"E' ingiusto: mi vuole attribuire uno relazione con sua moglie"

"E' ingiusto: mi vuole attribuire uno relazione con sua moglie" Le dichiarazioni dell'industriale accusato da Riva "E' ingiusto: mi vuole attribuire uno relazione con sua moglie" Il biellese Emilio Falco smentisce recisamente le affermazioni di Felice - « Mi sono limitato, per l'amicizia, ad accogliere la sua preghiera di accompagnarla in Italia » - Luisella pareva « sull'orlo di un collasso » (Dal nostro corrispondente) Biella, 14 maggio. ' « Comprendo lo stato d'animo di Felice Riva, soprattutto dopo che la sua famiglia si è disunita in modo còsi clamoroso, ma ritengo ingiusto il sito tentativo di coinvolgermi nella vicenda, attribuendomi un'inesistente relazione sentimentale con sua moglie. Ho incontrato per caso la signora Luisella a Beirut, durante un normale viaggio dì affari in un paese'dove da tempo esporto ì miei prodotti, e mi sono limitato, per l'amicizia tra le nostre famiglie e per cavalleria, ad accogliere la sua preghiera di accompagnarla nel ritorno in Italia ». Emilio Falco, l'industriale biellese al quale Riva attribuisce pubblicamente la «colpa» della fuga della propria moglie dal Libano, parla dell'episodio con calma, quasi sottovoce. E' seduto dietro una grande scrivania, nel suo stabilimento di Verrone, un moderno edificio tra i prati fioriti; frequentemente il suo discorso viene interrotto da telefonate, sono gli amici che lo rincuorano. L'industriale ha 40 anni ed è molto conosciuto nel Biellese. Neil' immediato dopoguerra incominciò la sua attività commerciando materie prime: oggi, grazie alla sua intraprendenza, è uno dei maggiori esponenti del settore delle fibre artificiali. Oltre a creare la Filatura Alfa di Verrone, che dà lavoro a un centinaio di per¬ sone, Emilio Falco si è associato ad altri industriali in imprese analoghe. E' tra l'altro il vicepresidente della società per azioni « Sinterama », che ha realizzato recentemente a Sandigliano un grande stabilimento per conferire con sistemi meccanici a determinate fibre sintetiche caratteristiche simili a quelle della lana e del cotone. E' sposato e ha due figli, Paolo e Stefania di 11 e 6, anni, ai quali poco più dì un anno fa si è aggiunto Marco, un orfanello adottato dai coniugi Falco, per dargli una famiglia, quando aveva appena 4 mesi, « Per fortuna le dichiarazioni di Riva a "La Stampa" — ha detto Falco — non hanno avuto alcuna ripercussione nella mia famiglia. Sono talmente sicuro di non aver fatto nulla di male che al ritorno ad Andorno Micco, dove abito, ho riferito tutto a mia moglie. In precedenza, nel timore di commettere involontariamente qualche reato, mi ero consultato col mio legale, l'avvocato Bertola di Biella ». « Quando ho accettato di essere buon compagno della signora Luisella e dei suoi bimbi in un viaggio particolarmente pericoloso — egli prosegue — non immaginavo certo che la realtà dei fatti sarebbe stata poi deformata in modo quasi incredibile. Ritengo che chiunque altro, al mio posto, avrebbe fatto altrettanto ». « La signora — ha precisato Falco — mi era parsa sul¬ l'orlo di un collasso. Già in precedenza, stando a quel che mi ha detto, aveva tentato di tornare in patria, anche perché laggiù noti si sentiva sicura, ma le era stato praticamente impedito di raggiungere l'aeroporto di Beirut. L'ultima possibilità era dì partire da Amman ed io ho sentito quasi il dovere di scortarla nell'attraversamento di una vasta zona dove la guerra è sempre nell'aria ». Si sono fatte molte congetture sui motivi che hanno indòtto Felice Riva a suscitare il sospetto che il gesto generoso dell'industriale biellese nasconda un romanzesco retroscena sentimentale. L'ipotesi più probabile è, forse, quella della signora Maria Jose Falco: « Mio marito non è che una pedina del gioco dì Riva per riavere i figli, ai quali è legatissimo ». Piero Mìnoli Biella. Emilio Falco e la moglie Maria José

Luoghi citati: Amman, Beirut, Biella, Italia, Libano, Verrone