Decisiva l'autostrada Voltri-Sempioae

Decisiva l'autostrada Voltri-Sempioae Decisiva l'autostrada Voltri-Sempioae (Dal nostro inviato speciale) Verbania, 29 aprile. La provìncia di Novara sidivide in due zone nettamen- te diverse: il Basso Novarese, pianeggiante, con una econo- mia forte e buone prospetti- re di sviluppo; l'Alto Novare- se, cioè l'area del VerbanoCusio - Ossola. montagnosa, non propriamente depressa, ma con caratteristiche e problemi del tutto particolari. E' tenendo conto di questa realtà che, dopo aver esaminato la situazione di Novara negli articoli apparsi su La Stampa di venerdì scorso, ci soffermiamo ora sulle esigen- 2e che VAlt0 Novarese prò spetta alla nascente Regione Piemonte. Con i suoi 210 mila abitanti il Verbano-Cusio-Ossola rappresenta quasi la metà della popolazione della provincia di Novara e il 4,9 per cento dell'intera popolazione piemontese. Potrebbe essere definita dagli economisti e dai sociologi una « terra campione » perché è raro trovare, in uno spazio tutto sommato non grande, tanta varietà di problemi: l'accentuata posizione marginale nei confronti dei più importanti centri della regione piemontese; la non sempre facile convivenza tra l'anima turistica e quella industriale, specie lungo la riva del Lago Maggiore: la prò rompente vitalità delle piccole e medie aziende del Cusio (pensiamo a Omegna), la staticità delle industrie di Verbania ed i faticosi tentativi di riconversione della struttura siderurgica dell'Ossola: l'aspirazione a diventare il « polmone verde residenziale» della megalopoli milanese e il torpore che si manifesta nelle iniziative per rammodernare e potenziare le attrezzature turistiche e alberghiere lacustri ed alpine; lo spopolamento della montagna, l'inquinamento delle acque dei laghi: una carenza di operai specializzati e qualificati ac- compagnata da una larga f'" cfle altrove) disponibili- ta di manodopera femminile: una certa interdipendenza con M Cantoni svizzeri del Ticino e ael Valiese accentuata dai quattromila « frontalieri » che risiedono nell'Alto Novarese ma che si guadagnano il pa ne nella Confederazione Elvetica. Inoltre: il soffocante intasamento delle strade, il penoso invecchiamento delle ferrovie e l'ingorgo permanente dello scalo ferroviario di Domodossola: « Per avere un quadro veramente completo — osservava ironicamente uno studioso — mancano soltanto i problemi portuali che, tuttavia, ci saranno il giorno in cui si realizzerà il prolungamento del canale navigabile padano fino al Lago Maggiore ». Invece questi fattori nega- tivi sono bilanciati da eie- menti positivi, quali la pre-senza di aree industriali in-torno ad Arona, Omegna, nel-l'Ossolano ed a Verbania; le attività turistiche lungo lariva occidentale del Lago Maggiore e il turismo dì mon- lagna che ha ì suoi punti di forza a Macugnaga, nella Val Vigezzo, in Val Formazza e intorno al Mottarone. ji radicale miglioramento delle comunicazioni stradali e ferroviarie è il punto di partenza per sfruttare le « ri sorse dormienti » del Verba- no-Cusio-Ossola e ridare slan- cio all'economia di tutta la zona. A questo fine appare decisiva l'autostrada Voltri-Sempione. Il presidente della Camera di Commercio di Novara ingegner Capuani è ottimista: « Entro l'anno 1975 arriverà a Gravellona ». Il segretario provinciale della de Novarese soggiunge: « Bisogna fare in fretta; è un'opera essenziale per tutto l'Alto Novarese ». . Il sindaco di Verbania, dottor Stefano Ammenti, dice: « L'autostrada non ci porterà ricchezza immediata pe ro consentirà a i torme si che 0SSi arrivano in pochi di af *acciarsi sulle sponde del La so Maggiore in un ora di auto. Condizioni favorevoli di traffico indurranno an che nuovi insediamenti indu striali ». Il presidente dell'Unione In- duslriali del Verbano-CusioOssola ing. Severino Cristofoli e il direttore dott. Ongarato sono vivacemente polemici: « Torino fa di tutto per impedirci di avvicinarci a Milano. L'autostrada del Sempione non interessa ai torinesi e questo è soltanto un esempio. Novara non è da meno: nel momento in cui Varese e Milano manifestarono interesse al ponte di tre chilometri sul Lago Maggiore, da Intra a Laveno, i novaresi intervennero per avocare a sé il progetto e insabbiare tutto ». Siamo nella villa dell'ing. Cristofoli a Villadossola. Da una ampia vetrata si domina la piana sottostante. Il presidente degli industriali, accalorandosi, ce la indica: « Guardi, abbiamo aree a poco prezzo, esenzioni fiscali, larga disponibilità di manodopera ed enormi risorse idroelettriche, perché l'Ossola produce il 7 per cento di tutta l'energia elettrica nazionale. Trova giusto che migliaia di nostri operai debbano alzarsi al mattino alle cinque e tornare a casa alle dieci di sera per andare a lavorare in Svizzera? Torino deve abituarsi a considerare questo nostro angolo non soltanto come un grattacapo ». A Domodossola il sindaco democristiano dott. Edgardo Ferrari ripone molte speranze nell'autostrada « che inserirà l'Ossola in un circuito europeo » ma, per utilizzare « tutte le risorse che oggi dormono », punta non soltanto su Torino o su Milano e Novara ma anche sullo spirito associativo delle amministrazioni locali ossolane: « La Regione — dice — dovrà darsi una struttura nuova che ci rappresenti veramente tutti. Però, non dobbiamo attenderci tutto dalla presenza degli altri; è anche un problema di presenza nostra ». Sergio Devecchi

Persone citate: Capuani, Cristofoli, Edgardo Ferrari, Ongarato, Sergio Devecchi, Severino Cristofoli