Falsificò il testamento della moglie che non gli aveva lasciato un soldo

Falsificò il testamento della moglie che non gli aveva lasciato un soldo Falsificò il testamento della moglie che non gli aveva lasciato un soldo Un torinese di 76 anni residente a Bordighera - La donna aveva destinato alcune decine di milioni alle sue due nipoti - Condannato a sei mesi (Dal nostro inviato speciale) Sanremo, 24 marzo. (r.o.) Il tribunale di Sanremo ha condannato a sei mesi di carcere e al pagamento delle spese processuali il torinese Giovanni Alberoni, di 76 anni residente a Bordighera. L'imputato doveva risT-indere di truffa per avere f Isificato il testamento della moglie che nominava eredi universali le sue due nipoti. La signora Rosa Gay, deceduta nel 1966 a 69 anni, l'8 gennaio 1965 stilò di suo pugno un testamento che nominava eredi dei suoi beni (alcune decineì'di milioni in denaro liquido e terreni) le sue due nipoti Maria Rosa ed Emilia Gay di 51 e 53 anni, escludendo totalmente il marito Giovanni Alberoni. Questi tuttavia, morta la moglie, presentò un nuovo testamento da lui falsificato che lo nominava, ovviamente erede universale, dichiaran do che la moglie, prima di morire, aveva compilato un nuovo documento che annullava quello precedente consegnato alle nipoti. Maria Rosa ed Emilia Gay a questo punto denunciarono lo zio per truffa e chiesero una perizia calligrafica del testamento da lui presentato. L'esame ha stabilito senza alcun dubbio che il documento che nominava l'Alberoni erede universale, era apocrifo per cui l'uomo venne rinviato a giudizio.

Persone citate: Alberoni, Giovanni Alberoni, Maria Rosa, Rosa Gay

Luoghi citati: Bordighera, Emilia, Sanremo