Il cocktail "Forza Cagliari"

Il cocktail "Forza Cagliari" Il cocktail "Forza Cagliari" Dal disco sul Cagliari al fiorire di migliaia di scudetti tricolore - Una firma di Riva su un pallone valutata centomila lire - Ultima ironia di Scopigno Que viva Riva!, è la scritta più significativa e, più dotta vista a Cagliari. Un urlo già messicano, e con tutta la carica di un popolo che conosce l'emigrazione e la conseguente necessità di saper lottare. Sono sfilati in grembialino bianco e bandierine rossoblu anche i bambini di una scuola materna, a due a due, tenendosi per mano, con al lati e alle spalle tre maestre scudettate sul petto e le braccia. Per dieci minuti hanno bloccato un Importante bivio di via Roma. * * C'è chi stravede per Nené. Una signora grassissima, che una volta si è anche tinta il volto di scuro per meglio identificarsi con il centrocampista cagliaritano. Domenica ha violato gli spogliatoi, ha investito il radiocronista Ciotti con tutta la violenza che aveva in corpo, accusandolo senza alcuna ragione di aver osteggiato il Cagliari. Raccontò poi Walter Chiari che negli spogliatoi si al- zarono urla come « Hanno sputato su Sandro Ciotti », urla pari al famoso « Hanno ammazzato compare Turiddu ». * * A Qlbia pare che in una fabbrica tre ostinati operai di fede juventìna abbiano dovuto lavorare, lunedì scorso, con addosso una maglia adornata dai celebri « quattro mori » sardi. * * Nel bar dell'albergo che accoglie da sempre calciatori, dirigenti, giornalisti, è stato lanciato il cocktail « Forza Cagliari », una mistura frettolosamente presentata con un'insegna di cartone scritta a biro. Nessuno lo beve, ma la trovata riscuote commenti favorevoli. Il colore è di un rosso variegato, e pare che contenga, forse simbolicamente, un po' di pepe. * * Non si erano mai visti tanti cagliaritani sorridenti. Di solito sono contenuti, sobri, con viso austero. Da domenica sera si sorride continuamente. Ha una bandierina di carta appuntata all'altezza del cuore persino un povero mendicante che siede in via Roma, cieco e poliomielitico. •k * La telefonista, sovraccarica per le chiamate che riguardano decine di giornalisti, ha avuto tempo per un suo anti-striptease molto sardo. Nel momento esatto in cui il Cagliari è diventato campione, è uscita dall'intrico di cavi inalberando uno scudetto sul braccio. Da quel momento gli emblemi tricolori sono fioriti dovunque, negli ascensori e sulle maglie del bambini, appiccicati sulle auto e ai tavoli dei ristoranti * * l giornali? Andati a ruba. Gi gi Riva? Dipinto coi gessetti sui marciapiedi come si fa solo col santi. La casa di Andrea Arrica da domenica a lunedì? Come se fosse stata attraversata da- un esercito dì bulldozer. Sembra che dopo mille brindisi, e mille fol Ite. telefonale, schiamazzi di popolo soilo le finestre, Domenghi ni abbia latto una spaghettata "cl m"""'0',,'"7''I' Riva inocula a carte e tutti gli altri 'seguitavano a urlare e abbracciali. Per pacificare la gen- te in stm"a' si, arrivò a. "ues'" compromesso: - far scendere un attimo Rive, presentarlo ai tifosi, che solo a questo patto ultima¬ tivo avrebbero smesso di picchettare la casa. * * Dorgali, poche migliaia di abitanti, settecento immigrati che contribuiscono a mantenere una squadretla di football versando quando possono mille o duemila lire. C'è bisogno anche di un pallone. Viene richiesto al « grande fratello » Cagliari, che ne manda due, di cui imo firmato da Gigi Riva. Diventa subito un oggetto intoccabile, un totem. Ma uno degli emigrati viene a saperlo, 10 vuole, e versa centomila lire, pur di avermi una « copia ». Ecco cosa vale un autografo di Gigi sul suo strumento di lavoro. * * Due colpi lunghi, tre brevi: questo il segnale vittorioso dei clacson. Se appena si fa vivo un tizio con macchina fotografica o cinepresa, subito si formano gruppetti. Per regalare immagini dt cagliaritani felici. * * Confidenza di Arrica: « Riva è grandissimo, lo sanno tutti. Ma è grande anche fuori del campo di football, lo è quando si tuffa, quando gioca a carré. Uno che vuole vincere sempre. Non si arrende mai. L'ho visto tuffarsi e sembrava un olimpionico. E negli spogliatoi? Arringa i compagni e 11 costringe a battersi, li persuade. Durante l'intervallo della partita più cruciale, con la Juventus a Torino, Riva affrontò 1 colleghi dicendogli che non avrebbero dovuto perdere a nessun costo, a rischio di uscire tutti in barella. * * C'è anche 11 disco del Cagliari. Dura un'ora. Racconta la storia della società, dall'inizio al fasti di oggi. Certo chi non è tifoso si smarrisce nella ricostruzione pressoché mitologica di dati, voci, interviste, confessioni, radiocronache. Ma la fame del tifoso è non solo onnivora, è anche ad « alta fedeltà ». * * Il cocktail necessita di un'ultima ciliegina. Appartiene, è ovvio, al filosofo Scopigno. Dopo aver pianto, riso, brindato, dopo avere spartito abbracci e complimenti con tutti, dorme tre ore. I Lo svegliano telefonandogli. Gli \ chiedono come sta, cosa può dire il « giorno dopo ». Risponde ironicamente: a Be', adesso mi divertirò di meno. E' finito l'interesse a. La più bella, ineffabile bugia dì questa città vittoriosa. 8- RrP-

Persone citate: Andrea Arrica, Ciotti, Gigi Riva, Riva, Sandro Ciotti, Scopigno, Walter Chiari

Luoghi citati: Cagliari, Dorgali, Torino