Ferrari-Porsche: nuovi piloti alla ribalta di Michele Fenu

Ferrari-Porsche: nuovi piloti alla ribalta Un altro motivo di interesse dalla "Targa Florio,, Ferrari-Porsche: nuovi piloti alla ribalta Ignazio Giunti e il finlandese Kinnunen migliorano di gara in gara - Positiva prova della cinque litri di Maranello - Tecnica e organizzazione alla base dei successi della Casa tedesca - Problemi dell'Alfa Romeo (Dal nostro inviato speciale) Palermo, 4 maggio. Ogni corsa dice qualcosa, sul plano tecnico e sportivo. Non fa certo eccezione la Targa Florio, che ancora una volta ha confermato la sua validità. Naturalmente, la Targa fornisce materia di riflessione più agli sconfitti che ai vincitori, nel caso la Ferrari e l'Alfa Romeo da una parte e la Porsche dall'altra. Come sapete, la Casa di Stoccarda ha piazzato due sue vetture ai primi due posti con Siffert-Redman e Rodriguez-Kinnunen ed ha ottenuto il giro più veloce con il sorprendente finlandese Kinnunen, mentre la Ferrari è giunta terza con Vaccarella-Giùnti dopo una eccellente gara e l'Alfa Romeo ha dovuto rassegnarsi alla perdita di tutte e tre le sue macchine, uscite di strada. Porsche a quota quattro Alla Targa, la Porsche ha ottenuto il quinto successo consecutivo. Una bella sequenza, ma per i tedeschi e gli inglesi della scuderia Gulf-Porsche, che quest'anno amministra le vetture di Stoccarda, conta molto di pili l'aver ottenuto la quarta affermazione nel campionato marche. Ci sono riusciti mettendo da parte, per la prima volta, le grosse «917» di 4500 o 5000 eme, giudicate inadatte al circuito delle Madonìe, e allineando le nuove «908» di tre litri. Alta vigilia c'era un dubbio: ì leggerissimi, « mostruosi » spider non saranno troppo fragili, non pagheranno lo scotto del noviziato? La Targa ha risposto: quattro vetture al via, tre al traguardo. L'unica che non è giunta — quella di Herrmann-Elford — è stata costretta all'abbandono da un'uscita di strada, non da un guasto. E' un risultato che desta ammirazione, che dimostra come sia possibile ailestire in breve tempo (due-Ire mesi) un'auto da corsa quando si accompagnano organizzazione e impegno tecnico. Non c'è nessun altro costruttore che prepari per una sola competizione una macchina apposita. Il fatto che la Porsche riesca nell'impresa, e bene, costituisce un notevole merito per i suoi uomini. E ci sono altri due punti da sottolineare: la Casa di Stoccarda è partita con umiltà dalle auto di piccola cilindrata, dedicandosi alte competizioni anche quando poteva puntare ad un modesto successo di classe. E' cresciuta a poco a poco, rafforzandosi sul piano commerciale e ampliando l'impegno sportivo, fino a diventare una delle protagoniste delle corse. Secondo: ha fatto maturare nuovi piloti, dallo stesso Siffert ad Elford ed ora, a quanto pare, a Kinnunen, mentre, timidamente, si affaccia Waldegaard. E di questo non c'è che da rallegrarsi. Ferrari con onore La Casa di Maranello ha pronto un interessante progetto di una sport-prototipo con meccanica e motore di 3000 a cilindri orizzontali e contrapposti derivati dalla Formula 1. Purtroppo, i molteplici impegni della Ferrari (non dimentichiamo che partecipa anche al campionato di F. 1), ne hanno finora impedito l'attuazione. Cosi, la spedizione alla Targa ha dovuto poggiare sulla « 512-S » di 5000 eme: un solo esemplare per Vaccarella e Giunti. La vettura ha offerto una grande prova di adattabilità, esaltando ti livello delle soluzioni costruttive raggiunte dalla nostra marca. E' certamente una macchina eccellente: ideata per gli autodromi, ha offerto una dimostrazione ragguardevole di tenuta al logorio sulle strette, difficili strade delle -Madonìe. Una gara, quindi, positiva, perché nessuno, sinceramente, si sarebbe aspettato tanto. E' un buon auspicio per le prossime competizioni, anche se il vantaggio della Porsche nella classifica « mondiale » appare elevato (42 punti contro 25). Due rilievi: questa volta ai box tutto è andato liscio; Giunti e Vaccarella sono stati all'altezza della situazione, e Giunti è stato anche più veloce di « Nini » sul suo terreno. Ignazio si fa sempre più bravo. Alfa momento delicato Alla Targa era venuto anche il presidente Luraghl. Non deve es¬ sersi divertito molto. Ed è un peccato, perché Luraghi ha condotto con passione la campagna sportiva della Casa milanese superando pressioni e difficoltà di varia natura. Le tre Alfa * 33.3 » sono uscite di strada. Dunque, le macchine non dovrebbero entrarci. Bisogna dire che invece le macchine c'entrano I piloti parlano poco, ma il succo è questo: le « 33.3 » sono estremamente difficili da guidare al limite, se « scappano di mano » è juasi impossibile porvi rimedio. Pesano troppo, si aggiunge, e si in¬ voca un modello nuovo. Ma, per ora, occorre accontentarsi di questo. L'ino. Chiti assicura che per la « 1000 km » del Nuerburgring le sue vetture peseranno 40-50 kg. in meno (710 contro i 755 degli esemplari impiegati in Sicilia). E' sperabile che si ottengano risultati positivi, anche perché piloti come Piers Courage e « Nanni » Galli (ma come mai nel primo turno di guida gli si è preferito il « vecchio » ilfaglioli?) non vanno sprecati. Michele Fenu

Luoghi citati: Elford, Maranello, Palermo, Sicilia, Stoccarda