Cima Vallona: chiesto l'ergastolo per quattro dei trenta imputati

Cima Vallona: chiesto l'ergastolo per quattro dei trenta imputati Il processo a Firenze contro i responsabili del vile attentato Cima Vallona: chiesto l'ergastolo per quattro dei trenta imputati La massima pena è stata proposta per Burger, Kienesberger, Hartung e Oberleiter, tutti latitanti - Per i due imputati fai stato di detenzione, Humer e Schafferer, il P.M. ha chiesto 27 anni ciascuno - Altre richieste da 20 mesi a 30 anni (Dal nostro corrispondente) Firenze, 8 maggio. Quattro ergastoli, 170 anni e 4 mesi di reclusione sono stati chiesti stamane dal pubblico ministero dott. Vittorio La Cava al termine della requisitoria nel processo ai 30 imputati (27 latitanti) per la strage di Cima Vailona e gli altri attentati dinamitardi commessi in Alto Adige tra l'agosto 1966 e l'estate 1967. Per 11 imputati il pubblico ministero ha chiesto l'assoluzione per insufficienza di prove dall'accusa di « cospirazione politica». Essi sono: Heinz Hauffe, Erich Hans Klinger, Franz Neubaner, Harald Nimeth, Werner Piehl, Dietmar Ritzberger, Dieter Schartinger, Gerhard Tautermann, Rolf Tilman Teschner, Werner Weitz ed Helmuth Goloitsch. Per tutti gli imputati, tranne che per Norbert Burger e Peter Kienesberger, il rappresentante della pubblica accusa ha chiesto l'assoluzione dal delitto di «attentato all'integrità territoriale dello Stato ». H pubblico ministero ha inoltre chiesto l'assoluzione, perché il fatto non costituisce reato, dal delitto di « tentata strage» per gli imputati dell'attentato alla ferrovia Verona-Brennero e al palazzo del Mediocredito di Trento in quanto il «mezzo non era idoneo »; in altre parole le cariche usate non erano in grado di esplodere. Ecco le richieste per i 4 maggiori imputati, tutti latitanti: per Norbert Burger, Peter Kienesberger, Erhard Foltin Hartung von Hartung e Heinrich Oberleiter l'ergastolo (strage continuata, attentato alla integrità territoriale dello Stato — per questo reato i soli Burger e Kienesberger —, banda armata, attentati agli impianti dell'energia elettrica, detenzione materie esplodenti, vilipendio di cadavere e danneggiamento, la interdizione legale, la interdizione perpetua dai pubblici uffici, la. perdita della patria potestà, della capacità di testare e la nullità di eventuali testamenti già fatti. Ventisette anni di reclusione ciascuno sono stati chiesti per Hans Jorg Humer e Karl Schafferer (entrambi detenuti); essi sono accusati di strage continuata, banda armata, detenzione materie esplodenti e vilipendio di cadavere. Il p. m. ha anche proposto per i due imputati l'interdizione perpetua dai pubblici uffici e l'interdizione legale per la durata della pena. Ed ecco le altre richieste: Helmuth Moritz: 26 anni di reclusione per strage continuata, banda armata, detenzione materie esplodenti, vilipendio di cadavere. Hans Christian Genck: 27 anni e 6 mesi per strage continuata, banda armata, detenzione materie esplodenti, at¬ tentato alla sicurezza degli impianti elettrici e danneggiamento; Peter Matern: 22 anni per strage, banda armata e detenzione materie esplodenti; Egon Kufner: 30 anni per strage, banda armata, detenzione materie esplodenti, attentato' alla sicurezza degli impianti elettrici e danneggiamento; Gottfried Tschaikner: 21 anni e 6 mesi per strage, banda armata, detenzione materie esplodenti; Rolf Eibl e Dietrich Eibl, 2 anni per banda armata; Rudolf Watschinger, Gerhard Watschinger e Herving Nachtmann: un anno e 10 mesi per cospirazione politica; Kate Dahl: 4 anni per cospirazione politica, e interdizione per 5 anni dai pubblici uffici; Albert Schafferer: 5 anni per banda armata, te interdizione perpetua dai pubblici uffici; Maria Majr (presente a piede libero): un anno e 8 mesi di reclusione per cospirazione politica. Il pubblico ministero ha chiesto inoltre, in base all'art. 235 del codice penale, per Humer e Karl Schafferer l'espulsione dal territorio dello Stato a pena espiata. g. c. iiiiiimmmiiiiiimiiiiiiiimm Firenze. Karl SchalTerer, a sinistra, e Hans Jorg Humer, i due imputati in stato d'arresto. Accanto a loro è Maria Majr, la giovane accusata a piede libero (Telefoto Ansa)

Luoghi citati: Firenze, Trento, Verona