"La Fiat non può dare lavoro se non produce e non vende"

"La Fiat non può dare lavoro se non produce e non vende" Comunicato dell'Azienda sugli Scioperi selvaggi "La Fiat non può dare lavoro se non produce e non vende" Nei giorni scorsi sono avvenuti alla Mirafiori numerosi scioperi improvvisi promossi da «Lotta continua » - A causa di queste manifestazioni fuori dei sindacati è mancato il lavoro agli altri operai - La dichiarazione della Fiat contro chi «vuole scardinare l'attività produttiva» Scuole: oggi secondo giorno di sciopero dei professori Una settimana di scioperi ha agitato il mondo del lavoro. Per quattro giorni sono rimasti fermi i dipendenti dello Stato, compresi i cancellieri del Tribunale ed i Vigili del Fuoco. Contemporaneamente è proseguita la sospensione di ogni attivita da parte dei funzionari dirigenti statali. E* mancata per tre giorni la posta. Giovedì siamo rimasti senza treni. Fermate e tafferugli alla Lancia dì Torino e Chivasso, dove continua lo sciopero articolato. Alla Fiat Mirafiori gruppi di operai si sono fermati all'improvviso, bloccando la produzione su alcune linee. Da ieri in tutto il complesso è in corso uno sciopero articolato di 8 ore, indetto da Cgil, Cisl, Uil e Sida. Lavoratori inattivi Fiat — Alla Mirafiori vi sono stati nei giorni scorsi e ieri degli « scioperi selvaggi » di reparto promossi da attivisti del movimento di estrema sinistra «Lotta continua » per passaggi di categoria. Queste manifestazioni improvvise, fuori del sindacato, hanno avuto inizio martedì nell'officina che vernicia il fondo scocche della « 500 ». A causa dello sciopero ' sono mancati i pezzi ad alcune linee di montaggio. Dalle 11,30, a mano a mano che si esaurivano le scocche, la direzione ha « lasciato liberi » 420 operai che sarebbero dovuti uscire alle 14,30. Nel pomeriggio la situazione è peggiorata ed altri 2 mila lavoratori sono rimasti inoperosi, liberi di ritornare alle loro case. Mercoledì sono stati indetti scioperi improvvisi nell'officina di lastro-ferratura e alla , linea della « 125 ». Sono mancati i pezzi alle lavorazioni collegate e l'azienda ha posto momentaneamente in libertà circa mille operai. Ieri 60 operai addetti alla preparazione delie scocche hanno attuato una nuova forma di protesta. Non hanno interrotto 11 lavoro, ma lo hanno eseguito irregolarmente saltando alcune operazioni in modo che le scocche uscivano dalle linee incomplete e quindi inutilizzabili. Per mancanza di pezzi la direzione dello stabilimento ha dovuto lasciare momentaneamente in libertà un altro centinaio di dipendenti del settori collegati. Frattanto è incominciato da ieri mattina in tutti gli stabilimenti Fiat imo sciopero articolato di 8 ore, indetto dai sindacati Cgil, Cisl, Uil e Sida per « il mancato accordo sull'aumento del premio annuale ed il raddoppio di quello semestrale che 1 lavoratori chiedono di tras/ormare in una quattordicesima mensilità pagabile prima delle ferie ». Secondo le modalità impartite dai sindacalisti, ieri hanno fatto 2 ore di sciopero per turno gli operai della Mirafiori, Rivalta e delle Fonderie; 4 ore per turno gli addetti alle officine sussidiarie auto. Durante queste fermate in alcune sezioni, tra cui l'Osa e le Fonderie, sono accaduti episodi di violenza contro operai che non volevano interrompere il lavoro. Le trattative riprenderanno il 29 maggio all'Unione Industriale. Ieri pomeriggio la direzione della Mirafiori ha diffuso nelle officine, con manifesti, il seguente comunicato: « Nei giorni scorsi alcuni gruppi di operai della Sezione carrozzeria di Mirafiori hanno effettuato scioperi improvvisi richiedendo, in