Posta NORD/SUD

Posta NORD/SUD Posta NORD/SUD II fantino con duecento vittorie: «Suona la campana e si parte al galoppo» - Consigli e proposte al giovane di Catania che vuole sposare una torinese - « Siamo piemontesi, non abbiamo pregiudizi » - « Le Sabine settentrionali danno maggiori garanzie ? » - Simpatiche spose di Catania - Una voce per cantare Ancora fremente per la corsa, il cavallo si avtia verso gli stalli, il mantello lucido di sudore, le narici dilatate. Stallieri e curiosi lo circondano: i primi, con cura premurosa, lo accarezzano, gli allentano i finimenti, gli altri lo guardano felici: è un campione. Poco lontano, il viso segnato dalla polvere e dal sudore, un uomo di piccola statura, con un'elegante divisa di seta inzaccherata, il berretto sulla testa, il frustino stretto fra le mani nervose, parla col proprietario del purosangue. E' Gennaro Pinto, il fantino che ha conquistato la duecentesima vittoria. Nato a Napoli 25 anni fa, secondo di otto fratelli, si è trasferito a Vinovo nel 1962 per « potermi dedicare con più successo allo sport che preferisco: l'equitazione ». Gennaro va a cavallo da quando aveva 15 anni: « Ho incominciato "montando" i ronzini dei trasportatori del mio vecchio quartiere, poi sono finito in una scuderia da corsa. L'equitazione è come una malattia: la febbre dell'ippodromo ti entra nel sangue e non puoi più farne a meno ». Da dieci anni Gennaro gareggia sulle piste di tutta Italia, ormai è un veterano. « Ho vinto 200 gare, ma non mi considero un campione per questo. Anche il più bravo di noi, ogni volta che si trova al nastro di partenza, ha paura come un novellino. Le corse non si assomigliano, può sempre accadere qualcosa di improvviso che manda all'aria anni di fatiche e di preparazione ». Il mestiere di fantino non è comodo: « Dobbiamo tenerci sempre in allenamento, seguire una dieta ferrea per "restare" nel peso. Un etto in più può pregiudicare il risultato di una corsa. Passiamo la maggior parte del tempo in sella: dobbiamo conoscere il cavallo meglio di noi stessi, scoprire tutte le sue manie, tirarne fuori il massimo del rendiménto. I purosangue da corsa sono animali molto sensibili: si affezionano al fantino, prima di ogni gara dobbiamo restare accanto a loro anche di notte, per tranquillizzarli. Poi arriviamo insieme alla linea di partenza: davanti a noi si stende la lunga pista verde, sentiamo il brusio della folla sulle gradinate. Tesi sul collo del nostro amico, viviamo quegli, istanti magici che precedono il segnale del "via". Poi scatta la barriera, suona la campana e si parte al galoppo, incollati al cavallo, fusi in lui come una cosa sola ». « Sono sola come lei » La settimana scorsa abbiamo pubblicato la lettera di Salvatore Firazzo, un operaio di Catania che vorrebbe conoscere una ragazza torinese perché si sente solo. Molti lettori hanno scritto al giovane siciliano: pubblichiamo alcune delle lettere. Gentil signor Salvatore, chi le scrive è una ragazza piemontese di 21 anni, molto provata dai dolori e per questo com-..prensiva. Anch'io, come lei, sono molto sola, anche se vivo con i genitori. Siamo tutti piemontesi e non abbiamo pregiudizi o preferenze per nessuno: piemontesi o meridionali siamo tutti uguali, non è il luogo di nascita che determina se una persona è buona o cattiva. Siamo gente povera, mio padre è un operaio, mia madre casalinga ed lo sono infermiera: guadagno abbastanza bene perche sono dipendente statale. Sono una ragazza semplice, buona — cosi dicono — non sono bella, ma sono contenta di essere come Dio mi ha fatto: la bellezza conta relativamente, quel che importa sono l'animo, il pensiero e le proprie capacità. Sono moderna, mi piace ballare, adoro la musica, so stare in compagnia e scherzare nei dovuti riguardi. Se crede opportuno scrivermi, lascio il mio indirizzo a Posta Nord-Sud. auguro fortuna. Nell'attesa le Silvana Sacco. Matrimoni misti Un giovane operaio di Catania vuole una moglie torinese. Questo mi fa ricordare che da un po' di tempo è nata nell'Italia centrale, ma soprattutto in quella meridionale, una nuova moda: quella del ratto delle Sabine. Decine di migliaia di giovani di belle speranze di dette regioni si portano nelle città e nei borghi dell'Italia settentrionale in cerca della sposa. E' diffusa l'idea che le Sabine settentrionali diano maggiori garanzie nella riuscita dell'impresa matrimoniale e possano alutare anche nella carriera, perché dotate di maggiori iniziative delle coetanee del Sud, notoriamente più « addormentate ». Si dice anche che da questi matrimoni « misti », nascano figli migliori: più belli e