Gli aerei Usa appoggeranno le truppe di Saigon in guerra di Mario Ciriello

Gli aerei Usa appoggeranno le truppe di Saigon in guerra Gli aerei Usa appoggeranno le truppe di Saigon in guerra Anche dopo il ritiro delle forze terrestri dal Cambogia, il 30 giugno - Polemiche in Senato: il «leader» repubblicano Scott giudica «non gradita» l'iniziativa (Dal nostro inviato speciale) New York, 23 maggio. Con l'appoggio dell'aviazione statunitense, forze sudvietnamite resteranno o torneranno « quasi certamente » in Cambogia anche dopo il ritiro di tutti i reparti americani di terra, entro il 30 giugno. E' quanto dicono le notizie affluite nelle ultime 24 ore da Washington e da Saigon e che confermano le informazioni già segnalate ieri. Com'è ormai noto, il nuovo « grande disegno » americano sembra voler affidare alle nazioni asiatiche la difesa del Cambogia. Il Sud Vietnam irrobustirebbe con propri reparti le unità cambogiane: la Tailandia offrirebbe rifornimenti e consiglieri militari: altri consiglieri arriverebbero a Phnom Penh dall'Indonesia. Elemento vitale in questo complesso piano sarebbe l'« ombrello » aereo statunitense. Al Pentagono e al Dipartimento di Stato si fa capire che, se i soldati sudvietnamiti in Cambogia richiederanno una copertura aerea, anche dopo il 30 giugno, Washington « non potrà negarla ». Secondo il New York Times, l'assistenza americana consisterebbe in azioni di mitragliamento e bombardamento con caccia-bombardieri ed elicotteri. A chi osserva che il Senato sembra voler approvare una mosio¬ ne che, fermando certi stanziamenti militari, vieterebbe l'impiego in Cambogia di forze statunitensi, i funzionari governativi rispondono: la mozione proibirebbe l'uso di unità terrestri, ma non delle squadriglie aeree. Allo stesso tempo, navi americane nel Golfo del Siam tenterebbero di fermare l'afflusso di rifornimenti, via mare, ai guerriglieri in Cambogia e in Tailandia. Nell'ultima settimana, il Vietnam meridionale ha raddoppiato i suoi effettivi in Cambogia, che assommano ora a 40.000. I portavoce governativi a Saigon ripetono ormai: « Le nostre truppe rimarranno in Cambogia fino a quando sarà necessario ». Nixon deve preoccuparsi inoltro del « fronte interno » americano, dove ocù iniziativa in Cambogia è vasta con profonda diffidenza. Già i- critici ricordano che, alla conferenza stampa dell'otto maggio, Nixon disse: « Prevedo che i sud-vietnamiti lasceranno il Cambogia più o meno quando lo lasceremo noi, perché il ritiro dei nostri uomini sarà accompagnata dal ritiro dell'assistenza logistica ed aerea ». Se i sud-vietnamiti insistessero per restare numerosi su suolo cambogiano, Nixon dovrebbe affrontare pertanto nuove polemiche. Il senatore Hugh Scott, leader dei repubblicani (cioè del partito di Nixon). ha fatto capire oggi che i parlamentari non considerano gradite le dichiarazioni di Saigon. « I sudvietnamiti non possono continuare a battersi in Cambogia sema il nostro aiuto. Esagerano per impressionare ». Mario Ciriello *

Persone citate: Hugh Scott, Nixon