contrasto con le disposizioni del contratto di lavoro e degli accordi aziendali, il passaggio alla 2' categoria per lavori che sono chiaramente di 3' categoria. Numerosi altri reparti collegati si sono perciò dovuti fermare, o per la mancanza del rifornimento dei materiali, o per l'impossibilità, dopo breve tempo, di accumulare i particolari p'O; doffi e non assorbiti dai gruppi in sciopero. La Fiat, come è previsto dalle norme contrattuali, ha perciò dovuto disporre che gli operai inattivi venissero lasciati in libertà. « A seguito di questi episodi si desidera ricordare e precisare quanto segue: — la possibilità di tenere al lavoro e pagare normalmente gli operai è legata all'andamento della produzione, ed al normale arrivo dagli altri reparti del materiale da lavorare o da montare; — tutti si rendono conto che l'azienda non può dare lavoro e pagare le retribuzioni se non produce e non vende. Alcuni dicono d' voler fermare tutta la Fiat con qcesti scioperi, di voler fermare l'attività produttiva, di voler mantenere una situazione di permanente disordine e di voler raggiungere le aratisi dell'azienda. Andando a. mti di questo, passo non si fa certamente il vantaggio dei lavoratori, ma si provoca soltanto il loro danno; — la Fiat intende fare quanto è necessario per assicurare a tutti — anziani e giovani — la possibilità del lavoro e dei meritati progressivi miglioramenti. Ma ciò si ottiene solo se l'azienda potrà produrre con regolarità e con continuità. Nell'interesse di tutti la Fiat si augura che ciò avvenga ». A questo comunicato le organizzazioni dei lavoratori Cgil, Cisl, Uil e Sida hanno risposto con una nota in cui accusano la Fiat di fare * una scelta chiaramente provocatoria che si collega agli Ingiustificati provvedimenti di sospensione attuati già net giorni scorsi di fronte allo sviluppo dellei lotta articolata ». I rtndacati proseguono aggiun¬ gendo che il comunicato della Fiat «è «n chiaro ed ingiusto attentato al diritto di sciopero e riecheggia metodi discriminatori di attentato all'unità delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori che vanno respinti con l'unità nell'azione secondo le forme di lotta promosse dai sindacati ». Situazione alla Lancia Lancia — E' proseguita per tutta la settimana l'agitazione ar- ticolata per ottenere un tratte- mento uguale a quello degli operai della Fiat. Alla Lancia di Chivasso vi sono stati due tentativi di occupazione martedì e giovedì da parte di piccoli gruppi di operai, rimasti di notte all'interno dello stabilimento. I sindacati affermano che « si è trattato soltanto di un prolungamento dello sciopero ». Durante la manifestazione vi è stato qualche tafferuglio all'interno della fabbrica, ma poi i dimostranti sono usciti senza incidenti. La vertenza non è conclusa. L'azienda è rimasta sulle sue posizioni: non è contraria ad accogliere gradualmente le richieste degli operai; ma dopo la riorganizzazione dell'impresa e l'aumento del prodotto. Statali — Martedì hanno sospeso il lavoro gli impiegati della Prefettura e degli uffici provinciali dei ministeri Finanze, Tesoro, Lavori Pubblici; i cancellieri, dattilografi, uscieri degli uffici giudiziari. La manifestazione di protesta, organizzata in campo nazionale per il riassetto delle carriere e degli stipendi, si è conclusa ieri sera in tutti i settori, eccetto la Prefettura. Funzionari dirigenti — E' cessato ieri mattina lo sciopero che la Dirstat e l'Associazione dei funzionari del ministero dell'Interno avevano indetto « ad oltranza » dall'8 maggio per sollecitare un trattamento slmile a quello dei magistrati. Il Governo è intervenuto e ieri