La Svezia in gara a Budapest non svela tutti i suoi segreti

La Svezia in gara a Budapest non svela tutti i suoi segreti I rivali dell'Italia oggi affrontano l'Ungheria La Svezia in gara a Budapest non svela tutti i suoi segreti Assente l'asso dell'attacco, Kindvall, il c. t. Bergmark (ex terzino della Roma) sperimenterà la difesa - Si cerca l'elemento adatto per fermare Riva - Il traine! magiaro pronostica gli azzurri campioni del mondo (Dal nostro inviato speciale) Budapest, 15 maggio. La Svezia da Budapest a Toluea. Domani al « Nepstadion » i prossimi rivali dell'Italia giocheranno un incontro amichevole con l'Ungheria: il 3 giugno li vedremo in campo in America contro la squadra di Riva. La Svezia ha effettuato una preparazione breve ma intensa per la Coppa Rimet. In febbraio b;\ mandato la sua rappresentativa in Messico dove ha ottenuto un pareggio ed una vittoria. E' esattamente la stessa coppia di risultati che in un periodo analogo riportarono i nostri calciatori: manca pertanto anche la base per un completo confronto indiretto tra le due rappresentative che in questo momento più interessano ai tifosi italiani. I gialloblù allenati dall'ex terzino della Roma Bergmark restano una squadra misteriosa. Quanto valgono? Come giocano? Come hanno fuso lo stile all'italiana di alcuni di loro con quello più aperto della massa locale? Sono quesiti cui domani si potrà dare una prima incompleta risposta. Bergmark può permettersi il pericoloso lusso di disputare le due gare essenziali di preparazione (in Messico) senza il suo piccolo Riva, Kindvall asso del Feijenoord campione di Europa, può galvanizzare i suoi dilettanti con la promessa di un premio che da noi lascerebbe freddino anche un serie C. Settantamila lire, tanto sarà versato ad ogni gialloblù se si batterà l'Ungheria. Riesce perfino a mascherare il disaccordo tra i professionisti abituati alle compagini olandesi, belghe, scozzesi e tedesche ed il maestro di scuola Svensson, il tipografo Cristensson e gli altri calciatori per diletto del torneo svedese. La rivalità fra le due categorie non viene dichiarata ma si nota. I divi del calcio poco o tanto fanno pesare la loro abilità. A Budapest ad esempio Tom Nordahl, non appena avvicinato dai giornalisti italiani, ha esclamato: « Hanno riaperto le liste di trasferimento? Io sto benissimo nell'Anderlechl tuttavia mi sento delia Juventus e soprattutto non voglio cambiare una mentalità professionistica radicata ». L'interno Graham del Grasshopers ed il super asso Kindvall sono restati a casa; domenica mattina la Nazionale svedese ripartirà per Stoccolma dove tutti e ventidue i « messicani » trascorreranno con mogli e fidanzate un breve « ritiro », se così si può dire. Lunedì partenza per il volo oltre Atlantico. Ungheria-Svezia è per gli scandinavi l'unica partita europea di preparazione seria ai mondiali, ma gli svedesi la affrontano in condizioni differenti da quelle degli azzurri. Noi a Lisbona siamo andati con una squadra proclamata ufficialmente l'undici tipo. Poiché abbiamo vinto giocando maluccio l'armistizio delle critiche al centrocampo è crollato; questo fa sorgere il sospetto che con molta astuzia Mandelli abbia deliberatamente annunciato la formazione come « definitiva » in modo da ricevere — con il gioco scarso in gara e le critiche feroci dopo — un invito a rivedere tempestivamente uomini e modulo. Bergmark non ha problemi del genere. Oltre a Graham gli manca Kindvall, uno dei quattro elementi universalmente giudicati indispensabili alla vera Svezia. Gli altri tre sono il portiere Hellstroem, quello che è andato a studiare calcio a Londra nel Chelsea per diventare in ogni senso il numero uno della sua rappresentativa, Nordqvist capitano e cervello della difesa e Laarsson il centrocampista dai due volti, che nel suo club (Malmoe) è uomo di punta tanto è vero che è capocannoniere del torneo, mentre in Nazionale funziona da regista. Data la differenza di classe fra questi atleti, Kindvall basta da solo a offrire a Bergmark un alibi per una eventuale sconfitta di domani, ma Bergmark non l'accetta. Domani vuole vincere magari sperimentando il sistema di fermare Riva con NsddSrs Nordqvist arretrato e Axelsson o Cristensson o Selander in prima battuta. Con diplomazia il trainer dice che in Messico Italia e Svezia pareggeranno, ma in realtà pronostica un successo dei suoi. Il c. t. ungherese Josef Hoffer è invece di parere contrario: vede gli azzurri al primo posto finale, che il cielo lo ascolti. Paolo Bertoldi Ungheria: Tamas; Nosko, Pancsics, Pejes, Dunai III; Konrad, Kocsis; Dunai II, Bene, Fazekas, Vasai. Svezia: Hellstroem; Selander, Axelsson (oppure Cristensson); Nordqvist, SvenLaarsson, Nordahl; Erikson, Turesan, Eiderstedt, Persson. Arbitro: Linemayr (Austria). Tom Nordahl, figlio di Gunnar, punto di forza del centrocampo svedese