Picchia la ragazza che lo respiage e perseguita tutta la sua famiglia

Picchia la ragazza che lo respiage e perseguita tutta la sua famiglia Picchia la ragazza che lo respiage e perseguita tutta la sua famiglia Per due anni il tenace giovane manifesta il suo amore con lanci di sassi e minacce - Ieri è comparso in Pretura, il processo rinviato - Altro fatto: condannati con la condizionale per resistenza a un guardapesca Da circa due anni un focoso innamorato perseguita la ragazza che lo ha sempre respinto, e tutta la famiglia di lei. Si chiama Giuseppe De Leo, 22 anni, da Foggia, via Gradisca 88: ieri e comparso in Pretura, difeso dail'aw. Astore, per rispondere di lesioni e di minacce. La ragazza, Mirella Mazzanti, 18 anni, corso Regina Margherita 22, si è costituita parte civile con l'assistem;^! dell'avv. Longhetto. ' Due Bruii fa. all'uscita dall'ufficio, Mirella fu avvicinata dal De Leo, che le manifestò il suo amore. Fu respinto. Un giorno si presentò in casa della ragazza. Gli apri una sorella di Mirella, Germana, che tentò di non lasciarlo entrare. Ma il giovane la gettò da una parte, poi insultò e schiaffeggiò la ragazza, la madre e Mirella. Alcuni giorni dopo fermò per strada Mirella e la picchiò di nuovo. « Un medico mi giudicò guaribile in' 8 giorni. Come se non bastasse, persi anche il posto, perché mio padre, preoccupato, Dovette tenermi a casa ». Anche il padre, Felice Mazzanti, 53 anni, fu « punito ». Mentre rincasava, con la sua « Flavia ». ebbe il parabrezza spezzai'' da una pietra .vagliata dal De Leo. « Non so più cosa fare — ha detto Felice Mazzanti; — ho pre¬ j I i j j I 1! j ! ; | ' i sentato tutta una serie di denun ce contro li De Leo, senza sue- j cesso. La persecuzione continua. Abbiamo anche ricevuto lettere di ingiurie e di minacce e sappiamo che le ha scritte lui. Sosta spesso davanti a casa nostra e mia figlia ha paura di uscire ». De Leo, in sostanza, non nega 1 fatti, ma li addolcisce: « Non è vero che ho picchiato Mirella. Le ho dato solo un buffclto ::. Una « carezza » giudicata guaribile in 8 giorni, il pretore ha rimiate la causa al 19 giugno per ascoltare un altro testimone. zacssccc— Sono comparsi ieri davanti al Tribunale di Torino (pres. Laquaniti. p.m. Sciaraffa, cane. Sacco i i fratelli Emilio e Luigi Ferrabino, di 30 e 25 anni, residenti Noie Canavese, accusati di resistenza nei confronti di due guar- j die giurate addette ai controlio della pesca, Giuseppe Paglia e Se- I tondino Reviglio. Emilio doveva i ribponders anche di oltraggio. j menile Luigi, insieme non Sec.on- j do Grivetto, 32 anni, di Clriè, era I pure accusato di pesca abusiva. L'episodio risale alla notte del 113 settembre 1964. L'area recin- j ! tata dello stabilimento ii Amian- j j to e Gomma Elastica», a Noie] ! Canavese, di cui e amministrato- I ; re delegato il padre dei due gio- | | vani Ferrabino, è secata da un canale di proprietà del demanio, j c' Dal canale si stacca una deriva- ] i zione, che alimenta una turbina. ; Per la periodica pulizia, il ca- j naie era stato quasi totalmente i p j prosciugato e molti pesci erano j n rimasti prigionieri In alcune pozze d'acqua. Ne approfittarono Luigi Ferrabino e il Grivetto che, al lume d'una lampada, cominciarono a raccogliere alcuni pesci, rimanendo nel recinto dello stabilimento. « Era un peccato lasciarli morire » -' sono giustificati. Furonu però visti dalle guardie, che si presentarono alla porta e chiesero di entrare per contestare la contravvenzione. Il custode negò il permesso e la stessa cosa fece Emilio Ferrabino, rien- condizionale e la non menzione per resistenza nei confronti del Reviglio. Il p. m. aveva chiesto 6 mesi. Per l'oltraggio e la pesca abusiva I giudici hanno applicato irato in quel momento. Le guar- \ die, lungo il letto del canale, j raggiunsero ugualmente i due pescatori. Il Grivetto tentò di fuggire, ma fu rincorso e acciuffato dal Reviglio. Quest'ultimo ha detto: it I Irn- telli Ferrabino tentarono di libe- j rare il Grivetto: uno mi afferro j per le braccia. Come se non bastasse, l'altro ci insultò». Emilio Ferrabino ha precisato: « Aveva seguito il Grivetto fin sotto il portico di casa mia: al primo piano dormivano mia ma- l'avv. Mussa ) l'amnistia. dre e le mie due sorelline e teme- j i'o che si impressionassero ». I Il tribunale ha condannato Emi- j no e Luigi Ferrabino (difesi dal- 4 mesi con la |

Luoghi citati: Foggia, Torino