l'agitazione è stata interrotta sino al 10 giugno. Postelegrafonici — Hanno scioperato il 20, 21 e 22 maggio per il riassetto delle carriere. Per tre giorni non è stata distribuita la posta. Sono mancati anche il servizio telegrafico e quello dei conti correnti. Il disagio più grave ha colpito i commercianti. Alcune aziende sono rimaste senza lavoro per mancanza di ordinazioni che ricevono abitualmente per posta. Ieri mattina i postelegrafonici hanno ripreso l'attività, ma hanno deciso di continuare la pro¬ testa con l'applicazione scrupolosa del regolamento, senza straordinari e cottimi. Il disservizio durerà ancora parecchi giorni. Ferrovieri — Dalle ore 21 di mercoledì 20 maggio alle 21 del giorno successivo i treni non sono circolati nel compartimento di Torino. Lo sciopero, proclamato in campo nazionale per il riassetto, interessava 1 Compartimenti del Nord sino a Bologna. E' stato seguito da uno sciopero di 24 ore dei Compartimenti del Sud, da Bologna in giù. Per due giorni sino a ieri sera la rete ferroviaria è stata spezzata in due. Vigili del Fuoco — Per la prima volta si sono uniti allo sciopero degli statali anche i Vigili del Fuoco rimasti assenti dal lavoro tre giorni. Giovedì mattina circa 100 vigili si sono riuniti alle 10 davanti alla caserma di corso Regina Margherita, hanno formato un corteo. In piazza Castello si sono raccolti davanti alla Prefettura. Una delegazione è saita dal Prefetto per esporgli i motivi della manifestazione. Nelle scuole medie Altra settimana di disagio nella scuola turbata da una serie di scioperi del personale insegnante e no nelle elementari, medie inferiori e superiori. Per gli allievi ci sono state altre vacanze impreviste proprio in un periodo in cui si dovrebbe intensificare l lavoro per concludere i pro¬ grammi e dare a tutti la possibilità di rimediare voti scadenti. Ieri hanno scioperato i presidi, i professori, il personale non insegnante delle medie inferiori e superiori. Le lezioni in tutti gli istituti sono state ridotte, in parecchi i presidi hanno riunito più classi per consentire ai ragazzi l'assistenza di un processore. Si hanno 1 seguenti dati approssimativi circa gli scioperanti. Medie inferiori: presidi 18 per cento, professori 51 per cento, personale non insegnante 12 per cento. Medie superiori: presidi 5 per cento, professori 30 per cento, personale non insegnante 39 per cento. Unico incidente: il tentativo di un gruppo di giovani appartenenti a « Lotta continua » di impedire l'ingresso ad allievi ed insegnanti dell'istituto Casale in via Rovigo. Una radiomobile della polizia ha sciolto l'assembramento che si era formato davanti al portone della scuola. Gli estremisti si sono rifugiati nell'atrio della vicina media Verga ed hanno tenuto un'assemblea. Lo sciopero nelle scuole medie prosegue oggi. Lunedì e martedì c'è stato lo sciopero dei maestri elementari. Adesioni del 10-50 per cento. La protesta che dilaga nella scuola rischia di impedire la conclusione dell'anno di studio. I professori fuori ruolo hanno già annunciato il blocco degli esami. Agitazione anche tra i docenti dell'Università. Da ieri al 26 maggio sono in sciopero gli assistenti aderenti a Cgil, Cisl, sindacato Università, ricerca. Chiedono che la riforma venga discussa da tutte le forze interessate, oltre a quelle universitarie. Parecchi esami sono rinviati. Tregua elettorale — Cgil, Cisl e Uil hanno deciso ii per motivi dì opportunità di sospendere ogni azione di lotta nel momento conclusivo della campagna elettorale dal 28 maggio all'8 giugno '70 ».

Persone citate: Durante, Verga

Luoghi citati: Bologna, Chivasso, Rivalta, Torino