Come l'«Economist» giudica i Sei del Mec

Come l'«Economist» giudica i Sei del Mec Un supplemento sull'Europa Come l'«Economist» giudica i Sei del Mec Diventerà una super-potenza - scrive il settimanale inglese - ma non sfrutterà tutte le sue risorse (Nostro servizio particolare) Londra, 15 maggio. L'autorévole settimanale britannico The Economist è uscito oggi con un supplemento di oltre settanta pagine dedicato all'esame delle prospettive di unità europea. Il fascicolo — curato da uno dei direttori della rivista, Norman Macrae — si intitola «La Fenice è miope», ed ha in copertina appunto l'immagine del mitico uccello risorgente dalle fiamme e munito, per l'occasione, di potenti occhiali. Non si sa se di proposito o per caso, la testa della fenice dell''Economist somiglia parecchio alla caricatura di George Brown, il tempestoso ex ministro degli esteri, europeista .convinto, non ancora risorto dalle fiamme delle sue pubbliche esplosioni emotive. Perché il settimanale paragona l'Europa d'oggi ad una Fenice di vista corta? «E' probabile — leggiamo — che la nostra vecchia Europa Occidentale, venuta alla luce nel Rinascimento, sia finita sul rogo funebre negli anni 19141945: un nuovo uccello è nato ora dalle ceneri ». Per studiare le abitudini! e le possibilità di questo volatile, Norman Macrae ha viaggiato due mesi sul Continente, interrogando esperti e molto osservando e ascoltando. Le sue conclusioni sono all'incirca queste: la nuova giovane Europa Occidentale diventerà una Confederazione: forse molto in fretta sorpasserà l'Unione Sovietica per influenza e forza, e diventerà la seconda delle superpotenze della terra. Ma mentre imiterà talune glorie dell'America, dice Macrae. può darsi anche che sia in procinto di ripeterne tutti gli errori e su scala più ampia. « La nuova Europa avanzerà Quasi di certo con straordinari successi economici e industriali, e sarà verosimilmente dì aiuto nel mantenere la giusta bilancia pacificatrice del potere nel mondo: il che, in questa èra nucleare, è di gran lunga il fatto dì maggior peso. Ma la tragedia d-jli Stati Uniti nel secolo scorso fu che essi non riuscirono a spender saggiamente le vaste risorse finanziarie in modo da prevenire paurose tensioni sociali insorgenti nel suo popolo: in parte perché la Costituzione americana spesso non consente al governò centrale di muoversi agilmente e tempestivamente in direzioni riformatrici o verso il restauro dell'ordine. Adesso, l'Europa sta avviando la propria unione economica che dovrà ben presto sfociare nel libero movimento dei capitali e della mano d'opera: eppure essa trova conveniente far credere a se stessa che non occorrerà affatto un governo centrale ». A queste contraddizioni non è estranea la Gran Bretagna che « sta guadando le acque verso il continente come al solito con 13 anni di ritardo». L'Inghilterra propone un negoziato sull'ingresso in un altro giro di discussioni nel 1970-'71: dibattendo sulla maggior parte dei temi sbagliati, mentre l'Europa replicherà su altre cose errate. c- c#

Persone citate: George Brown, Macrae, Norman Macrae