Colombo propone ai sindacati d'indicare una scala di priorità di Fausto De Luca

Colombo propone ai sindacati d'indicare una scala di priorità In vista dell'incontro con il governo Colombo propone ai sindacati d'indicare una scala di priorità Si dichiara perplesso, perché le tre confederazioni appoggiano « le mille rivendicazioni settoriali» - I temi dei discorsi di ieri: politica economica e Regioni (Nostro servizio particolare) Roma. 7 maggio. La giornata festiva deiAscensione è stata scelta dai partiti per aprire la campagna elettorale del 7 giugno in alcune delle maggiori città. Nel confronto oratorio tra i principali leaders sono emersi tre temi fondamentali: il significato della nascita delle Regioni, la politica economica in vista dell'incontro governo-sindacati del 13 maggio, la politica estera in riferimento all'estensione della guerra vietnamita al Cambogia. Per l'incontro del 13 maggio, il ministro del Tesoro Colombo ha detto che « sarà importante, per favorire decisioni concrete ed efficaci, 10 spirito con cui si andrà all'incontro stesso: è necessario, infatti, che vi sia la convinzione, da parte dei sindacati, che in uno scambio di opinioni (che tende ad essere globale perché abbraccia tanti settori) dovrà farsi una valutazione globale della situazione, stabilire una scala di priorità e tempi di attuazione che siano compatibili con la situazione generale ». Ha aggiunto: « Non è fuori luogo ricordare anche che vi sono centri di spesa pubblica, che amministrano autonomamente, nei quali si sono accumulati grandi deficit cui occorre seriamente far fronte, se non prima, almeno contestualmente alla decisione di affrontare alcuni urgenti ed essenziali problemi del Paese. E' proprio chi ha salutato e saluta positivamente l'obiettivo dell'unità sindacale ed il rafforzarsi del sindacato, che ha il diritto di manifestare perplessità di fronte all'avallo indiscriminato che viene dato alle mille rivendicazioni di categoria senza riflettere che non il governo, che concorda su determinati obiettivi di riforma, ma il settorialismo sindacale rischia di far saltare la strategia unitaria delle confederazioni ». Sullo stesso tema ha par: lato il ministro del Lavoro Donat-Cattin, affermando che « il governo non si dovrà presentare all'incontro con le cautele di una delegazione padronale che attende di senj tire e prendere atto per va| lutare le richieste della conj troparte. Il governo farà, inj vece, la miglior cosa presen\ tandasi con spirito e volon' tà di iniziativa, con le sue i proposte e i suoi indirizzi j in ordine alla politica conI giunturale e alla politica delI le riforme ». Per il segretario liberale Malagodi « è necessario che 11 presidente del Consiglic chiarisca subito due cose: al) l'incontro fra il governo e i sindacati è un incontro conoscitivo che non deve, e non può, pregiudicare la libertà del. governo di fare al Parlamento proposte che tengano conto degli interessi generali, delle effettive possibilità economiche e finanziarie, e la libertà del Parlamento di approvarle, respingerle o modificarle; « 2) la decisione del goj verno di consultare non so' lo le confederazioni dei lavoj rotori, ma anche nello st.esI so spirito le confederazioni i dei datori di lavoro ». Esprimendo un giudizio più i generale l'on. Cariglia, vice- segretario socialdemocratico, ha detto: « Quello che affligge ogni buon democratico è la totale assenza di iniziativa da parte del governo sul piano delle riforme e di quella lunga lista di doglianze che i lavoratori hanno indirettamente presentato al governo attraverso le tante manifestazioni di questi giorni ». Per il comunista Giorgio Napolitano, azione dei lavoratori e nascita delle Regioni si legano in un solo disegno per la creazione di « nuovi indirizzi e di nuovi schieramenti », senza i quali non sarà possibile « soddisfare le esigenze poste dai lavoratori con le loro lotte ». Dichiarando di voler rispondere al segretario de Forlani, che ha parlato dei « rischi della presenza comunista nelle Regioni », Napolitano ha detto che il pei « dice chiaramente quello che vuole »: « Con l'istituzione delle Regioni si debbono rompere vecchi equilibri sociali e politici, aprendo un nuovo terreno d'incontro fra tutte le forze di sinistra e democratiche, un nuovo terreno per la trasformazione dello Stato e per un nuovo orientamento dello sviluppo economico ». Aprendo a Roma la campa- !gna elettorale socialista, il se gretario del psi, Mancini, ha polemizzato duramente con i socialdemocratici. «Mancando di seri legami con gli interessi popolari, ha detto Mancini, il psu dimostra di essere un elemento di freno all'azione di rinnovamento del Paese. Oggi non è più possibile ragionare in termini dì rissa ideologica: chi tenta operazioni di questo tipo si colloca in uno spazio politico che sta. oggi, al di là dello stesso partito liberale. Il compito che sta. oggi, davanti alle forze politiche e di non perdere il contatto con le masse Perciò il psi non si preoccupa dell'accusa di portare avanti la cosiddetta politica del dop- pio binario: questa politica è giusta perché evita al centrosinistra di finire in un binario morto ». Il ministro delle Finanze, Preti, ha detto che « il psu esige che le leggi-quadro vengano varate dal Parlamento nei due anni previsti dalla legge, giacché esse costituiscono la sola garanzia del non straripamento dei poteri regionali ». A suo giudizio, « se è difficilissimo programmare oggi, la programmazione diventerebbe addirittura impossibile quando le Regioni avessero i poteri che reclamano i comunisti ». Dando una valutazione d'insieme della situazione politica, il segretario repubblicano, La Malfa, ha detto a Roma che « si è già delineata in queste elezioni la tendenza a radicalizzare la lotta politica tentando spostamenti verso destra o verso sinistra. Se ciò riuscisse si preparerebbe un dopoelezioni ancora più difficile ». Il pri, ha aggiunto, intende contrastare questa tendenza con il « metodo nuovo e moderno » che essi propongono per la condotta dell'azione politica. « Il metodo per risolvere i problemi e le esigenze della società non è quello di registrarli tutti sullo stesso piano nel modo incoerente econtraddittorio in cui espio-dono, ma quello di collegar-ne là soluzione in un ambito di azione politica a lungo re-nni n^ZLnln »TveritàT Molto rilievo/infine, ai te-mi di politica estera. Gli ora'tori del psu, come Cariglia e Orlandi, hanno difeso l'azione ordinata in Cambogia dal presidente Nixon. Il segretario socialista Mancini e i. ministro Donat-Cattin hanno apprezzato il modo come il ministro degli Esteri Moro ha espresso al Parlamento la preoccupazione dell'Italia. Ferri (psu) ha definito « valida » la linea del governo. Fausto De Luca ii ti i 111 i ti i imiiiiiiiiiiimiMiMiiiiiiNiiiiiiiii Roma. L'on. Mancini apre la campagna del psi (Tel.)

Luoghi citati: Cambogia, Italia, Roma