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La quindicenne biellese stava per essere «venduta La quindicenne biellese stava per essere «venduta Al momento del l'ermo i suoi protettori la volevano cedere a una banda torinese (Dal nostro corrispondente) Chivasso, 26 marzo, le. c.) Da particolari emer- si in seguito alle indagini condotte dai carabinieri sul-la vicenda della quindicenne biellese Alida Bogo, indotta a fuggire di casa e poi sfruttata da un gruppo di uomini, è risultato che al momento del fermo della ragazza, che si trovava con alcuni suoi protettori a Torino, questi ultimi stavano per farla en-trare nel più vasto, squalli- do « mercato » del capoluogo piemontese. Alida Bogo abita a Chiavazza con la madre, Margherita Tornio, un'operaia quarantunenne rimasta vedova due anni fa, e col fratello minore; la sorella maggiore, di 17 anni, già si trova al «Buon Pastore» di Torino. Circa un mese e mezzo fa in una sala da ballo la ragazza conobbe l'operaio Paolo Virdò. di 23 anni, residente a Chivasso in via Corti 7, ha accettato il suo invito ed è venuta a Chivasso. La ma- : dre ha denunciato la sua j scomparsa, Alida è stata subito nitro j dotta a frequentare amici oc1 casionah; abito per ! Bettoia 1 casionali; abitò per alcuni I giorni nella casa di Umber1 to Guglielmino, un manova; le di 33 anni, coniugato e | con tre figli, che risiede in | via Torino 26: alla sera veniva portata nella zona collinare perché s'incontrasse coi « clienti ». Trasferita a Caluso, in via il barista Desiderio Cignetto, di 40 anni, e il disoccupato Giuseppe Chiodo, di 23 anni si aggiunsero alla schiera di protettori, ai quali la ragazza portava ogni sera tutto il suo « incasso »: dalle quaranta alla cinquantamila lire. Poi, i viaggi a Torino dove Giuseppe Gimondo, un operaio di ventidue anni, l'altra sera al momento dell'arresto con ogni probabilità stava per « venderla » a una banda della città. Dei 12 uomini arrestati ieri, uno — Francesco Virdò, fratello di Paolo — è stato rilasciato.