Il Gornik finalista a Strasburgo grazie alla monetina dopo 330'

Il Gornik finalista a Strasburgo grazie alla monetina dopo 330' Coppa delle Coppe: faticosa e movimentata qualificazione Il Gornik finalista a Strasburgo grazie alla monetina dopo 330' Oltre mezz'ora di interruzione nello spareggio di ieri per guasti all'impianto di illuminazione nello stadio francese - Lubanski porta in vantaggio i polacchi, pareggia Capello su rigore - Dopo l'I a 1 i supplementari (Dal nostro inviato speciale) Strasburgo, 22 aprile. La Roma esce dalla Coppa delle Coppe condannata da una monetina beffarda al termine dei tempi supplementari. I 90 minuti di gioco erano terminati in parità: 1 a 1 ed il risultato non era più mutato. Questa volta la sorte ha voltato le spalle ;i Herrera, che era stato invece favorito a Eindhoven. La fortuna, però, ha favorito chi l'ha più meritata. La squadra polacca del Gornik, .specialmente nti primo tempo, ha offerto uno spettacolo di gioco senz'altro superiore a quello degli avversari, potendo contare su un attacco incisivo, in cui sono emersi uomini di classe come 1.u l)n ii sk i, Banas, Szarinski, Szollysik. La Roma ha opposto una difesa valida, ma le sue punte Landini e Cappellini sono state troppo inconsistenti per poter creare dei seri pericoli alla difesa polacca. Landini si è mosso con grande volontà, Peiró è stato commovente, ma gli anni sono apparsi per lo spagnolo un handicap difficile da superare. A Cappellini è mancata la grinta, la decisione, per concretare il prezioso lavoro che hanno svolto Salvori, Capello e Benitez, subentrato a Scaratti nel secondo tempo. Il Gornik ha condotto per lunghi tratti il gioco con improvvisi sganciamenti dei mediani e dei difensori che hanno messo spesso in difficoltà i romanisti. Ma la Roma esce a testa alta dal torneo. Ha avuto il merito di non aver perduto sul campo di fronte ad un avversario sicuramente più forte. E' stata un'altra drammatica partita fra le due squadre/che si sono contese in un lungo interminabile duello l'ingresso alla finalissima della Coppa delle Coppe. Una battaglia iniziata con l'1-l dell'Olimpico, proseguita a Katowice, e terminata stasera a Strasburgo, con le squadre stremate dalia fatica. Questa sera è accaduto di tutto, in una atmosfera di suspense "che ha tenuto con il fiato sospeso i diciannovemila spettatori che gremivano le gradinate dello stadio francese. I sostenitori della Roma giunti dalla capitale, gli italiani che lavorano in Germania e in Francia, hanno sofferto insiem . oni giocatori. La scelta di Strasburgo sede dello spareggio s'è rivelata infelice perché il campo non è adatto ad ospitare un incontro di livello internazionale. Dopo appena due minuti di gioco lo stadio è piombato al buio per un guasto all'illuminazione. L'inconveniente s'è ripetuto al 6" minuto di gioco, mettendo in pericolo il proseguimento dell'incontro. E' sembrato ad un certo momento che l'arbitro francese Machin avesse deciso di rinviare la gara a domani. Ma poi il guasto è stato riparato e s'è potuto proseguire regolarmente. L'interruzione è durata in tutto circa 45 minuti. Il Gornik ha raccolto il frutto della sua superiorità con una rete segnata dal fuoriclasse Lubanski al 41' del primo tempo. La Roma ha accusato il colpo. La difesa ha continuato a resistere disperatamente, ma il persistente gioco abulico delle « punte » ha fiaccato il mora¬ le dei giallorossi, che non riuscivano a concretizzare il grande lavoro sviluppato a centrocampo. Nella ripresa però la squadra di Herrera ha avuto una orgogliosa impennata. S'è gettata verso una rimonta che sembrava impossibile e al 12' è stata premiata. L'arbitro ha concesso un rigore a favore dei giallorossi per un fallo di Plorenski su Petrelli. For¬ se il direttore di gara è stato troppo severo con i polacchi, ma il pareggio è stato il giusto premio per la Roma che stava dimostrando una chiara superiorità di manovra. I polacchi sono apparsi sorpresi dal prepotente ritorno degli avversari. Si sono sbandati. Non hanno rinunciato ad attaccare, ma la Roma non ha saputo approfittarne, per la solita congenita sterilità della prima linea. I tempi supplementari sono stati drammatici. Le squadre, stremate dalla fatica, hanno fatto di tutto per superarsi, ma non ci sono riuscite. Ormai nei muscoli e nella mente degli atleti non c'era più la lucidità necessaria. Dopo i tempi supplementari intorno all'arbitro si sono riuniti giocatori, dirigenti ed altre persone, in/attesa del sorteggio. E' stato un momento veramente drammatico. Quando l'arbitro ha sollevato in aria la monetina, che è ricaduta a terra, i giocatori polacchi sono scattati, abbracciandosi, fra urla di gioia. Sul campo sono scesi alcuni tifosi dei Gornik, che sventolavano bandiere polacche, mentre i tifosi italiani rimanevano con aria mesta a guardare la scena. Negli spogliatoi Herrera si rammaricava: « E pensare che nei due sorleggi precedenti, quello per le maglie e quello per il campo, la Roma era stata favorita! La monetina aveva sempre dato "testa", e anche questa volta Peiró aveva scelto questo segno; ma purtroppo il risultato del sorteggio decisivo non è stato favorevole ». Mario Bianchini ROMA: Ginuliì; Scaratti (Benitez), Bet; Salvori, Spinosi, Santarini; Cappellini, Landini, Peiró, Capello, Petrelli. GORNIK: Kostka; Kuchta, Oszlislo; Florenski, Gorgon. Szoltisyk; Wilczek, Olek, Banas, Lubanski, Szarinski. Arbitro: Machin (Fr.). Spettatori: 15.000 circa. Strasburgo. Landini impegna il portiere polacco con un insidioso colpo di testa (Telefoto)

Luoghi citati: Francia, Germania, Katowice, Plorenski, Roma, Strasburgo