Il "boss" giunto ieri a Rivoli

Il "boss" giunto ieri a Rivoli Il "boss" giunto ieri a Rivoli Abbronzato ed elegante ha preso alloggio in un modesto albergo (Nostro servizio particolare) Rivoli, 14 maggio, (f. for.) Abbronzato, elegante, con una giacca color cammello dal taglio moderno e una vivace cravatta fantasìa. Angelo La Barbera è entrato stasera alle 19,30 nella hall dell'albergo Sirena, nella piazza principale di Rivoli. Un albergo modesto, frequentato da rappresentanti, con un piccolo ristorante e il baidove si recano i pensionati. Diverso insomma dai lussuosi hotels che La Barbera era solito praticare prima della condanna. Pochi minuti prima, negli uffici del commissariato di Cascine Vica, aveva chiesto al dirigente dott. Amadi che gli prenotassero una camera in un albergo di prima categoria, « tranquillo e riservato ». Il suo arrivo non ha destato curiosità: nessuno a Rivoli si ricordava di lui, il suo nome, le sue imprese sono sconosciute alla maggioranza. Forse questo farà pia¬ cere all'elegante imprenditore, al « boss » dell'edilizia palermitana, presunto capo-mafia, scampato più volte a « regolamenti di conti » tesigli da killers di cosche mafiose. Angelo La Barbera ha molto da guadagnare se riesce ad evitare la pubblicità: gli interessi che certe persone devono difendere sono enormi; la vita umana, in certi casi, ha poco valore. Partito alle 23,42 di mercoledì da Cosenza, La Barbera è arrivato a Torino ieri alle 15. Era scortato da due agenti: a Porta Nuova ha trovato due sottufficiali della questura torinese che lo hanno accompagnato alla Centrale. Sbrigate le formalità di rito, è ripartito per Rivoli su un'auto della polizia. Qui ha trovato ad attenderlo giornalisti e fotografi. Ai primi flashes ha avuto un malcelato gesto, di stizza subito nascosto, poi ha ripreso la sua abituale maschera d'indìfferenza, camminando diritto, gli occhi protetti dalle lenti scure. Alle domande dei giornalisti non ha risposto. E' rimasto fermo una decina dì minuti, la sigaretta stretta fra le labbra, poi, rivolgendosi agli agenti, ha mormorato: « Ce ne vogliamo andare, per piacere?». Una frase detta con voce calma, senza quasi muovere le labbra. Una frase che suonava quasi come un ordine. Ha lasciato che altri si occupassero dei suoi bagagli: una valigia di fibra verde, una borsa colma di effetti personali, Lui è entrato per primo nell'albergo, tranquillo e sicuro, ostentando indifferenza per tutto quello che avveniva alle sue spalle. Non è venuto meno al suo personaggio: una « coppola storta » che ha abbandonato il berretto e le rivendite di carbone per le auto lussuose, gli abiti eleganti, le segretarie sofisticate e un esercito di avvocati.

Persone citate: Amadi, La Barbera, Sirena

Luoghi citati: Cosenza, Rivoli, Torino