Moro a colloquio con Nasse? Conclusa la visita al Cairo di Igor Man

Moro a colloquio con Nasse? Conclusa la visita al Cairo Il viaggio del ministro degli Esteri in Egitto Moro a colloquio con Nasse? Conclusa la visita al Cairo Gli egiziani insistono che ' chiave della pace è nella risoluzione approvata dal Consiglio di sicurezza dell'Onu - Sono . orevoli alla missione Jarring, non credono nei Quattro Grandi (Dal nostro inviato speciale) Il Cairo, 23 maggio. Un colloquio « aperto e disteso » fra Nasser e Moro ha concluso il viaggio informativo del nostro ministro degli Esteri al Cairo. La sua visita è avvenuta in un momento di estrema tensione, mentre Israele attacca villaggi libanesi per rappresaglia contro il terrorismo dei guerriglieri. Oltre alla situazione del Medio Oriente sono stati discussi, su richiesta egiziana, la sicurezza e l'integrazione europea, i rapporti EstOvest, il disarmo, i rapporti bilaterali. Ieri nel primo incontro Moro-Riad c'era stato da parte del nostro ministro un preciso sondaggio di quelle che sono le effettive intenzioni e possibilità dell'Egitto per giungere ad una soluzione pacifica del conflitto. Posto che l'Italia è per l'« esistenza garantita » d'Israele e riconosciuto che anche i Paesi arabi hanno diritto a garanzie, Moro aveva chiesto a Riad se l'Egitto è per una ripresa della missione Jarring oppure ritiene più utile un negoziato dei Quattro Grandi o condotto dalle due superpotenze. Moro infine aveva sollecitato il punto di vista della Rau sui problemi palestinesi. Ed ecco le risposte di Riad: l'Egitto è favorevole alla ripresa della missione Jarring, sempre che questi sia messo in condizione di agire proficuamente. Riad si è detto pessimista sui colloqui a quattro, giunti, a suo avviso, ad uh punto morto, ma tuttavia non contrario a che i Quattro Grandi, oppure le due superpotenze, lavorino perché comunque si giunga ad una soluzione politica del conflitto. Le garanzie sono implicite nella risoluzione dell'Onu, ove questa venisse applicata; comunque la Rau prevede anche impegni scritti bilaterali, alla cui osservanza potrebbero sovrintendere il Consiglio di Sicurezza o le Quattro Potenze. Il problema palestinese è un problema umanitario diventato politico: pertanto esso indubbiamente complica la già complessa materia. E' una questione basilare, che se non risolta minaccerebbe di rendere vana l'eventuale soluzione della crisi. Circa l'idea di inserire i palestinesi nell'ambito di uno Stato multirazziale, in linea di principio, l'idea è considerata ottima e trova d'accordo l'Egitto, ma sarà certo difficile applicarla in concreto, per ovvi motivi. Come paese amante della pace e direttamente interessato alla stabilità del Mediterraneo, l'Italia farà quanto in suo potere per concorrere ad uno sbocco pacifico della drammatica crisi, che provo; ca dolorose perdite umane'. «■Ricordo con rispetto ed emozione — ha detto Moro — le vittime civili di Abu Zaabal e di Bahr e Bakr ». Riad ha ringraziato Moro per la sua franchezza e comprensione, dicendosi certo che l'Italia, grande paese mediterraneo, farà tutto il possibile perché una pace giusta torni nel tormentato Medio Oriente. Gli stessi concetti ha ripetuto il presidente Nasser nel collo¬ quio che ha chiuso la visita di Moro. Nella mattinata il nostro ministro aveva anche incontrato il segretario della Lega Araba, Hassuna, ed il signor Fawzi, consigliere di politica estera di Nasser. La stampa dà grande rilievo alla visita di Moro, che è stato fatto segno a cordiali accoglienze popolari nelle sue visite ai monumenti e all'arena industriale internazionale di Gezira. Sottolineando il favore popolare, il ministro Riad ci ha detto: « L'arabo medio, io penso, vorrebbe che l'Italia fosse dalla sua parte ». ! Igor Man 11 Cairo. Nasser all'uscita da un « bunker », durante una ispezione al fronte sul Canale di Suez (Telefoto Ap)