Tamara voleva che la marchesa morisse e pagava i "sicari" col denaro di Bormioli?

Tamara voleva che la marchesa morisse e pagava i "sicari" col denaro di Bormioli? Si avvia alla conclusione il "giallo,, del delitto mancato Tamara voleva che la marchesa morisse e pagava i "sicari" col denaro di Bormioli? Questa la grave accusa contro Fattrice in carcere a Parma con l'imputazione di tentato omicidio - Paolo Scaglia (arrestato giovedì) dovrà invece rispondere di ricettazione - Spiccato mandato di cattura contro Eric Banti per lo stesso reato della Baroni L'ex miss in una cella isolata e guardata a vista giorno e notte - E' stordita e febbricitante: non si aspettava di finire in prigione (Dal nostro inviato speciale) Parma, 10 aprile. Altre manette pronte, nel « piallo » di Parma. Tamara Baroni è in carcere da ieri sera, come pure Paolo Scaglia, che è stato arrestato un paio d'ore dopo di lei; e dal 7 marzo è incarcerato, pure nelle prigioni di S. Francesco, Ignazio Cocco. Stamattina alle 9 il giudice dott. Fùrlotti ha Armato il quarto mandato di cattura. E' per Eric Banti, il foto¬ grafo di Roma', amico, di Tamara. In questo caso, però, le manette non sono' scattate, perché il giovane non trova; è ormai un mese che i carabinieri lo cercano senza riuscire a sapere dov'è. Il 4 aprile scorso il giudice gli aveva notificato* alla sua abitazione di Roma, in via Baronale, un avviso di reato, che era stato ricevuto e firmato da suo padre, Mario, ex tesoriere della Confindustria. Il magistrato sperava che quel- l'avviso inducesse il Banti a presentarsi, ma è stato inutile, ora ha quindi firmato il mandato di cattura. L'imputazione è dì concorso in tentato omicidio plurimo, come quella di Tamara. Ma la Baroni ne ha anche altre: estorsione, truffa, furto, falso in assegni; lo Scaglia è accusato di ricettazione; il Cocco di tentato omicidio plurimo e minacce. Ai nuovi mandati di cattura il giudice è arrivato dopo aver raccolto elementi e testimonianze che ha ritenuto decisivi. Un buon apporto per questi risultati è stato dato dall'indagine bancaria svolta dal dott. Furlòtti a Parma e a Milano sui conti della Baroni, dell'industriale Pier Luigi Bormioli e di altri personaggi della vicenda. Inoltre il magistrato avrebbe trovato dei testimoni oculari che affermano di aver visto, il 23 gennaio scorso,.nella strada bassa dei Folli, a bordo della famosa Bmw targata Roma E..., Tamara Baroni e, forse, Eric Banti. L'auto del delitto Questa vettura, come si sa, pare che avesse il compito di stringere la «600» sulla quale piaggiavano la marchesa Maria Stefania Balduino Serra, moglie di Pier Luigi Bormio-, li, e tre dei suoi quattro figli, in modo da favorire il suo scontro con il camion guidato da Ignazio Cocco. L'incidente finì poi in modo diversa da quello che era il progetto: la « 600 » rimase indenne e l'autoveicolo del Cocco andò a schiantarsi contro il pilastro di un cancello. Eric Banti ha 31 anni, è scapolo, statura media, capelli divisi da una scriminatura, corporatura esile, abiti sportivi. A Roma, gestisce, con un socio, uno studio fotografico che di solito lavora per l'industria. La sua amicizia con la Baroni si dice che sconfini nella « cotta ». Banti lo si vedeva spesso con l'attrice prima del clamore di' questo giallo e qualche ■Vòlta anche recentemente. In 'una intervista concessa a 'Roma, nei primi giórni in cui si faceva il suo nome, il fotografo disse che il 23 gennaio non era a Parma e non era nemmeno in possesso della sua Bmw che aveva pre. stato. Non precisò a chi. Ma la macchina fu sequestrata dai carabinieri a Parma, davanti all'abitazione di Tamara Baroni la quale ammise di essere stata in possesso della Bmw. 1 tre personaggi, Baroni, itiiiiitiiiiiiililliiilliiiiilfiiiiliiiiiiiitllltiiHillil* Banti, Cocco, sono accomunati dalla stessa imputazione di tentato-omicidio plurimo; imputazione che potrebbe ampliarsi sulla base di nuove indagini che sono in corso e riguardano la. droga. E' da molto tempo che in questa vicenda, di tanto in tanto, il discorso sfiora o tocca gli stupefacenti; Tamara accusò l'ex amante Pierluigi Bormioli di farne uso e infatti l'avviso di reato contro l'industriale riguarda, oltre l'aborto su persona consenziente, l'uso e la detenzione di sostanze stupefacenti. Cocco ha ammesso di trafficare in sigarette, ma, secondo il giudice, questa ammissione è fatta senza reticenze per nascondere traffici diversi e più gravi. Sull'argomento droga sembra abbia intenzione di scatenarsi anche la difesa di Tamara, evidentemente convinta di poter « incastrare » altri personaggi, alleggerendo la pressione sull'attrice. Oggi l'avv. Giovanni Bovio, il difensore milanese di Tamara, al quale si è in questi giorni unito l'avvocato parmigiano Decio Bozzini, ha detto: « Le indagini hanno finora trascurato l'aspetto saliente della storia, non puntualizzando i retroscena e le abitudini di un certo mondo dove si è fatto uso e abuso di sostanze stupefacenti ». L'arresto di Paolo Scaglia (29 anni, tappezziere-imbianchino, ex giocatore di rugby) per ricettazione e l'imputazione