L'imprevedibile budget di Jenkins disorienta laboristi e conservatori di Carlo Cavicchioli

L'imprevedibile budget di Jenkins disorienta laboristi e conservatori Il Cancelliere dello Scacchiere ha scelto la cautela L'imprevedibile budget di Jenkins disorienta laboristi e conservatori Il partito al governo si attendeva un programma più popolare, l'opposizione si preparava ad accusare il Tesoro di demagogia - Il ministro, invece, ha messo le verità economiche al disopra degli interessi di partito (Nostro servizio particolare) Londra, 15 aprile. Il bilancio di previsione per l'anno finanziario 1970-71, presentato ieri alla Camera dei Comuni dal Cancelliere dello scacchiere Roy Jenkins, ha lasciato stupiti e perplessi i parlamentari dell'opposizione e insieme ad essi, in una concordanza rara, anche un buon numero di deputati laboristi. I conservatori appaiono disorientatì: si aspettavano un budget demagogico preelettorale, ricco di concessioni intese a conquistar simpatie e voti per il governo, e invece Jenkins gliene ha servito uno cautissimo, « degno dell'avarizia del dickensiano Scrooge ». Erano pronti a contrattaccare su questo terreno, accusando il Gabinetto di prodigalità manovriera, 3 l'imprevedibile Cancelliere (ministro del Tesoro e delle Finanze) « ha disinnescato i loro cannoni », come osserva il « Guardian ». La stampa approva I laboristi sembrano confusi per un ragionamento, se si può dir così, uguale e contrario a quello dei rivali: molti ritengono che un po' più di generosità, una iniezione più robusta di denaro nei consumi, avrebbe giovato parecchio a restaurare in fretta la popolarità del partito, così scossa dopo anni di misure restrittive. A loro il Cancelliere ha replicato oggi in una riunione del gruppo parlamentare socialista, sottolìneando che « non c'è vantaggio né per il partito né per il Paese se ci si approssima alle elezioni con una strategia finanziaria demagogica simile a quella usata tante volte in passato dai conservatori ». La stampa londinese, a differenza dei deputati, loda pressoché unanimemente la linea scelta da Jenkins. Perfino il conservatore Daily Telegraph ha moderato oggi la sua spiccata antipatia per il governo in carica e commenta: « Francamente, questo è un budget piatto: manterrà l'economia in ordine, ma non farà nulla per renderla più vivace ed efficiente: e tuttavia mantener l'economia in ordine è già qualcosa ». Una spada di Damocle Il Financial Times definisce nel suo editoriale il bilancio come un « non event » politico, ovvero un « non avvenimento ». Ma appunto per questo, precisa, bisogna congratularsi con il Cancelliere: « A dispetto del grande successo nella bilancia dei pagamenti e nella restituzione dei debiti, le sue possibilità di ridurre le tassazioni erano strettamente limitate dal rapido incremento dei salari registratosi negli ultimi mesi e dall'espansione dei consumi inevitabilmente correlata a questa ascesa: Jenkins ha riconosciuto con franchezza i limiti e ha scelto deliberatamente di agire con cautela». Di analogo parere sono l'indipendente Times e il radicale Guardian. Per il commentatore della Reuter il budget di ieri è « un orso lento, ma difficile da adescare ». E la diagnosi è confermata dalla moderazione inaspettata dei leaders conservatori nel dibattito odierno in Parlamento sul bilancio. Essi non hanno risparmiatp sarcasmi per l'avarizia del governo che « più promette e meno concede », ma in sostanza han detto che lunedi, alla chiusura della discussione, non chiederanno neppure la « division of the house ». Cioè non ci sarà bisogno del voto perché il budget sia approvato: il che, relativamente al bilancio dì previsione, non avveniva più dal 1964 quando i laboristi andarono al potere. Nelle parole di Ian MacLeod, portavoce finanziario dei « tories », questo bilancio è un Babbo Natale zoppo, ma i Babbi Natale sono sempre degni di rispetto anche se minorati. Ad un esame attento, però, ed è il Times ad avanzare oggi questo rilievo, il prudente budget di Jenkins, che concede in tutto agli inglesi uno sgravio di circa 220 milioni di sterline (330 miliardi di lire) è forse più « elettorale » di quanto non sembri a prima vista. Il putito centrale di tale analisi è la decisione dì elevare il reddito minimo imponibile di 70 sterline per i non sposati e di 90 sterline per le coppie: nel primo caso saranno esenti da tasse i guadagni fino a 325 sterline annue (mezzo milione circa) e nel secondo fino a 465 sterline (settecentomila lire circa). Il che significa esentare dal fisco altri due milioni di cittadini a basso reddito: categoria in cui cadono innumerevoli diciottenni, i quali andranno alle urne per la prima volta nelle prossime elezioni. In più si direbbe che Jenkins, pur mostrandosi oggi come l'uomo che ha messo le verità economiche al disopra degli interessi del partito, si sia tenuta in serbo un'arma « demagogica » da usare nel momento, politico più adatto. A chiusura del suo discorso, ieri, ha dichiarato di aver scelto la prudenza, ma di « esser pronto ad apportare ritocchi nei prossimi mesi ove la sua cautela si riveli eccessiva ». In altri termini, nulla gli impedisce di presentare un altro budget, e questo generoso, alla giusta distanza dalle elezioni. Tutto sembra indicare che queste avverranno nel prossimo autunno, e a settembre Jenkins avrebbe facoltà di concedere il suo regalo ai cittadini che tornano dalle vacanze, calando giù la spada dì Damocle ehe ha appeso sopra le teste dei conservatori. Carlo Cavicchioli 4

Persone citate: Babbi Natale, Jenkins, Roy Jenkins

Luoghi citati: Londra