Palermo: trasferito a Milano il prete che negò la comunione

Palermo: trasferito a Milano il prete che negò la comunione Immediata reazione della Curia al clamoroso caso Palermo: trasferito a Milano il prete che negò la comunione E' stato sostituito dal viceparroco - Quattro anni fa fu assegnato alla parrocchia come, coadiutore un giovane prete, nipote del bandito Giuliano, ma durò poco tempo (Dal nostro corrispondente) Palermo. 4 maggio. Ha lasciato la Sicilia diretto a Milano, dov'è stato trasferito su disposizione dell'arcivescovo di Monreale, mons. Corrado Mingo, il parroco di Isola delle Femmine, don Giuseppe Maniscalco, di 64 anni. Ieri mattina i parrocchiani, da tempo ai ferri corti con l'anziano parroco, avevano attuato l'estrema forma di protesta occupando la chiesa. Ad Isola delle Femmine, un piccolo paese di pescatori, la domenica è stata piuttosto movimentata. Il parroco è uscito, verso sera, da una porta secondaria ed è stato accompagnato alla stazione ferroviaria dal maresciallo dei carabinieri e da una scorta. A salutare don Giuseppe, che è stato parroco di Isola per 24 anni, sono andati pochi amici. I poteri sono stati ora conferiti al vice parroco, don Giacomo Maniace, 30 anni, il quale ieri mattina, quando la folla aveva cominciato à tumultuare, spaventato aveva seguito in sagrestia il parroco. L'episodio che ha portato all'occupazione della chiesa forse non sarà mai « digerito » dai parrocchiani, che oggi hanno rinnovato le loro proteste all'arcivescovo Mingo e al vicario rhons. Cucci, giunto da Monreale. Ecco i fatti. All'Eucaristia, don Maniscalco s'era rifiutato di impartire la comunione all'ostetrica del paese (a quanto pare, è da alcuni anni una sua oppositrice) la quale attendeva il suo turno all'altare maggiore. I bisbigli e i borbotti! a poco a poco avevano preso toni più alti e padre Maniscalco, molto opportunamente, aveva pensato di ultimare in fretta il rito. Passati 1 primi minuti d'incertezza, i fedeli decidevano di occupare . la chiesa. Le campane intanto cominciavano a suonare a distesa: alcuni giovani si erano improvvisati campanari. Dietro l'episodio della comunione negata c'è una storia infarcita di equivoci, maldicenze e qualche verità. Parroco per 24 anni, più o meno indisturbato arbitro della vita religiosa di Isola delle Femmine, don Giuseppe Maniscalco era sopportato dal fedeli. E se doveva fare i conti con qualche denigratore, aveva anche dei sostenitori; la massa non si interessava molto alle questioni della chiesa. Così s'era andati avanti, per tanti anni, tra note liete ed incomprensioni. Quattro anni fa, fu assegnato, quale coadiutore, ad Isola delle Femmine don Damiano Gaglio, appéna uscito dal seminario e nipote del famoso bandito Salvatore Giuliano, essendo figlio della sorella del capobanda, Mariannina Giuliano. « Aveva portato, dice ora la gente ad Isola delle Femmine, la ventata della nuova Chiesa». Ben presto padre Gaglìo, il nipote buono dello zio bandito, era entrato nel cuore dei fedeli. La permanenza del «parrineddu», il piccolo prete, non du- rò tuttavia a lungo. L'arcivescovo di Monreale, dopo qualche tempo, lo trasferì a Terrasini, un paese vicino. Riaffiorarono, allora, i contrasti; padre Maniscalco venne di nuovo duramente attaccato dai fedeli, soprattutto dalle donne; si parlò (e si parla tuttora) di molte cose; in particolare, di tre ville, che l'anziano parroco si sarebbe fatto costruire a Carini, suo paese natale, sul litorale tra Palermo e Trapani. Dopo un po', i parrocchiani decisero di disertare le Messe celebrate da padre Maniscalco. La domenica noleggiavano pullman (arrivarono a prenderne in affitto quattro per volita) e andavano ad' ascoltare Messa nel duomo normanno di Monreale. Passando davanti alla chiesa di Maria delle Grazie, i fedeli si affacciavano ai finestrini dei pullman, urlando: « Via! Vattene! », all'indirizzo del parroco. Negli ultimi tempi, la tensione era diventata acuta, tanto che l'arcivescovo di Monreale aveva già deciso di far trasferire don Maniscalco il più possibile lontano da Isola delle Femmine. Quando ieri mattina i fedeli hanno in? scenato la clamorosa protesta, il sacerdote aveva già in tasca il biglietto della « Freccia del Sud », il treno diretto a Milano. Ma i fedeli non sapevano ancora che il loro parroco, nel pomeriggio, se ne sarebbe andato. Dopo 24 anni, gli hanno dato l'addio nel peggiore dei modi, come del resto essi volevano. Antonio Ravidà Palermo. Don Giuseppe Maniscalco, il parroco contestato