urla: « Sono scappato per paura dei ladri ». Intanto giunge "sul posto il capitano Porcello che ha colto il messaggio radio. Nella caserma di via Avogadro, 1 tre vengono identificati: Giovanni Cosma, via Artom 99, e Giovanni Giolltto, via Druino 179, di 17 anni, e Gian Carlo Guidi, corso Plinio 48, di 18. Il Cosma e il Guidi hanno detto di avere solo chiesto un passaggio. L'auto, che è stata rubata lo stesso giorno dell'immatricolazione, il 25 maggio, appartiene all'ing. Domenico Ap- pendino di Carmagnola Giovanni Cosma e Giancarlo Guidi, arrestati - Anna Maria Cassin ha assistito alla cattura

Luoghi citati: La Loggia, Moncalieri, Padova, San Giorgio In Bosco