Un parroco ha rifiutato il denaro di una banca

Un parroco ha rifiutato il denaro di una banca Un parroco ha rifiutato il denaro di una banca Respinto dalla parrocchia di S. Lazzaro a Pinerolo il contributo annuale della Cassa di Risparmio (Dal nostro corrispondente) Pinerolo, 23 maggio. (c. g.) La parrocchia di S. Lazzaro di Pinerolo ha respinto due contributi della Cassa di Risparmio di Torino. Il « rifiuto » sarà reso noto domani da un periodico locale molto vicino alle « idee progressiste » di questa parrocchia la quale viene considerata il centro della « contestazione cattolica » del Pinerolese e conta giovani sacerdoti, 1 quali hanno spesso partecipato a manifestazioni di piazza in occasione di scioperi ed altre agitazioni di natura sindacale o protestataria. Il periodico pubblicherà le due lettere con le quali la presidenza della Cassa di Risparmio informa il presidente della Conferenza di S. Vincenzo e il presidente dell'oratorio parrocchiale di S. Lazzaro che « per venire incontro alle necessità di codesto ente, ha deliberato la concessione di un'erogazione complessiva di 75 mila lire ». Nel commentare il fatto, il periodico ritiene che queste offerte, destinate a chi « non ha chiesto niente », potrebbero avere lo scopo di accattivarsi la simpatia dei parroci, dato che « è abbastanza facile dedurre che altre lettere consimili giungeranno nelle varie case parrocchiali ». La cosa non ha mancato di sorprendere l'opinione pubblica in quanto l'elargizione di sussidi ad enti di beneficenza è uno dei compiti istituzionali della Cassa di Risparmio di Pinerolo. compito cui la Cassa di Risparmio di Torino (che l'ha assorbita) ha sempre tenuto fede ogni anno ed, eccezionalmente, ogniqualvolta sono sorte particolari esigenze civiche. Il parroco di S. Lazzaro, don Accastelli, ha confermato di avere respinto l'elargizione « per una questione di principio » poiché, in periodo elettorale, il gesto, a suo parere, può assumere un particolare significato. Un'analoga «contestazione» ha dato vita, due armi fa, alla comunità fiorentina dell'Isolotto. A Parma « gruppi spontanei » di cattolici avevano occupato il duomo per protestare contro l'offerta di danaro che la locale Cassa di risparmio intendeva fare per la costruzione di una chiesa. I « gruppi » affermavano che « la chiesa doveva essere dei fedeli, non del capitale ». Don Mazzi, parroco dell'Isolotto, inviò ai contestatori di Parma una lettera di solidarietà, che invano l'arcivescovo di Firenze, cardinale Plorit, chiese fosse sconfessata. I fedeli dell'Isolotto si costituirono in comunità.

Persone citate: Accastelli

Luoghi citati: Firenze, Parma, Pinerolo, Torino