della Baroni per estorsione, truffa, furto, falso in assegni, stanno a convalidare la convinzione del giudice sull'intenzione di Tamara di attuare il suo piano per la soppressione della marchesa, sfruttando il denaro dell'amante. Lo stesso Bormioli, nel corso dei suoi interrogatori resi prima al sostituto procuratore dott, Tarquini e poi al giudice dott. Furlotti, aveva ammesso che Tamara gli aveva sottratto un blocchetto di assegni, firmando due chèques per un totale di 10 milioni; lui, informatto da un funziomritydella.impaglia quale ì due assegni erario stati presentati, aveva ugualmente dato il suo benestare per il pagamento. I dieci milioni erano finiti in parte a Scaglia — e di qui l'imputazione di ricettazione — ed in parte a Nereo Camisa, che però li aveva poi restituiti; altri sarebbero finiti a PhUip « il marsigliese » che, non ancora ben identificato, ora viene indicato con un nome, ora con un altro. 11 denaro aveva lo scopo di pagare i « killers » che avrebbero dovuto uccidere la marchesa. Ma nessuno dei sicari aveva intenzioni serie: di una decina dì progetti di omicìdio, soltanto l'ultimo avrebbe avuto esecuzione attuandosi con l'attentato del 23 gennaio sulla strada bassa dei Folli. II dott. Furlotti conta di riuscire a cavar fuori da questa intricata vicenda la verità che ancora si cela dietro un intreccio confuso di storie. Spera di trovare nella Baroni una collaboratrice che si decida a confidargli le molte cose che ancora non ha detto nei suoi numerosi diari scritti per i settimanali. Furlotti andrà a interrogare Tamara domattina. Sarà l'inizio di una serie di interrogatori all'attrice, che non si concluderanno prima dì tre o quattro giorni. Dopo toccherà a Scaglia: poi verranno i confronti, anche con personaggi che non sono in carcere. Il difensore di Scaglia, l'avv. Luca Ambanelli di Parma, ha deciso di chiedere per il suo difeso la libertà provvisoria per mancanza di indizi. Rimarrà in cella Non ci sono invece probabilità di libertà provvisoria per la Baroni, in quanto la sua imputazione di concorso in omicidio plurimo la esclude. Le prospettive per l'attrice sono due: che nel giro d'una ventina di giorni il magistrato revochi il mandato di cattura — cosa ben poco probabile — e la rilasci; oppure che la rinvìi a giudizio, cosa che accadrà quasi sicuramente. E in questo caso, nella migliore delle ipotesi, il processo potrebbe svolgersi nella prima sessione della Corte d'Assise, che è fissata per luglio. Tamara ha vissuto la sua prima giornata di carcere rimanendo a letto. E' chiusa in una stanzetta provvista di servizi. E' sola, perché così esige il regolamento, fino a quando non sarà stata interrogata dal giudice. Dopo, se vorrà, potrà andare in una camerata con sei posti, nella quale vivono le altre quattro detenute ospiti attualmente del carcere femminile di Parma. Tre sono ladre, hanno 41, 53 e 32 anni; la quarta, di 23 anni, fu protagonista qualche tempo fa d'un tragico episodio: a Fidenza, sua città, si gettò dalla finestra in- sterne con il suo bambino di quattro anni, lui morì e lei rimase soltanto ferita. L'attrice è guardata a vista, giorno e notte, attraverso uno spioncino da tre donne sorveglianti, che si alternano nei turni. Il provvedimento è suggerito da un suo tentativo di suicidio che attuò un paio di anni fa tagliandosi le vene. Ieri sera, quando è arrivata dopo le 23 in autoambulanza proveniente da Cesena, dov'era stata arrestata nell'abitazione dello zio prof. Arnaldo Fortuna, primario di ginecologia, Tamara Baroni è stata sottoposta ad una visita medica da parte del dott. Speciale, della Casa di pena per minorati fisici, il quale le ha somministrato un sonnifero. Prima di mettersi a dormire l'attrice ha chiesto del latte, ma la cucina del carcere ne era sprovvista e poiché i negozi erano chiusi, il direttore dott. Magliulo le ha fatto avere del latte che aveva in casa. Colpita da febbre Questa mattina la Baroni è stata visitata anche dal prof. Bini, che dirige il Centro clinico presso gli istituti di pena parmensi. Sia ieri sera, sia questa mattina è stata trovata affetta da una lieve febbre. Nei giorni scorsi, a Cesena, l'attrice era stata sottoposta ad un piccolo intervento al seno per l'asportazione di un nodulo mammario. Questa mattina Tamara ha chiesto di parlare col direttore. Il dottor Magliulo è andato nella cella e lei gli ha dapprima manifestato la propria meraviglia per il fatto di trovarsi in carcere, poi gli ha domandato di poter leggere i giornali. La richiesta non è stata esaudita, il direttore le ha fatto portare dei settimanali, alcuni dei quali pubblicavano suoi memoriali o sue fotografie. A mezzogiorno la madre, Ugolina Sassi, si è recata in carcere per portarle pastasciutta e bistecche; ha .chiesto anche di vederla ma 'non gtiel'hanno concesso. «Tamara — dice il dottor Magliulo — è tranquilla, ma soprattutto è attonita, stordita, sembra che proprio non si attendesse quello che le è capitato ». Remo Lugli Tamara qualche giorno prima dell'arresto (Telefoto Team) Parma. Paolo Scaglia, arrestato giovedì (Telefoto)