Attenti alle "piccole droghe"

Attenti alle "piccole droghe" I diciottenni intossicati di Torino e di Roma Attenti alle "piccole droghe" Non soltanto cocaina e morfina sono pericolose, ma anche gli eccitanti, i barbiturici, i derivati oppiacei - Venti ragazzi rimandati indietro a mani vuote, da una sola farmacia del centro, in una sola sera, sono un numero da far paura E' difficile accettare l'idea che, a 18 anni, si possa essere dei drogati, dei tossicomani, come il giovanotto di Torino, quello della pazza gimkana in moto con ancora i tubetti e le cartine in tasca; o come i ragazzi di Roma, con le sigarette di hashish servite ai tavoli del loro fio¬ rente club della droga. Ep pUre oggi è così; non ci si salva dalla legge generale de gli altri paesi « progrediti »: colla droga — piccola o gran de che sla ~ ,SJ. Puo com,mclare Presto. addirittura a 14; e R 18 gi può già essere un tossicomane incallito. Serve a qualcosa, d'altra parte — se non a dare una nuova mi sura ai tempi — lo stare a calcolare che, a quell'età, i lo- ro padri si accontentavano di fumar di nascosto le loro prime sigarette di semplice tabacco? Ci sono tante cose da rivedere nei nostri tradizionali concetti. Nell'opinione della gente, ad esempio — e anche secondo le norme ufficiali dell'Organizzazione mondiale della Sanità — il tossicomane, quello vero, quello della cocaina e della morfina, è una persona adulta con una sua storia di sofferenza fisica mescolata — o preceduta da un certo atteggiamento patologico mentale. Oggi, invece, a far parlare di loro, sono i giovani ed i giovanissimi: adolescenti di non importa quale estrazione sociale riuniti dal denominatore co- mune della carenza — o del rifiuto — affettiva o educa riva. Non diciamo che non è vero: perche venti ragazzi mandati indietro a mani vuote, in una sola sera, da una sola farmacia del centro, sono un numero da far paura. E non cominciamo — spinti da pu dorè o da convinzione — a chiamarle « piccole droghe »: P^ché così facendo, giochia mo solo ali equivoco. Sanno benissim0| infatti ^ quand0 Cj sj mettono scegliere farmaci adeguati allo scopo; ed ottenere effetti potenziati dalle varie combinazioni del le dosi. Proprio per queste ragioni. l'hanno detto chiaramente, i proff. Olievenstein e Boren- stein (trasmissione dell'Emission Medicale Télévisée fran- rese dell'8 gennaio) che la de finizione di tossicomania è senz'altro da « ringiovanire »; e va applicata, con rigore, anche — e soprattutto — alle « piccole droghe » (eccitanti, barbiturici, derivati oppiacei età). Che cosa dobbiamo fare, soprattutto tenendo conto di quella che è l'epidemiologia della tossicomania giovanile negli altri paesi? Non siamo ancora riusciti, a scuola, a convincerli a non fumare il tabacco. Faremo in tempo a vaccinarli, educandoli, contro le piccole droghe? Occorrerà parlar loro, da amici, di tutti gli incidenti ed accidenti che capitano a chi fa uso abituale (questa dovrebbe essere la vsnuova definizione di « tossico j dmane») di prodotti — di qual- ! siasi tipo — che possano aver i effetto nocivo sul corpo e sul- ì la mente. Bisognerà dir loro j s— in famiglia ed a scuola — ì del pericolo dell'ittero da si- j ringa, dell'ittero tossico, del rischio concreto delle infezio-1 ni secondarie, del pericolo del deterioramento della memoria e della personalità, dell'avvilimento della progressiva assuefazione d'«escalation» farmacologica), della porta aperta verso la schizofrenia. Occorrerà, d'altra parte, far ben attenzione — genitori e medici — a non drammatizzare in ogni caso un problema che, all'inizio, non sempre è del tutto drammatico ed inguaribile. Non è vero che ogni ragazzo che abbia fumato, una volta, una sigaretta stregata sin. irrimediabilmente perduto. Con la confidenza e la comprensione di chi vede e di chi ascolta, tante situazioni di cosiddetta «originalità» gio vanile, tante condizioni di ca renza affettiva si sdrammatiz zano da sole, tante reazioni sbagliate si raddrizzano: come succede di solito ad un sin tomo tanto imprevisto ed in tenso quanto fugace, dottor X

Persone citate: Olievenstein

Luoghi citati: Roma, Torino