Una ragazza madre che si è salvata ci svela i segreti del "Buon Postare,,

Una ragazza madre che si è salvata ci svela i segreti del "Buon Postare,, Desolazione di giovani in lotta con la società e il riformatorio Una ragazza madre che si è salvata ci svela i segreti del "Buon Postare,, «Ho passato due anni là dentro; ero entrata allegra, anche se moito sbarazzina, sono uscita chiusa al mondo. Ora abito con mia nonna, ho un lavoro, vivo per la mia bimba. Ma quasi tutte le mie compagne di allora sono sul marciapiede. Il bromuro nel caffelatte? E' vero» - I rapporti con le suore - L'esperimento dei «gruppi-famiglia» Due rogane fuggite dall'Istituto facevano festa con tre umici e un travestito AI a Buon Pastore » continua la protesta di alcune ragazze del « Gruppo-famiglia » al secondo plano dell'Istituto. DI tanto In tanto si affacciano alle finestre sul corso Regina Margherita, scherzano e ridono con 1 ragazzi che passano. La loro « ribellione » si esaurisce qui: non rifiutano il cibo e rientrano in camerata per l'ora di pranzo e di cena. L'unico episodio che ha destato allarme è accaduto ieri alle 16,30, quando due ragazzine di 13 e 14 anni sono passate attraverso il lucernario, uscendo sul tetti. Uno scherzo pericoloso, che poteva concludersi tragicamente perché sulle tegole bagnate dalla pioggia le ragazze hanno corso U rischio di scivolare. Un inquilino del palazzo di fronte le ha viste e le ha convinte a rientrare. Nel pomeriggio 11 presidente del Tribunale dei minorenni, dott. Romano, si è recato al « Buon Pastore » per proseguire il dialogo incominciato la notte della rivolta. Dapprima un lungo colloquio con la superiora madre Anelila, rientrata ieri mattina da Roma; poi è salito al reparto « ribelle ». Al termine ci ha detto: « Le ragazze hanno capito che i loro problemi saranno esaminati con urgenza. Quelle tre o quattro che ancora danno segni dt insofferenza non preoccupano. Sto studiando, con il personale, di venir incontro alle esigenze più immediate e legittime ». Come vive una ragazza al « Buon Pastore », quali sentimenti prova, che cosa fa quando esce? Abbiamo incontrato una giovane che è stata ospite dell'Istituto per due anni. L'abbiamo pregata di raccontarci la sua storia. Si chiama Micaela M., 22 anni, via Monti. Alta, blonda, bella. Ci accoglie nell'alloggio dove vive con la nonna. Tiene in braccio un cucciolo nero. « Scappai dì casa a 17 anni perché volevo co¬ noscere mio padre, separato da mia madre quando avevo pochi mesi. Fui rinchiusa al Buon Pastore. Tornai a 1S anni con mia madre, ma tra noi c'era completa incomprensione. Ero disperata, sola: telefonai a madre Anelila e le chiesi se potevo tornare in istituto, mi sembrava l'unico rifugio. Vi rimasi fino a 20 anni e mezzo. Ero entrata allegra, aperta, anche se molto " sbarazzina ". Ne uscii chiusa, come staccata, dal mondo. Ricordo che scoppiavo a piangere, i primi giorni, perché avevo paura dt attraversare la strada a di salire in tram». Prosegue: « Non tornai da mia madre, non volevo bussare alla porta di mia nonna. Avevo un bisogno disperato di affetto. Incontrai un uomo, l'amai, mi diede un figlio e mi abbandonò prima che nascesse. Oggi è sposato. La bimba, Monica, è ricoverata all'Istituto dell'Infanzia. La posso vedere alla domenica. Adesso sono segretaria in - un'agenzia di vendite. Appena potrò guadagnare abbastanza, Monica mi verrà restituita. Lavoro e vivo per lei ». « Che pensa della rivolta al " Buon Pastore " ?». « Prima o poi doveva succedere. Lì dentro c'è tutto da cambiare, soprattutto