più intelligenti. Naturalmente i giovani galli del Sud queste informazioni sulle Sabine le ricevono dai compaesani residenti in alta Italia. Si potrebbe arguire da tutto questo che le nostre figlie godano una certa stima. Taluno si oppone a questi « ratti ». Io no, perché penso che non ci si può opporre al diritto naturale e inoltre vi sono diversi vantaggi: migliora la stirpe, si raggiunge maggior comprensione fra gente del Nord e gente del Sud. C'è però un rovescio della medaglia: questa emigrazione «amatoria » sottrae posti di lavoro agli abitanti della regione « invasa ». Siamo tutti italiani, anzi fratelli, e per questo bisogna rispettarsi ed aiutarsi, senza "monopoli e sopraffazioni. Ogni individuo ha i propri doveri per una migliore cooperazione ed un maggior benessere della comunità. dott. Guido Calderoli - Bergamo «Non badi alle origini» Caro Salvatore, rispondo alla tua lettera in merito alle ragazze torinesi che tu definisci « altere e scostanti ». Sono una ragazza torinese di 23 anni e sono fidanzata con un giovane di Palermo che ho conosciuto proprio in una sala da ballo c, quando mi ha detto che era siciliano, non ho smesso di ballare, anzi abbiamo ballato tutta la sera Insieme. E' un ragazzo buono, sincero, affettuoso e ringrazio il giorno che l'ho incontrato. Per questo ti ho scritto, per dirti che non tutte le ragazze torinesi sono uguali, che non tutte fanno una questione del luogo di provenienza che non tutte soffrono di quella sciocca malattia che si chiama campanilismo. Ti auguro con tutto il cuore di trovare presto una ragazza che ti voglia bene veramente, come ne voglio io al mio fidanzato, che non badi alle tue origini ma alle tue qualità, alla tua bontà. Tanti auguri e un abbraccio affettuoso Franca di Torino La colpa è degli uomini Perché il giovane operaio di Catania vuole che sua moglie sia una torinese, e ignora le ragazze meridionali? Sono stata in Sicilia parecchi mesi per lavoro e ho conosciuto tanta brava gente semplice ed onesta, leale, sincera, pronta a darti la propria amicizia. Ho avuto modo di frequentare ragazze siciliane di ogni ceto e di ogni provincia e perciò voglio dire al signor Firazzo che non sono le ragazze siciliane a non voler essere moderne e attive, ma sono invece i loro uomini (padri, fratelli, fidanzati) ad intimorirle con la loro mentalità chiusa e retrograda. Le ragazze mi hanno detto che invidiavano noi donne piemontesi per la nostra libertà. Loro sognano soltanto di poter essere indipendenti, lavorare, aiutare 1 loro uomini, uscire da quel guscio che le opprime. Ma gli uomini siciliani a questi discorsi sono sordi. Poi, quando vengono nel Nord, si meravigliano vedendo il nostro diverso sistema di vita, ci apprezzano e, senza ragionare, condannano le loro donne definendole sciocche e cercano di sposare una settentrionale. Signor Firazzo, faccia un esame di coscienza: non le sembra ingiusto ripudiare le donne della sua terra e cercare una torinese, soltanto perché quest'ultima le dà maggiori garanzie? Non crede che una ragazza siciliana non aia in grado di stare al suo fianco per tutta la vita? Provi a darle soltanto la possibilità di esprimere 1 propri sentimenti, le proprie capacità, e vedrà che non è proprio il caso di cercare la moglie settentrionale per poter essere felici. Comunque le auguro di trovare la sua torinese poiché questo sembra provocare in led grandi turbamenti. Anche se, mi scusi, una ragazza di Catania — città definita la Milano del Sud — sarebbe in grado non solo di accontentarla ma anche di migliorarla. Laura Todisco Per la giovane Carmen Alcuni lettori hanno risposto alla lettera della diciassettenne Carmen Lotuono, che da due anni vive in una soffitta col padre disoccupato e la madre ammalata. La ragazza, dotata di una bella voce, vorrebbe studiare canto, ma non ha i mezzi per pagare le lezioni. Il maestro Mario Castagneri, dell'organizzazione di Gìpo Farassino, ha offerto la sua collaborazione. Il signor Silvio Berrutì, via Giotto 1, del gruppo « A7nici di tutti », è disposto ad aiutarla « nella realizzazione del suo sogno più bello ». L'organizzazione internazionale musicale « Italia canta », di Settimo, si è offerta per pagare le lezioni di canto presso un maestro di fiducia. L'organizzatore Pino, del « Centro giovani artisti », mette a disposizione della ragazza maestri di musica e canto. -Gennaro Pinto il fantino napoletano di Vinovo che ha vinto 200 corse

Persone citate: Carmen Lotuono, Caro Salvatore, Farassino, Gentil, Guido Calderoli - Bergamo, Laura Todisco, Mario Castagneri, Salvatore Firazzo, Silvana Sacco, Silvio Berrutì