Gli imputati di Atene diventano accusatori

Gli imputati di Atene diventano accusatori Il processo degli intellettuali antifascisti Gli imputati di Atene diventano accusatori Nell'interrogatorio di ieri tutti hanno denunciato i soprusi sùbiti, l'estorsione delle "confessioni", le violazioni della legge nei loro confronti - Coraggiosa dichiarazione della venticinquenne Fotini Misailidu (fidanzata del giovane morto venerdì in carcere) IIPstro servizio Atene, • lunedì mattina. Il processo contro 34 intellettuali accusati di avere tentato di rovesciare il regime dei colonnelli è giunto, con l'udienza di ieri, nel nono giorno. E' incominciato l'interrogatorio degli accusati, che si protrarrà sino a metà settimana, allorquando il Procuratore Generale presenterà Je richieste di pene. Sul banco degli imputati si trovano i trentaquattro accusati, per lo più professori universitari, ufficiali a riposo e studenti, sotto l'imputazione di avere complottato contro il regime, di avere preparato attività sovversive, di avere trasgredito alla legge numero 509 (che prevede anche la pena capitale per i tentativi di imporre nel paese sistemi politici comunisti). Un altro imputato, Antonio Parianos di 38 anni, è morto venerdì scorso a seguito di grave malattia, nell'infermeria del carcere. Il suo funerale si è svolto al Pireo sabato pomeriggio. Mentre l'accusa insiste nel denunciare i legami degli accusati con organizzazioni comuniste o di estrema sinistra, la difesa sottolinea invece il « valore patriottico » dei trentaquattro, che avrebbero agito per allontanare ogni sistema totalitario e per riportare la democrazia parlamentare in • Grecia. Nei giorni scorsi anche l'ex premier Panaiotis Kanellopulos ha in qualche modo giustificato la dialettica della violenza aggiungendo che furono i medesimi ufficiali attualmente al potere ad aprire il cammino della violenza. Le dichiarazioni di ieri sono state aperte da E. Nitsopulos di 33 anni, impiegato alle Poste, da T. Papamargis (un economista di 32 anni) e dal medico G. Papadopulos di 46 anni. Tutti hanno negato di avere partecipato alla serie degli attentati di cui parla il capo d'imputazione (tredici esplosioni -e sabotaggi). Essi si sono lamentati di essere rimasti per sei mesi in stato di detenzione, spesso in completo isolamento, senza ricevere notifica dei motivi alla base del loro arresto e della prigionia. Il Procuratore ed i giudi¬ ci militari li hanno invitati a riprovare le attività dei loro « complici », ma gli interrogati hanno respinto la richiesta, limitandosi alle proprie personali vicende; ed hanno ripetuto di avere agito « da uomini onesti ingiustamente sospettati, tanto che — a loro parere — nessun testimone d'accusa ha arrecato elementi a loro carico ». Fotini Misailidu di venticinque anni, impiegata, fidanzata dell'imputato Parianos deceduto venerdì scorso, si è presentata davanti ai cinque giudici militari vestita a lutto ed ha ritrattato la confessione estortagli, ha detto, durante la fase istruttoria dietro false promesse di farle visitare il fidanzato. « Il mio scopo era di lottare apertamente contro il regime al quale mi oppongo — ha detto la ragazza —. Ammetto di aver aiutato l'organizzazione Difesa democratica, facendo stampare volantini di contenuto antigovernativo. Il mio scopo preciso era collaborare per il ritorno di una vita democratica in Grecia, anche se non facevo parte del movimento di resistenza. Se ho disapprovato davanti al giudice istruttore le mie azioni, l'ho fatto a causa delle pressioni subite e delle promesse di poter venire in aiuto, in qualche modo, al mio fidanzato. Ieri lo hanno sepolta, e a me non resta che dire la verità ». Atanasio Filias, di 41 anni, ingegnere, ha precisato di essere stato invitato a casa del giudice della Corte Suprema Giorgio Kuvelakis (ricercato e poi rifugiatosi all'estero), per illustrargli il funzionamento degli esplosivi che erano giunti dall'estero per essere usati in Grecia contro il regime. Gli imputati hanno definito poi « imprecise » le dichiarazioni da essi rese davanti al giudice istruttore durante gli interrogatori avvenuti ne: sei mesi di carcere o di completo isolamento. Il processo riprende oggi (Ansa)

Persone citate: Antonio Parianos, Atanasio Filias, Giorgio Kuvelakis, Panaiotis, Papadopulos

Luoghi citati: Atene, Grecia