il personale. Le suore sono vecchie e vivono in unmondo completamente diverso da quello delle ragazze. Non è colpa delle monache. Perché le ragazze vogliono le assistenti sociali? Soltanto perché sono donne e capiscono i loro problemi ». « Quei due anni trascorsi al "Buon Pastore" hanno rappresentato per lei un'esperienza positiva? ». « No. Ti tolgono da un ambiente che poi ritrovi lì, nei gruppi-famiglia. La vicinanza con le altre ragazze è quasi sempre dannosa, perché impari ciò che non sapevi. Talvolta nascono delle vere amicizie, ma è necessario che la suora le veda di buon occhio, se no fa di tutto per romperle. Non è colpa loro se non capiscono le ragazze ». « E le assistenti sociali? ». « Quando entrai, rimasi al .Centro di osservazione per 11 mesi. In tutto quel periodo, ne vidi una, una volta sola. CI sono due psicologi che ti interrogano e poi decidono se sei idonea per uscire o per restare. La vita è eguale tutti i giorni. Sveglia alle 6,30, Messa obbligatoria, colazione, studio o lavoro, in silenzio, pranzo, studio o lavoro, cena alle 19, ricreazione fino alle 21. Qualche sera televisione o cinema. Per chi commette infrazioni, la cella. Le suore non trattano male, ma sono staccate. Nessuna punizione corporale, ma tante umiliazioni. Ogni gruppo-famiglia è composto da 15-20 ragazze: ciò che fa una, lo sanno tutte ». «E il bromuro nella minestra?». Micaela scoppia a ridere: ir Non nella minestra, nel caffelatte. Poco, per calmare gli istinti». Tace un attimo, poi dice: « Guardi che non ho affatto rancore per chi vive là dentro. Solo pena. Pensi che le ragazze che erano con me oggi sono sul marciapiede, tranne due elle si sono sposate. Perché questo? Perché quando esci sei sola:- non ti insegnano a tornare nella-società. Ti dicono di preparare la valigia perché te ne vai ». « Ha un ricordo bello di quel periodo? ». « No. Ma uno molto brutto, si. Una mia compagna ebbe una cri¬ si isterica. Soffrii come se l'avessi avuta io. Lì dentro, ciò che prova una, lo provano tutte ». Micaela ci saluta: « Quando ho tempo vado a trovare in ospedale la suora del mio gruppo-famiglia. Vede? non ho rancore per lei ». Due ragazze fuggite dal Buon Pastore sono state rintracciate dal carabinieri. Sono Adriana Leschiera, 17 anni, via Conte San Sebastiano 15, Susa, e Rosanna Catania di Genova; la prima non rientrava all'Istituto da un mese, l'altra da mercoledì scorso. Adriana Leschiera un anno fa, il 24 maggio, era stata fra le protagoniste di una fuga collettiva. Dieci giorni dopo fu trovata in un bar. In questura die¬ de nome e indirizzo falsi, ma venne presto smascherata. Non era nuova alle fughe; altre volte era stata fermata a Messina e a Roma. Ieri i carabinieri sono stati avvertiti che in una soffitta di corso Brescia 7 c'erano alcuni ragazzi che schiamazzavano. SI sono trovati di fronte Adriana Leschina che ha subito ammesso di essersi allantanata dal Buon Pastore; con lei erano Rosanna Catania, un travestito, Carlo Di Gennaro, 23 anni, che abita In quello stabile, 1 gemelli Paolo e Pietro Mancosu, di San Gavino di Cagliari, e Michele DI Mlsclo, 26 anni, via Pergolesi 41. Aecompagnatf~in caserma per un controllo, i giovani sono stati rilasciati, le due ragazze portate al. Buon Pastore. Micaela IVI. racconta la sua vita al «Buon Pastore» - Rosanna Catania (in alto) dietro le sbarre dopo la fuga

Persone citate: Adriana Leschiera, Carlo Di Gennaro, Michele Di Mlsclo, Pietro Mancosu, Rosanna Catania, Susa

Luoghi citati: Cagliari, Catania, Genova, Messina, Roma, San Gavino