Garaudy ha le prove che Dubcek fu denunciato ai sovietici dal pcf di Loris Mannucci
Garaudy ha le prove che Dubcek fu denunciato ai sovietici dal pcf Garaudy ha le prove che Dubcek fu denunciato ai sovietici dal pcf (Nostro servizio particolare) Parigi, 16 maggio. Il partito comunista francese è in grave disagio a causa delle nuove dichiarazioni di Roger Garaudy sul contributo dei dirigenti del pcf all'estromissione del « leader » cecoslovacco Dubcek. Giorni or sono, in risposta aUe accuse di Garaudy, il vice segretario del partito, Georges Marchais, dichiarò: « Sfido chiunque a provare che il partito comunista francese abbia consegnato un documento qualsiasi al partito comunista cecoslovacco, che possa essere stato utilizzato per eventuali processi ». Roger Garaudy ha risposto e ha fornito le prove. Esse sono: le note stese da Jean Kanapa, il 19 luglio 1968, in occasione dell'incontro fra il segretario generale del pc francese Waldeck Rochet e Dubcek; il discorso pronunciato da Alois India il 13 gennaio 1970 dal quale risulta che il documento venne consegnato da Etienne Fajon a Vasil Bilak il 26 novembre 1969; un dispaccio dell'agenzia « Tass » che conferma tale consegna; una circolare inviata alle federazioni del partito comunista cecoslovacco. Nella conversazione con Waldeck Rochet, Dubcek si esprimeva liberamente e non esitava a criticare i dirigenti sovietici. Il resoconto di Kanapa verrà pubblicato integralmente, a cura dello stesso Garaudy, nel prossimo numero della rivista Politique aujourd'hui. Nel discorso di Alois Indra, del quale la radio Europe I ha ritrasmesso ieri sera un brano, è detto: « L'ultima sorpresa che abbiamo avuto ci è stata preparata dalla delegazione del pcf che è venuta a trovarci il 26 novembre 1969 ed era diretta dal compagno Fajon, membro del Politbureau Con nostra grande sorpresa il compagno ci ha consegnato le note stenografiche sui colloqui di Wal¬ deck Rochet con Aleksandr Dubcek, il 19 luglio 1968». La Tass lo confermava pochi giorni dopo e la notizia era ripresa dall'agenzia France Presse nei seguenti termini: « Paver Ohovtek, capo della sezione internazionale, ha rivelato che nel suo intervento al recente Plenum del partito comunista cecoslovacco, Vasil Bilak ha riferito ai colleghi che il partito comunista francese ha messo a disposizione del partito comunista cecoslovacco il protocollo sui colloqui del luglio 1968 fra Waldeck Rochet ed Aleksandr Dubcek, da cui risulta che quest'ultimo aveva informato i dirigenti comunisti francesi in modo non autorizzato ed irresponsabile, dando in particolare un apprezzamento differente da quello del Praesidium, sul manifesto delle duemila parole ». Successivamente, il pc cecoslovacco mandò alle federazioni ed a tutte le organizzazioni comuniste una circo¬ lare ed un opuscolo in cui si diceva tra l'altro: «Molti membri del partito hanno l'idea che l'ex primo segretario del Comitato centrale, Dubcek, fosse in fondo un buon compagno, simpatico, pur senza energia e capacità, e che in ogni modo desiderasse il trionfo del partito, del socialismo e dell'amicizia con l'Unione Sovietica. Ora il suo colloquio col compagno Waldeck Rochet dimostra che tale caratteristica è una delle tante leggende abilmente prefabbricate nelle officine dei manipolatori praghesi». Esiste dunque la prova che il pcf denunciò Dubcek a Praga e Mosca, ma L'Humanité di stamani continuava a negarlo affermando cho Garaudy ha mentito. Si aspetta ora con viva curiosità la comparsa della rivista Politique aujourd'hui col testo integrale dello scambio di idee fra Waldeck Rochet e Dubcek. Loris Mannucci
Luoghi citati: Mosca, Parigi, Praga, Unione Sovietica
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