Venerdì e sabato disertano le corsie aiuti ed assistenti di Luca Giurato
Venerdì e sabato disertano le corsie aiuti ed assistenti in agitazione il settore ospedaliero Venerdì e sabato disertano le corsie aiuti ed assistenti Protestano per il recente accordo raggiunto tra primari e Fiaio Sarebbe in contrasto con l'evoluzione della medicina legata al lavoro di gruppo - Garantita l'assistenza per i casi urgenti nostro servizio Roma, lunedi mattina. Quasi tutto il settore ospedaliero è entrato in agitazione. Gli aiuti e gli assistenti hanno proclamato ieri scioperi nazionali per il 6-7 marzo (venerdì e sabato prossimi) e per il 12-13-14 marzo (giovedì, venerdì e sabato di quest'altra settimana). Gli infermieri, i portantini, i capisala, i portinai (cioè tutto il a e o r personale non medico) hanno confermato lo sciopero del 12 dalle ore 9 alle 12. Nel corso delle agitazioni, sarà garantita l'assistenza per i casi urgenti. Lo sciopero degli aiuti e degli assistenti non giunge inaspettato. Il settore è entrato in agitazione dopo l'accordo, raggiunto nella notte del 27 febbraio scorso, tra i primari e le amministrazioni ospedaliere («Piaro»). Con un comunicato molto duro, il consiglio dell'« Anaao » ( '« Associazione nazionale aiuti ed assistenti ospedalieri ») spiega i motivi per i quali la categoria ha deciso di non andare al lavoro, tra venerdì prossimo e quest'altro sabato, per ben 5 giorni. Ecco i I punti principali. A II protrarsi oltre ogni v limite di tollerabilità | dei tempi delle trattative per i la definizione anche normati| va del contratto di lavoro: A II mancato rispetto dei termini di accordo già j concordati e siglati tra Fiaro e Anaao,"che rompe economicamente l'equilibrio distributivo tra primari da una parte ed aiuti ed assistenti dall'altra ed accentua jl distacco e la distinzione dei primari rispetto agli altri medici ospedalieri, contrastando con l'evoluzione moderna della medicina, legata al lavoro di gruppo; A II concreto pericolo che la formula di erogazione definita « Premio primariale differenziato » rappresenti sotto forma camuffata il tentativo di riproporre il cottimo del lavoro medico ospedaliero che non ha nulla che vedere con la qualificazione; A La volontà di supera- i v re l'attuale carente sisterna di finanziamento dell'ospedale legato alle rette prevalentemente sostenuta degli enti mutuo-previdenziali che versano in gravissimi deficit dì bilancio da cui la necessità di istituire un fondo nazionale sanitario. Nel nuovo contratto tra i primari e le amministrazioni degli ospedali, che è al centro della polemica, è stato accolto il criterio, sostenuto dal ministro della Sanità, Ripamonti, di destinare una parte della somma globale prevista per il « nuovo assetto retributivo » a premi di incentivazione per l'attività scientifica, di ricerca e didattica. Saranno aboliti i « compensi capitari fissi » attualmente corrisposti dalle mutue (su questo punto gli aiuti e gli assistenti sono d'accordo). Non v'è accordo, invece, sul disegno di legge (preannunciato dal ministro della Sanità, a conclusione della difficile trattativa con i primari) che prevede, da un lato, la corresponsione da parte delle mutue della retta comprensiva di ogni elemento di costo in conformità alle prescrizioni della legge di riforma ospedaliera e, dall'altro lato, la « soppressione della tassa conguaglio creata allo scopo di finanziare, con il gettito parziale di quei compensi, l'onere derivante da precedenti accordi sul trattamento economico degli ospedalieri ». Per un miglior trattamento economico, e per « il finanziamento degli ospedali e la riforma del sistema sanitario attraverso il superamento della mutualità » ? sciopera anche il personale non medico. Le richieste eco-nomiche riguardano l'adegua-mento delle condizioni degli infermieri, portantini, capisala, portinai. alle condizioni dei sanitari. Luca Giurato
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