Il bimbo scomparso da Roma è prigioniero d'una pazza?

Il bimbo scomparso da Roma è prigioniero d'una pazza? Due telefonate d'una misteriosa donna Il bimbo scomparso da Roma è prigioniero d'una pazza? Lo terrebbe con sé per un esasperato senso di maternità - Ora vorrebbe parlare con i genitori di Marco - Quando parla al telefono si sentono i pianti d'un piccino (Nostro servizio particolare) Roma, 8 maggio. Anche stasera, a dodici giorni dalla scomparsa di Marco Dominici, una telefonata anonima è al centro delle indagini: l'ha ricevuta lunedì se so la signora Jolanda Avallone, che abita a pochi metri dalla casa della famìglia Dominici. Gli inquirenti, che ne hanno avuta notizia soltanto stamane, le attribuiscono molta importanza. La voce udita dalla signora Avallane sarebbe molto simile a quella che ieri l'altro ha chiamato la signora Innocenza Recine. Il ripetersi delle telefonate fa supporre agli investigatori che possa effettivamente esserci qualcuno che cerca di porsi in contatto con i genitori del bambino di Centocelle. Forse si tratta soltanto di una mitomane che cerca di inserirsi nella vicenda: tutfavia non si esclude che possa invece trattarsi della rapitrice o comunque di una persona che ha qualcosa da dire. Marco Dominici potrebbe essere prigioniero di una pazza, una maniaca trascinata dal morboso desiderio di avere un « figlio » a tutti i costi. Il suo esagerato senso della maternità l'avrebbe indotta a telefonare per lenire i dolori dei genitori del bambino. « E' stata una telefonata molto strana — ha raccon tato la signora Avallone — e ho avuto l'impressione che la donna, all'altro capo del filo, fosse molto agitata. Ha voluto subito sapere con chi parlava e quando io le ho ripetuto il mio numero ha detto soltanto ohe non cer¬ cava me, ma qualcuno che abitasse a Centocelle ». Jolanda Avallone afferma di aver sentito in quel momen to il pianto dì un bimbo che certamente doveva trovarsi accanto alla sua interlocutrice « Ho avuto l'impressione precisa che si trattasse di un maschietto — afferma la signora Avallone — allora ho tentato di prolungare la conversazione pensando che potesse trattarsi di Marco Dominici » Al dirigente, dott. Corrias. la donna ha dichiarato di ritenere che la telefonata quasi certamente provenisse dalla città, forse proprio dal suo stesso quartiere. La voce, intatti, era chiarissima, senza alcuna interferenza. Il ripetersi delle telefonate ha riacceso la speranza nei genitori di Marco, che attraverso t giornali hanno indicato il numero telefonico d'un loro pa rente (il 214-859), al quale chiunque può rivolgersi per parlare con la famiglia Dominici. La polizia continua le ricerche- senza una pista precisa da seguire, spesso distratta da falsi allarmi. Stamane, al commissariato di Albano, una cittadina dei Castelli a pochi chilometri dalla capitale, è giunta una telefonata che segnalava la presenza nella zo na di Marco Dominici. Uno sconosciuto avvertiva la polizia di aver notato sulla via Appia. all'altezza delle Frattocchie, un bambino sui-sette anni nel quale gli era sem brato di riconoscere .'larco. Camminava in direzione opposta a Roma ed era tenuto per mano da un uomo sui cinquantanni. Quaranta agenti si sono recati nel luogo indicato ed hanno rintracciato il bimbo e il suo accompagnatore. Si trattava di un pastore, Ugo Toppi, di 32 anni, e di suo figlio. Alberto di 4 anni. f. s.

Luoghi citati: Centocelle, Roma