Tutto belga il Giro delle Fiandre Leman precede Godefroot e Merckx

Tutto belga il Giro delle Fiandre Leman precede Godefroot e Merckx Ciclismo; pioggia, neve e vento sui corridori Tutto belga il Giro delle Fiandre Leman precede Godefroot e Merckx A Gand - I tre sono fuggiti a 7 km dall'arrivo - Gimondi ha «protetto» il compagno di squadra Godefroot - La caduta di due moto ha attardato Motta e Dancelli dal nostro inviato Gand, lunedì mattina. Una volata a tre (tre belgi, naturalmente) ha risolto il Giro delle Fiandre. Merckx, preso nella morsa dei due più formidabili velocisti fiamminghi, Leman e Godefroot, ha dovuto accontentarsi del terzo posto, mentre la vittoria è toccata al meno famoso dei due sprinters, Leman, al suo primo appuntamento con il successo in una classica internazionale, dopo una serie di affermazioni parziali in gare a tappe come la Parigi-Nizza e in competizioni di minore importanza e numerosi onorevoli piazzamenti, come il tèrzo posto nell'ultima Milano-Sanremo. Gimondi era con i migliori quando, a sette chilometri dall'arrivo, s'è prodotto l'episodio decisivo della corsa. Era stato lui anzi, con tutta una serte di scatti, alternandosi con Godefroot, a cercare di offrire al compagno di squadra l'occasione per una sortita. Quando U fiammingo della Salvaranl, all'ultimo ten-J tativo, è riuscito ad andarsene con alla ruota Leman e MercKx, Gimondi non ha più reagito: noti conosceva abbastanza Leman, era convinto che Godefroot avesse ormai il trionfo quasi in tasca, per questo — per proteggere la fuga del compagno — ita accettato di essere staccato da Merckx pur avendo dimostrato in tutta la corsa una condizione fisica e morale tale da consentirgli di reggere il duello con il fuoriclasse belga. Il bergamasco, primo degli italiani, figura al 12° posto dell'ordine d'arrivo, a 25 secondi dal vincitore. Gimondi indubbiamente meritava di più, ma sono le cifre purtroppo quelle che contano e che fanno apparire questo Giro delle Fiandre come un'altra dura sconfitta del nostri ciclisti, anche se la classifica non dice tutta la verità, nascondendo cioè il buon comportamento degli italiani (oltre Gimondi, anche Motta e Dancelli) fino a quando circostanze avverse hanno lasciato il solo Felice a battagliare in prima linea, fra pioggia, neve e vento. Il Giro delle Fiandre è entrato nel suo vivo soltanto dopo 175 chilometri, ai piedi del muro di Grammont, dopo un inizio abbastanza tranquillo, animato soltanto da uno scatto di Motta sulla salita di Edelare, prontamente annullato da Merckx in persona. Ai piedi del Grammont, il francese Pingeon, uscito dal gruppo di testa nella compiacente scia d'una macellino, è riuscito in breve a conquistare un vantaggio di un minuto su una pattuglia d'una trentina di uomini comprendente Merckx, Gimondi. Dancelli, Boifava e Motta (rientrato dopo una foratura). Lo' scarso accordo tra gli inseguitori ha permesso al francese, solo a lottare contro il vento, di passare per primo in vetta al « muro » e di aumentare progressivamente il suo margine portandolo a sfiorare l due minuti. Dancelli e stato il primo ad opporsi con decisione alla fuga di Pingeon, trascinando con il suo esempio tutti gli altri. Il vantaggio di Pingeon ha incominciato quindi a scemare e il francese è stato raggiunto subito dopo la salita di Valkenberg, cioè a me¬ no di trenta chilometri dall'arrivo. Proprio in questo momento s'è prodotto il colpo di scena che ha eliminato in un colpo solo dalle prime posizioni Motta, Dancelli e Boifava. Due moto si sono toccate mentre sorpassavano la fila dei corridori e cadendo hanno praticamente tagliato in due il gruppo. Motta e gli altri due italiani che erano nelle ultime posizioni sono stati irrimediabilmente tagliati fuori e non sono più riusciti a ricongiungersi Davanti intanto si scafenaua in pieno la bagarre. Leman rispon de agli attacchi a raffiche di Gimondi e di Godefroot, i quali rìn tuzzano a loro volta una control fensiva di Roger De Vlaeminck. Poi scatta nuovamente Gimondi, e l'altro De Vlaeminck, con Merckx, lo raggiunge. Appena ri¬ preso Gimondi, quando mancano poco più di sette chilometri al traguardo, va via Godefroot con Leman e Merckx. Eddy si sente sicuro di se stesso, vuole tentare la vittoria anche allo sprint. Ma nel finale il tubolare posteriore lentamente gli st affloscia. Il fuoriclasse belga non può più lottare ad armi pari con Leman e Godefroot e deve accettare la sconfitta. Gianni Pignata Ordine d'arrivo: 1) Leman, km 265 In 6 ore 24'; 2) Godefroot, id.; 3) Merckx, id.; 4) Verbecck, a 10"; 5) Roslers, id.; 6) Monscré, Id.; 7) Sercu, a 25"; 8) Janssens; 9) Van Rijckegem; 10) Dolman-, 11) Pingeon; 12) Gimondi; 13) Roger De Vlaeminck; 14) Erik De Vlaeminck, tutti col tempo di Sercu.

Luoghi citati: Gand, Milano, Nizza, Parigi, Sanremo