"A Torino guariscono grandi ustionati con il corpo piagato al 75-76 per cento" di Giorgio Lunt

"A Torino guariscono grandi ustionati con il corpo piagato al 75-76 per cento""A Torino guariscono grandi ustionati con il corpo piagato al 75-76 per cento" Il recente caso di Stoccolma (un operaio investito dalle fiamme e «risanato» con un trapianto di pelle) non deve creare illusioni - Che cosa è il «letto caldo» Nei giorni scorsi un'agenzia di stampa ha dato notizia che a Stoccolma un operaio — investito da un'esplosione di gas che gli aveva ustionato l'85 per cento del corpo — è stato salvato trapiantandogli pelle di cadaveri e con uno speciale letto « caldo ». Un annuncio che ha destato sensazione, perché l'innesto di epidermide asportata da un cadavere può apparire rivoluzionario, in quanto significhe rebbe una decisiva vittoria sul fenomeno del « rigetto », che per ora sembra utopistica Abbiamo sottoposto il caso al prof. Simone Teich-Alasia, primario di chirurgia plastica ricostruttiva del « Centro traumatologico Inail » di Torino e direttore dell'annesso reparto « grandi ustionati ». E' — nel suo genere — l'unico reparto in Italia per la terapia delle ustioni di particolare gravità e uno dei più moderni e attrezzati sul piano europeo. E' possibile — chiediamo — salvare un « grande ustionato » con trapianti di pelle prelevata da un cadavere? « Non bisogna farsi illusioni — risponde il prof. Teich-Alasia — sull'efficacia della cute cadaverica, come di quella "donata" da persone viventi. Il rigetto è inevitabile. L'85 per cento di pelle ustionata, secondo quanto rivela la notizia da 'Stoccolma, supera il limite finora riconosciuto come massimo per la sopravvivenza Nel caso di ustioni, così estese, dobbiamo pensare si trattasse solo in parte di ustioni profonde, affiancate da altre superficiali. Perché, in caso contrario, una perdita di cute tanto ampia ben di) ficilmente avrebbe potuto essere sostituita. « Quanto all'impiego di cute di cadavere — spiega il professore — è risaputo (ed è stato ribadito la scorsa settimana al congresso di chirurgia plastica svoltosi a Monaco di Baviera, al quale ho partecipato) che ha una sopravvivenza assai limitata». Gli innesti omoplastici — vale a dire con cute di cadavere o di « donatori » — è una semplice medicazione biologica provvisoria. Un accorgimento di uso comune, allo scopo di migliorare le condizioni generali del malato. « Nel nostro Centro — aggiunge il professore — otteniamo eguali risultati lasciando sulle lesioni, durante la fase critica, il tessuto necrotizzato. Queste croste, essiccandosi, sono una valida barriera contro la perdita di plasma e le infezioni. Appena lo stato generale del paziente migliora — anche con l'ausilio di perfusioni e infusioni di sostanze organiche che evitano il grave depauperamento che si instaurerebbe — passiamo al trattamento " esposto " Nel nostro Centro non rappresenta davvero una novità. Lasciamo esposta all'aria tutta la superficie corporea per accelerare la cicatrizzazione. Questa terapia è possibile solo in quanto disponiamo di un reparto " isolato " dove circola aria sterile opportunamente condizionata e umidificata ». In che consiste — chiediamo — il letto « caldo » adottato nella clinica di Stoccolma? Risposta: « Per gli ustionati più gravi anche noi usiamo i letti con "tende di climatizzazione", sotto le quali possiamo regolare temperatura, ventilazione, umidificazione secondo le necessità. Inoltre, quando le scottature riguardano sia la parte anteriore che quella dorsale, impieghiamo speciali « letti girevoli" . che permettono di voltare l'ustionato senza cau sargli sofferenze. Spesso è ne cessano ricoprire le ustioni profonde con cute sana del lo stesso paziente Se le piaghe sono vaste, non si può ovviamente scorticare il ma,a lo. In questi casi ci soccor¬ runmagqdndcdizeqtoms re il "Mesh-graft dermatome". un apparecchio americano non più voluminoso della macchinetta che le massaie adoperano per fare le lasagne ». Il congegno — semplice quanto utile — consiste in due rulli azionati da una manovella. Si asporta un lembo di pelle dal paziente, la si colloca su una sottile lastra di materia plastica e la si. infila tra i rulli, che sono zigrinati. In pochi secondi ne esce un segmento di pelle quasi impalpabile, che moltiplica 3-4 volte la superficie originaria ed è retinata come una zanzariera. Non resta che applicarla sulla bru- I I i all'avanguardia. Siamo riuscì- . ti a salvare individui che ave- j vano il corpo piagato al 75- i 76 per cento ». | Nessun « miracolo », dun- \ viene dall'estero in que- I ciatura, con la quale si amalgama perfettamente. « Nel delicato settore delle I "grandi ustioni" — conclude U prof. Teich-Alasia — Torino può considerarsi senz'altro -. que, sta branca della scienza. La nostra città ha precorso, semmai, le tappe delle innovazioni. Tant'è vero che ad ispirarsi al « Centro grandi ustionati » di via Zuretti arrivano delegazioni di specialisti di numerosi Paesi. Giorgio Lunt

Persone citate: Simone Teich-alasia

Luoghi citati: Italia, Monaco Di Baviera, Stoccolma, Torino