Due inchieste sulla morte dei 7 alpini in Alto Adige

Due inchieste sulla morte dei 7 alpini in Alto Adige Polemiche per la valanga che ha travolto quindici militari presso il lago di Braies Due inchieste sulla morte dei 7 alpini in Alto Adige I valligiani sostengono che le esercitazioni a fuoco provocano le slavine - « E' stata una fatalità eccezionale», replica il comandante del battaglione Bassano - Stamane i funerali delle vittime dal corrispondente Bolzano, lunedi matt. Le salme dei sette alpini uccisi ieri da una valanga staccatasi dalla cima del Croda Scabra sono state composte nelle bare avvolte dalla bandiera tricolore nella camera ardente allestita nell'ospedale di San Candido. Nella notte di ieri sono giunti ì parenti delle vittime, tutti giovani residenti nella provincia di Verona. I militari stavano allestendo un poligono di tiro in uno spiaz- zo presso il lago di Braies, nella zona di Ponticello, nelle Dolomiti orientali, quando una slavina li ha travolti insieme ad altri otto commilitoni. Questi ultimi sono stati tratti in salvo dai soccorritori. Due sono rimasti feriti. Trasportati all'ospedale di San Candido, le loro condizioni sono migliorate nella notte. I medici hanno emesso una diagnosi che precede venti giorni di guarigione. Per tutta la mattinata ed il pomeriggio di ieri nella cappella dell'ospedale di San Candido, dove è stata allestita la camera ardente, centinaia di persone sono venute a rendere omaggio alle salme dei sette alpini. Molti sono giunti dai paesi vicini quasi a voler sottolineare la solidarietà che lega la gente della montagna a questi loro figli stroncati da un tragico destino. Imponente è stato il pellegrinaggio dei compagni d'arme degli sventurati giovani appartenenti tutti alla brigata Tridentina. Dal battaglione Bassano sono state inviate corone di garofani rossi che sono stati posti accanto alle sette bare. Due alpini montano dì sentinella davanti alla porta della chiesetta. I funerali dei sette giovani si svolgono stamani alle 11 nel duomo di San Candido. Ieri pomeriggio sono giunte anche le autorità militari che hanno iniziato un'inchiesta sulla sciagura. Un'altra inchiesta è stata aperta dal pretore di Brunico competente per la zona. Il dolore per la tragedia che ha colpito i giovani si accompagna anche ad una certa polemica. I valligiani sostengono infatti che le esercitazioni a fuoco, anche se con armi leggere, possono compromettere la stabilità delle masse nevose e provocare a lungo andare fenomeni dì slittamento anche nelle zone dove questi erano rarissimi. Com'è appunto la zona del lago di Braies. Il compito della commissione di inchiesta militare, composta da ufficiali esperti di alta montagna e da istruttori della scuola di alpinismo militare, dovrà stabilire se la sciagura poteva essere evitata e se vi sia qualche responsabilità. Sì è saputo che venerdì scorso un capitano del battaglione Bassano aveva fatto una ricognizione nella zona dove i militari avrebbero dovuto compiere preparativi per l'esercitazione di tiro con armi leggere, esercitazione che è stata naturalmente sospesa. Questo ufficiale non avrebbe riscontrato alcun pericolo nel terreno scelto per la manovra. Inoltre le autorità militari, dopo gli. avvertimenti degli ultimi giorni relativi alle valanghe della Svizzera e dell'Austria, avevano sospeso ogni attività dei reparti in alta montagna. « Si deve soltanto ad una fatalità eccezionale e del tutto imprevedibile — ha detto oggi il comandante del battaglione Bassano, tenente colonnello Antonino Sequenzia — se la disgrazia è accaduta. Si trattava probabilmente di neve pressata dal vento, che è scivolata sullo strato di ghiaccio sottostante ». Il tenente colonnello Sequenzia ha detto che il stio reparto non aveva compiuto manovre a fuoco nella zona nhdfs negli scorsi giorni, ma non ha escluso che altri reparti del corpo d'armata abbiano frequentato il poligono di tiro. Proprio sulla questione se si sia sparato o no si accentreranno le due inchieste. Anche se la magistratura ha concesso il nulla-osta per il funerale delle salme, non è escluso che il pretore giunga a concludere che un responsabile della sciagura vi sia e prenda di conseguenza le opportune misure. Queste sono solo supposizioni; può darsi che invece risulti che la slavina era imprevedibile e che la fatalità sia costata la vita ai sette militari. Per le esequie dei sette giovani è previsto l'arrivo per stamane alle 10 del ministro della Difesa Gui. Dopo la cerimonia nel duomo di San Candido, le salme saranno trasportate ai rispettivi paesi d'origine per essere tumulate. Sono previste cerimonie religiose in tutta la provincia di Verona. e. p. e II luogo dove la valanga ha ucciso alpini Adige (Telefoto Ansa)

Persone citate: Antonino Sequenzia, Gui, Ponticello

Luoghi citati: Austria, Bolzano, Braies, Brunico, Svizzera, Verona