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Una grossa fusione nel settore cotoniero Una grossa fusione nel settore cotoniero Dalla concentrazione di tre società è sorta la «Bustese industrie riunite» - Accordo di collaborazione con la Enka Glanzstoff (Nostro servizio particolare) Milano, 4 maggio. (m. s.) Anche le aziende tessili si riorganizzano: per ridurre i costi, aumentare la produttività, sostenere la concorrenza dei gruppi nazionali ed esteri e quella dei paesi in via di sviluppo, nel quali le prime industrie a sorgere sono quasi sempre quelle tessili. Il punto chiave è la dimensione: né troppo grossa, né troppo piccola. La « Bustese industrie riunite » ritiene di aver trovato quella ottima, come ha detto ieri ai giornalisti, riuniti per un incontro conviviale al Circolo della stampa di Milano, il consigliere « anziano » ing. Guido Jarach. Questa dimensione «ideale» è stata ottenuta con la fusione tra Cotonificio Bustese, Industrie Riunite S. Antonio e Cotonifìcio Triestino. La nuova società, la « Bustese industrie riunite » appunto, si presenta ora come una delle maggiori del settore in Italia e tra le prime dieci in Europa. Ha sette stabilimenti in Piemonte, Lombardia e Goriziano, 5800 dipendenti, 2680 telai, 240 mila fusi di filatura o un fatturato che, l'anno scorso, nelle tre aziende costituenti la nuova società, ammontò complessivamente a circa 26 miliardi. Oltre all'avvenuta concentrazione, l'ing. Jarach ha annunciato anche un accordo raggiunto con la Enka Glanzstoff, un gruppo tedesco-olandese che è il maggiore in Europa (e terzo nel mondo) tra i produttori di fibre chimiche (400.000 tonnellate annue, 510 miliardi di fatturato nel '69). L'intesa prevede la fornitura alla « Bustese » della fibra poliestere «Diolen» da parte dell'Enka Glanzstoff, una comune azione promozionale e una collaborazione nelle ricerche industriali e di mercato. E' un accordo in cui sono presenti tre dei sei paesi del Mec: in esso vi è un preciso significato, nel quadro della più vasta azione in corso da anni per l'unione economica e politica dell'Europa.